Lizzy sarebbe stata un intralcio in più, avrei dovuto badare anche a lei oltre al caso che avevo tra le mani. Quindi chiamai io personalmente Lizzy per dirle che non sarebbe potuta venire a stare da me. Sebastian credo stesse ridendo per tutte le cose che ho dovuto promettere a Lizzy per consolarla e farla smettere di piangere. A poco a poco avrei dovuto scontare tutte quelle promesse, soprattutto quella di trovarle un nuovo pony tutto suo da crescere e accudire, Londra è piena di puledri appena nati e pronti a soddisfare ogni esigenza di noi nobili, il vero problema consisteva nel trovare tutta quella attrezzatura rosa e piena di fiocchi che voleva. Avrebbero dovuto fare tutto su misura.
Affidai il compito di cercare un pony e di ordinare le attrezzature a Sebastian e gli dissi che sarebbe dovuto rientrare tra mezz'ora, massimo un'ora.
Restai da solo a pensare quali elementi mi avrebbero aiutato a risolvere il caso.
Esaminai le foto con una lente d'ingrandimento, osservai minuziosamente i corpi e tutto ciò che li circondava, anche una piccola briciola sarebbe stata utile per scoprire di più. Ma nulla per quanto mi sforzassi non riuscivo a trovare nulla di nuovo, i poliziotti avevano svolto bene il loro lavoro. Restai ore ed ora a guardare quelle fotografie che non portavano a nulla.
E infine stanco, mi sdraiai sulla grande poltrona presi un fascicolo del primo caso e mi girai verso la grande finestra.
Aprii il fascicolo e in quel momento mi cadde una foto. Restai sorpreso, non pensavo che ce ne fossero altre. Pensavo di averle tirare fuori tutte.
La raccolsi dal pavimento e la osservai. Non era una foto dell'omicidio, era una semplice foto di Abberline che cercava di tenere lontani i curiosi. Ma una cosa mi colpì in particolare, tra la folla che si trovava dietro Abberline c'era un uomo che non aveva la stessa espressione degli altri paesani, ma era serio e incurante con un cappello in testa e la mano che lo reggeva, osservai ancora di più da vicino con la lente, e vidi che il suo pollice che era sotto la visiera del cappello era sporco di una qualcosa di molto scuro e sul suo polso c'erano dei lividi. Poteva anche essere una persona qualunque ma non me la raccontava giusta. Se trovavamo quell'uomo eravamo a cavallo.
Sebastian rientrò pochi minuti dopo la mia intuizione.
-Sebastian!!- gridai per farmi sentire, come se una cosa così importante mi potesse sfuggire di mente.
-Signorino.- entrò nella stanza portando con sé una fetta di torta alla vaniglia. La appoggiò accanto a me, sulla scrivania e poi si avvicinò.
-Quest'uomo ha qualcosa di sospetto, non mi va a genio. Lui sa qualcosa.- conclusi la mia deduzione, porsi la foto al mio maggiordomo e addentai un pezzo di torta.
Sentii la vaniglia sciogliersi in bocca e il pan di spagna ammorbidirsi piano piano. Il gusto dolce mi invase i sensi e la bocca. Mi persi un attimo, assaporando quel dolce preparato dalle mani dolci e sensuali di Sebastian, chissà che altro sapeva fare con quelle mani esperti e sapienti.
-Signorino, si è sporcato le labbra.- disse avvicinandosi al mio viso. Con sensualità e estremo calma mi prese il viso e mi leccò il labbro inferiore con lentezza. Mi vennero i brividi a quel suo gesto che fece con tanta naturalezza.
Si allontanò e io lo guardai sorpreso. Ma in fondo, lo sapevamo entrambi che io stavo pensando ad altro, lo riuscivo a leggere nei suoi occhi che aveva capito tutto, mi riusciva a leggermi dentro e la cosa non mi dispiaceva affatto. Mi sogghignò e poi, come se nulla fosse successo mi disse:- Se vuole le vado a cercare delle informazioni su quest'uomo. Lo sa che ci metto un attimo.-
-Si, lo so. Sei... bravo in tutto...-
-Questo deve ancora testarlo se sono realmente bravo a fare ogni cosa.-
-Ultimamente stai prendendo troppa confidenza con il tuo padrone, Sebastian.- dissi cercando di mantenere una posizione da conte, ma non so per quanto avrei potuto resistere se lui avesse ribattuto.
-Mi scusi, signorino..- mi ammiccò e io rabbrividì.
-Vai.- ordinai guardando dalla parte opposta alla sua, sperando che non avesse visto il mio viso diventare paonazzo.
-Yes, my... little lord.-
Lo fece apposta, mi prese in giro per farmi arrabbiare, ma quando mi girai verso di lui, era già sparito. Era fantastico, non aveva mai deluso le mie aspettative
Dovetti farmi rimboccare le coperte da Mey-rin e servire la cena, cucinata in precedenza da Sebastian, da Bland. Sebastian stava ancora finendo il suo compito e non era riuscito a rientrare per cena.
-Dorma bene, signorino, se ha bisogno di qualcosa, o se fa un altro brutto sogno, noi saremo qui, fuori alla sua porta fin quando il signor Sebastian non torna. Veglieremo noi su di lei.-
Le parole di Mey-rin furono consolatorie e piene di amore.
-Grazie Mey-rin, grazie... a tutti e tre.-
Sebastian rientrò la sera tardi. Gli chiesi io di venire immediatamente da me quando rientrava dalla missione. Lui non esitò eseguì i miei ordini e mi svegliò nel cuore della notte pronunciando solo un nome, che credo ricorderò ancora per molto tempo.
Peter Nirsch.
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Il MIO maggiordomo nero corvino
FanficCiel, ultimo membro del casato Phantomhive, ormai è cresciuto, è diventato un adolescente di sedici anni, ma non demordere, sa che è molto vicino a scoprire la verità sui suoi genitori, e insieme all'aiuto di Sebastian, che è sempre al suo fianco ci...