Il Principe

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-Adesso siamo in guai grossi!- ammise Usagi terrorizzata. Eravamo in una delle cabine, o meglio mi avevano trascinato lì a forza. I due si sedettero sul letto mentre io rimasi in piedi vicino alla porta, cercando di capire cosa dovessi fare.

-Se scopre tutto, quello ci fa fuori!- continuava a lamentarsi Usagi quando sia io che Ike cercavamo di pensare sul da farsi. Ike lo seppe perfettamente che fare: calmare Usagi, e l'unico modo che trovò Ike fu di baciarla. In effetti era un ottimo rimedio per avere un po' di silenzio, ma non potevo continuare a stare con loro, non sapendo neanche dove fosse Sebastian e in che condizioni. Puntai la pistola alla testa di Ike, interrompendo quel loro bacio, che forse stava sfociando in altro.

-Conte, bastava dire che ti dava fastidio, e noi ci fermavamo...- ammise Ike ironico, avvicinandosi a me molto lentamente.

-Potrei anche sparare, non ho mai mancato il bersaglio, sappilo!- dissi sperando di intimorirlo e di farlo allontanare, ma fu inutile, mi tolse la pistola e mi bloccò al muro, i nostri visi erano vicini.

-Sappi che non scherzavo prima quando ho detto a quel demone che non sapevo dove fosse il maggiordomo; noi lo abbiamo visto solo ieri sera, con te... Non sappiamo più niente, forse la tua amichetta ti ha mentito, non trovi? Voi umani siete molto malleabili.-

-Sappi che non mi fido così facilmente, avresti mille ragioni per mentirmi.- Spinsi Ike e mi ripresi la pistola, stavolta però la misi via. C'era qualcosa che non mi faceva dubitare di loro, forse era la storia di Uma e il suo modo di prendermi in giro, o forse avevo guardato troppo negli occhi quel vampiro, mi aveva soggiogato, oppure avevo visto la verità.

-So che hai molti dubbi, riguardo noi, intendo. Spara... O meglio dimmi- rise Ike e Usagi con lui.

-Perchè hai trafitto Uma?-

-Stava per fare del male a Usagi, non potevo lasciare correre, so quando lei si può difendere da sola e so quando è nei guai, anche se è un cyborg non vuol dire che sia immortale.- disse Ike guardando negli occhi Usagi che lo guardò silenziosamente ma con amore.- E poi, conte, diciamoci la verità. Uma non è al tuo servizio, non sai se è sincera o meno, non la puoi comandare a bacchetta.-

-Cosa ci fate qui, sulla Graza?-

-Ike, non possiamo. Drakul si arrabbierà.- ammise la ragazza.

-Succederà lo stesso, hai visto che casino abbiamo combinato fuori?- Ike pronunciò queste parole accarezzando dolcemente il viso della sua amata, la loro complicità era unica e forte.

-Stiamo trovando il "tesoro" di Drakul. Questo è il quarto viaggio che facciamo, ma non riusciamo a venirne a capo.-

-Questo "tesoro" è una delle creature presenti nelle aste, non è vero? Ecco perché eravate lì ieri?-

-E così è stato per tutto il viaggio, non abbiamo perso neanche una serata, dobbiamo riavere quello che appartiene a Drakul.-

-Ma perchè lo state aiutando, voi che centrate con questo "tesoro"?-

-Drakul ha promesso di aiutare noi per ritrovare il fratello di Usagi... Kaze...- non appena Ike finì di pronunciare quel nome dietro di noi si materializzò una nebbia dalla quale comparve Drakul. Guardò male prima me, e poi la sua attenzione ricadde su Ike.

-Se qualcuno è venuto a sapere della nostra presenza qui, io...- si rivolse verso Ike, ma poi d'improvviso si fermò e si ricompose. -Prima, vorrei sapere cosa è successo.- chiese con una calma che fece restare attoniti anche Usagi e Ike, poi il ragazzo si fece coraggio e spiegò che Uma voleva far del male ad Usagi perché a suo dire stava mentendo sulla reale posizione di Sebastian, ma loro non sapevano nulla riguardo al mio maggiordomo. Ora, per come era stata detta la vicenda, per l'espressione di Drakul, mi convinsi ancora di più. Loro non sapevano dove fosse Sebastian.

Il MIO maggiordomo nero corvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora