Qualcosa non torna

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-Per la colazione odierna vi ho preparato una Apple Pie accompagnata da the Ceylon. Tutto servito nella nuova ceramica Francese.- Mi spiegò il mio maggiordomo mentre mi sistemava la camicia ed il nastro. Non conoscevo paradiso migliore che sentire la voce di Sebastian di prima mattina e mangiare ciò che lui mi preparava con le sue mani.

-Hai stilato l'elenco dei sospettati?- chiesi mentre presi il giornale in mano e sorseggiai il the.

Sgranai gli occhi e il sorso del the mi andò di traverso. Tossí forte. Sebastian accorse in mio soccorso, lo allontanai e mi ripresi. Tornando in me dissi:-Come sono riusciti a risolvere il caso?-

-Li ho seguiti tutta la notte e..- iniziò a parlare Sebastian.

-..E cosa?- gridai alterato, interrompendolo.

-..e ho visto che si sono nascosti sui luoghi dei delitti.- continuò tranquillamente.-L'assassino si é presentato con il cadavere di una donna. Le aveva squarciato il ventre e le stava estraendo il feto che aveva in grembo. La polizia è intervenuta in tempo. L'assassino era Terrier Victor. Era una macellaio stimato della periferia di Londra lo conoscevano tutti e tutti dicevano che era un "brav'uomo". La faccenda non mi convince proprio. Ha qualche elemento strano.- spiegò Sebastian.

Lo pensai anch'io. Era stato tutto troppo facile e troppo strano, perchè l'assassino avrebbe avuto la necessità di portare la vittima nel luogo del precedente delitto?

-Stasera indagheremo ancora. Come hai detto tu, la faccenda non convince neanche me.- dissi mangiando l'ultimo pezzo della mia fetta di torta.

Poggia il violino nella sua custodia. Avevo appena finito la mia lezione di musica e con quella avevo finito tutte le lezioni di quella mattina. Avevo, però, un pensiero fisso. Il caso del macellaio. Qualcosa non quadrava. Se la regina mi aveva chiamato voleva dire che sapeva che Scotland Yard non sarebbe mai riuscita a risolvere il caso.

Camminavo per i grandi corridoi della mia villa, e continuavo a pensare, senza curarmi di dove potessi andare.

-...rino!- disse Sebastian. La mia camminata si era arrestata, ero andato a sbattere contro il suo petto, con una mano mi toccai la fronte e l'altra la usai per allontanarmi da Sebastian, ma così facendo finì per toccare il suo ventre. Avevo sentito quanto era forte e muscoloso. Anche quella sola parte del suo corpo.

-S-Sebastian..- ansimai.

-Ha la testa fra le nuvole?- mi domandò.

Sebastian poggiò su un tavolino il vassoio che aveva in mano e mi prese in braccio. Il suo volto era vicino al mio. Una sua mano mi stringeva il fianco e avevo il suo avambraccio sotto il mio sedere, il suo braccio era caldo e forte.

Ansimai forte. Il mio corpo stava reagendo a lui. Ansimai il suo nome e mi strinsi al suo collo.

-Signorino..- disse un po' insicuro. -Sta bene?- mi domandò.

Mi avvicinai lentamente al suo volto col mio e le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza. Aprii leggermente la bocca, come per invitarlo a baciarmi. Sebastian si avvicinò alle mie labbra e finalmente, dopo un tempo che sembrava infinito, ci baciammo.

Il bacio più dolce e intenso. Era così passionale e provocante.

Le sue labbra morbide e umide mi diedero una sensazione appagante e soddisfacente. Muoveva la sua lingua dentro la mia bocca facendomi provare un piacere incredibile.

Il bacio di quel demone mi invase completamente il corpo e l'anima; facendo in modo che io desiderassi che quel momento non finisse mai. Strinse la sua stretta sul mio fianco e io lo abbracciai ancora più forte non allontanandomi mai dalle sue labbra.

Il mio primo bacio lo avevo dato all'uomo che amavo e non avrei potuto desiderare di meglio che lui.

ANGOLO AUTRICE:

Salve :3 scusate per il vergognoso ritardo, ma non ho avuto tempo di aggiornare per vari problemi di salute, ma spero che con la parte finale di questo capitolo mi sia fatta perdonare :* 

Il MIO maggiordomo nero corvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora