<<Forza Mad, pensa positivo. Guarda che villa spaziale abbiamo!>> esclama Brandon, guardando fuori dal finestrino, mentre l'auto si ferma.
Mi asciugo le lacrime e guardo anche io. A dire il vero è stupenda..
<<Ragazzi scendete>> dice nostro padre, aprendo lo sportello. <<Questa è la nostra nuova casa>> conclude guardandosi in torno sorridendo.
Annuisco e il taxista mi porge i miei bagagli. Lo ringrazio con una specie di sorriso.
Mentre papà resta fuori per dare la mancia al taxista, io, mamma e Brandon entriamo nella nostra nuova casa.
Non nego che sia stupenda, ma non potrà mai competere con la casa di Seattle.
<<piccola guasta feste, la camera al piano di sopra è mia!>> esclama Brandon, correndo su per le scale.
<<Sei sempre il solito>> gli urlo per farmi sentire, e in sottofondo sento mamma ridire.
<<Che c'è di così divertente?>> sospiro.
<<Niente cara>> risponde mia madre trattenendo la risata.
Scuoto la testa e vado alla ricerca di una camera.
Poco dopo mi ritrovo davanti ad una porta bianca, e presa dalla curiosità entro. A dire il vero è molto bella. Ha un letto matrimoniale fatto a baldacchino, le pareti sono dipinte di un rosa tenue e le finestre sono davvero molto grandi.
<<Mamma, posso prendere questa?>> chiedo a mia madre, vedendola passare per il corridoio.
<<Tesoro, se ti piace questa è tutta tua>> risponde, posandomi un tenero bacio sulla fronte. <<Forza, adesso metti le tue cose a posto, e ricordati che domani è il primo giorno di scuola per te e tuo fratello>> conclude.
Dio.. Chissà come sarà domani. Non conosco nessuno.
Appoggio i bagagli sul letto e comincio a disfarli. Con pazienza comincio a mettere tutti i vestiti nell'armadio e dopo una mezzoretta posso dire di aver terminato la missione.
Prima di finire di sistemare la camera, mi siedo sul letto e prendo il telefono. "Ci manchi Mad, ci vedremo presto!"
Sento un grande vuoto dentro di me.. Aurora e Adam sono i miei migliori amici di Seattle, e non averli qui, fa davvero male. Ora come ora avrei bisogno solo bisogno di un loro abbraccio, ma l'unica cosa che posso fare è immaginarlo.
"Mi mancate anche voi" invio il messaggio e torno a sistemare la camera.
Finita la camera si son fatte le sei, e non me ne sono nemmeno accorta; grazie al cielo il tempo è passato in fretta.
Sospiro prendendo l'intimo e un asciugamano. Ho bisogno di una doccia calda.
<<Io vado a fare una doccia>> urlo dalla porta di camera per farmi sentire.
Nessuna risposta.
Dio mio, dove saranno finiti?
Giro per la casa cercando di trovare il salone, e per fortuna lo trovo quasi subito. Sul tavolo di vetro trovo un bigliettino. "Madison, noi siamo a fare un giro per il quartiere, aspettaci per le otto.
Mamma, papè e Brandon."
Finalmente un po' di tranquillità.
Mi dirigo verso il bagno e anche qui non posso far altro che restare a bocca aperta per la bellezza.
E' a dir poco enorme. Oltre alla doccia c'è anche una vasca con l'idromassaggio.
Guardo l'orario sul telefono e noto che non ho tempo per l'idromassaggio, quindi opto per una bella doccia calda.
Appoggio i vestiti puliti e il telefono sul lavandino e apro il getto d'acqua per farlo riscaldare.
Dopo poco mi spoglio lasciando cadere a terra i vestiti usati ed entro sotto il getto d'acqua.
Questo è uno dei momenti che preferisco. Non penso e non sento niente, Riesco solo a sentire il rumore dell'acqua che lentamente scende dal getto e va a finire sul pavimento della doccia.
Passo la testa sotto il getto e mi sento rinascere, come se fossi una persona nuova.
Nel momento del relax più assoluto sento un rumore che proviene dall'ingresso. <<Siete già tornati?>> urlo per farmi sentire.
E di nuovo, nessuna risposta.
<<Non ce la posso fare>> sospiro ed esco dalla doccia, avvolgendomi intorno al corpo un asciugamano.
Mi dirigo verso l'ingresso e comincio a sentire dei passi provenire verso di me.
<<Brandon, smettila subito. Non è divertente>> dico, stringendo l'asciugamano con le braccia.
All'improvviso i passi si fermano e torna ad esserci il silenzio assoluto.
Alzo un sopracciglio confusa e torno verso il bagno.
<<Chi è Brandon?>> dice una voce alle mie spalle.
Caccio un urlo e mi giro di scatto. <<Chi sei? Anzi no, non voglio saperlo, vattene subito da casa mia, chiamo la polizia>> mi trema la voce dalla paura.
<<Eiei bellezza, calmati. Non voglio farti niente>> risponde, avanzando verso di me.
Ma come è entrato questo?
Indietreggio. <<Cosa vuoi?>> gli domando, guardandolo impaurita.
<<Per prima cosa, rilassati. Sono il figlio dei padroni di questa casa, non pensavamo che foste già arrivati, e quindi sono venuto a controllare se era tutto in ordine per il vostro arrivo>> scuote la testa trattenendo una mezza risata.
Dio.. Mi ha fatto prendere un colpo questo ragazzo.
<<Cazzo.. Scusa per le cose che ti ho detto, ma mi hai spaventata>> accenno un piccolo sorriso e gli porgo la mano per presentarmi. <<Comunque piacere, sono Madison>>
Alza un sopracciglio e mi guarda dall'alto al basso. <<Non m'interessa sapere chi sei, appena tornano a casa i tuoi genitori digli di chiamare mio padre; dovrebbero avere il numero>> conclude, rispondendo in modo freddo.
Non mi dà nemmeno il tempo di replicare che se ne è già andato, e così rimango immobile come una stupida nel corridoio di casa.
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my biggest disaster
Romance"Di qualsiasi cosa siano fatte le anime, la sua e la mia sono uguali."