-Qui c'è qualcosa che non va...- sentenziò Pieter guardandomi degli occhi.
-Che intendi dire?- cercai una risposta nello sguardo di Sebastian, ma anche lui era distratto.
-Sento una strana presenza, come se qualcosa mi chiami... non si placa...- disse preoccupato mentre guardava il verso Backingham Palace.
-Dobbiamo entrare di nuovo... Devo sapere cosa mi sta chiamando.- senza che io potessi oppormi Pieter scivolò via fuori dalla carrozza, io e Sebastian fummo costretti a seguirlo.
-Fermati...- chiesi a Pieter sotto voce, lui si fermò dietro un grande albero del giardino, senza che le guardie si accorgessero della nostra presenza.
-Ciel, puoi ascoltarmi per una singola volta, non starai dando il giusto peso a Lucipher e a quello che potrebbe combinare, ma almeno adesso mi puoi dare ascolto, ti dico che c'è qualcosa che non quadra in quel palazzo, siamo gli unici che possono controllare...- mi disse supplicandomi quasi.
Sospirai, più forte del previsto. Sebastian si avvicinò al mio orecchio e sussurrando mi disse: -Si fidi del signorino Pieter, anche io avverto quella presenza.-
Annuì.
Pieter mi sorrise gentile e iniziò a togliersi le scarpe.
-Ma che fai?- gli chiesi.
-Faremo troppo rumore con le scarpe, e poi ci riusciremmo a muovere più velocemente.- Si tolse anche la giacca.
-Su!- incitò me e Sebastian.
Sospirai di nuovo e controvoglia mi tolsi le scarpe e la giacca, Sebastian fece lo stesso.
-Io non mi preoccuperei tanto, abbiamo un diavolo di maggiordomo a proteggerci!- sorrise nuovamente Pieter prima di decidere quale sarebbe stata la prossima mossa.
Mentre ci pensava tirò su le maniche della sua camicia, mi mostrò così le braccia ancora livide e graffiate, colpa dei mesi passati prigioniero. Pieter mi ricordava me, all'inizio. Ma a differenza mia, lui non si sentiva perso, non era solo, era circondato da tanti che gli volevano bene.
-Andiamo!- disse riportandomi alla realtà.
Pieter fece uno scatto e si ritrovò dall'altra parte del sentiero. Io guardai Sebastian sbalordito, il mio maggiordomo sorrise leggermente.
Iniziammo a seguire Pieter, riuscimmo a non incontrare nessuno che potesse intralciare il nostro percorso. Dopo qualche minuto ci ritrovammo per i corridoi dei sotterranei di Buckingham Palace.
I corridoi erano puliti, ma molto bui.
Pieter si fermò un attimo.
-Forse riesco ad attivare una piccola fiamma...- disse guardandosi intorno.
-Non dovrebbe esserci nessuno qui!- ammise Sebastian.
Pieter congiunse le mani e le sfregò velocemente, a quel movimento i suoi palmi si illuminarono e fuoriuscì qualche scintilla, allontanò molto lentamente le mani e si formò una piccola sfera di fuoco.
Il volto del ragazzo si illuminò e ci mostrò la sua faccia entusiasta.
-Ci sono riuscito senza dar fuoco alla stanza!-
-Non eri sicuro di riuscirci?- gli chiesi.
-Dopo le vicende della Graza il mio corpo è debole e instabile, sto recuperando a poco a poco le forze e il controllo del mio potere.- ammise, a ricordare quegli eventi il suo viso non accennò neanche un espressione triste, anzi era tranquillo, quasi fiero.
STAI LEGGENDO
Il MIO maggiordomo nero corvino
FanficCiel, ultimo membro del casato Phantomhive, ormai è cresciuto, è diventato un adolescente di sedici anni, ma non demordere, sa che è molto vicino a scoprire la verità sui suoi genitori, e insieme all'aiuto di Sebastian, che è sempre al suo fianco ci...