chapter 2

21 6 4
                                    

<<Forza Mad, pensa positivo. Guarda che villa spaziale abbiamo!>> esclama Brandon, guardando fuori dal finestrino, mentre l'auto si ferma.

Mi asciugo le lacrime e guardo anche io. A dire il vero è stupenda..

<<Ragazzi scendete>> dice nostro padre, aprendo lo sportello. <<Questa è la nostra nuova casa>> conclude guardandosi in torno sorridendo.

Annuisco e il taxista mi porge i miei bagagli. Lo ringrazio con una specie di sorriso.

Mentre papà resta fuori per dare la mancia al taxista, io, mamma e Brandon entriamo nella nostra nuova casa.

Non nego che sia stupenda, ma non potrà mai competere con la casa di Seattle.

<<piccola guasta feste, la camera al piano di sopra è mia!>> esclama Brandon, correndo su per le scale.

<<Sei sempre il solito>> gli urlo per farmi sentire, e in sottofondo sento mamma ridire.

<<Che c'è di così divertente?>> sospiro.

<<Niente cara>> risponde mia madre trattenendo la risata.

Scuoto la testa e vado alla ricerca di una camera.

Poco dopo mi ritrovo davanti ad una porta bianca, e presa dalla curiosità entro. A dire il vero è molto bella. Ha un letto matrimoniale fatto a baldacchino, le pareti sono dipinte di un rosa tenue e le finestre sono davvero molto grandi.

<<Mamma, posso prendere questa?>> chiedo a mia madre, vedendola passare per il corridoio.

<<Tesoro, se ti piace questa è tutta tua>> risponde, posandomi un tenero bacio sulla fronte. <<Forza, adesso metti le tue cose a posto, e ricordati che domani è il primo giorno di scuola per te e tuo fratello>> conclude.

Dio.. Chissà come sarà domani. Non conosco nessuno.

Appoggio i bagagli sul letto e comincio a disfarli. Con pazienza comincio a mettere tutti i vestiti nell'armadio e dopo una mezzoretta posso dire di aver terminato la missione.

Prima di finire di sistemare la camera, mi siedo sul letto e prendo il telefono. "Ci manchi Mad, ci vedremo presto!"

Sento un grande vuoto dentro di me.. Aurora e Adam sono i miei migliori amici di Seattle, e non averli qui, fa davvero male. Ora come ora avrei bisogno solo bisogno di un loro abbraccio, ma l'unica cosa che posso fare è immaginarlo.

"Mi mancate anche voi" invio il messaggio e torno a sistemare la camera.

Finita la camera si son fatte le sei, e non me ne sono nemmeno accorta; grazie al cielo il tempo è passato in fretta.

Sospiro prendendo l'intimo e un asciugamano. Ho bisogno di una doccia calda.

<<Io vado a fare una doccia>> urlo dalla porta di camera per farmi sentire.

Nessuna risposta.

Dio mio, dove saranno finiti?

Giro per la casa cercando di trovare il salone, e per fortuna lo trovo quasi subito. Sul tavolo di vetro trovo un bigliettino. "Madison, noi siamo a fare un giro per il quartiere, aspettaci per le otto.

Mamma, papè e Brandon."


Finalmente un po' di tranquillità.

Mi dirigo verso il bagno e anche qui non posso far altro che restare a bocca aperta per la bellezza.

E' a dir poco enorme. Oltre alla doccia c'è anche una vasca con l'idromassaggio.

Guardo l'orario sul telefono e noto che non ho tempo per l'idromassaggio, quindi opto per una bella doccia calda.

Appoggio i vestiti puliti e il telefono sul lavandino e apro il getto d'acqua per farlo riscaldare.

Dopo poco mi spoglio lasciando cadere a terra i vestiti usati ed entro sotto il getto d'acqua.

Questo è uno dei momenti che preferisco. Non penso e non sento niente, Riesco solo a sentire il rumore dell'acqua che lentamente scende dal getto e va a finire sul pavimento della doccia.

Passo la testa sotto il getto e mi sento rinascere, come se fossi una persona nuova.

Nel momento del relax più assoluto sento un rumore che proviene dall'ingresso. <<Siete già tornati?>> urlo per farmi sentire.

E di nuovo, nessuna risposta.

<<Non ce la posso fare>> sospiro ed esco dalla doccia, avvolgendomi intorno al corpo un asciugamano.

Mi dirigo verso l'ingresso e comincio a sentire dei passi provenire verso di me.

<<Brandon, smettila subito. Non è divertente>> dico, stringendo l'asciugamano con le braccia.

All'improvviso i passi si fermano e torna ad esserci il silenzio assoluto.

Alzo un sopracciglio confusa e torno verso il bagno.

<<Chi è Brandon?>> dice una voce alle mie spalle.

Caccio un urlo e mi giro di scatto. <<Chi sei? Anzi no, non voglio saperlo, vattene subito da casa mia, chiamo la polizia>> mi trema la voce dalla paura.

<<Eiei bellezza, calmati. Non voglio farti niente>> risponde, avanzando verso di me.

Ma come è entrato questo?

Indietreggio. <<Cosa vuoi?>> gli domando, guardandolo impaurita.

<<Per prima cosa, rilassati. Sono il figlio dei padroni di questa casa, non pensavamo che foste già arrivati, e quindi sono venuto a controllare se era tutto in ordine per il vostro arrivo>> scuote la testa trattenendo una mezza risata.

Dio.. Mi ha fatto prendere un colpo questo ragazzo.

<<Cazzo.. Scusa per le cose che ti ho detto, ma mi hai spaventata>> accenno un piccolo sorriso e gli porgo la mano per presentarmi. <<Comunque piacere, sono Madison>>

Alza un sopracciglio e mi guarda dall'alto al basso. <<Non m'interessa sapere chi sei, appena tornano a casa i tuoi genitori digli di chiamare mio padre; dovrebbero avere il numero>> conclude, rispondendo in modo freddo.

Non mi dà nemmeno il tempo di replicare che se ne è già andato, e così rimango immobile come una stupida nel corridoio di casa.

my biggest disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora