chapter 5

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La sveglia dà inizio a una lunghissima e interminabile giornata.

Socchiudo gli occhi e prendo il telefono.

Le 7:30???

Accidenti a me che invece di rimandarla di dieci minuti l'ho rimandata di mezz'ora!

Balzo giù dal letto e mi affretto per andare in bagno per lavarmi il viso.

Corro in camera a prendo dall'armadio i primi vestiti che trovo e me li infilo il più veloce possibile.

Non posso fare tardi il primo giorno di scuola!

Prendo lo zaino in spalla e vado in cucina da mia madre, e stranamente la trovo in pigiama.

<<Mamma cosa ci fai in pigiama? Mi devi portare a scuola>> esclamo agitata.

<<Tesoro, ieri sera te l'ho detto che stamattina non avrei potuto portarti>> risponde. <<Brandon è venuto a svegliarti per andare via insieme ma ti sei girata dall'altra parte.>> conclude.

<<Va bene, vado a piedi. Buona giornata mamma>> le do un bacio sulla guancia ed esco di casa.

Per fortuna ieri sera Cass mi ha mandato la posizione della scuola per qualsiasi evenienza, e devo ammettere che è servito.

Come se non bastasse sta diluviando e sono senza ombrello. Non è possibile che la fortuna mi dia contro tutte le volte.

Sospiro e arrivata alla fine del mio quartiere, sento una macchina accostare accanto a me.

Stamattina ci manca solo il maniaco.

<<Hai bisogno di un passaggio?>>

Questa voce la riconosco.

<<No>> rispondo, aumentando il passo.

<<Stai facendo il bagno, sali, ti accompagno >> ribatte Cameron.

Sospiro e salgo in auto.

<<Sei partita bene stamattina>> ride, abbassando la radio.

<<Senti, non è aria. Se hai intenzione di prendermi in giro per tutto il tragitto fammi scendere>> appoggio la testa al finestrino.

<<Sei troppo acida. Prova a farti una risata ogni tanto>> risponde ridendo.

Sospiro, e nel mantre avvicino la mano per alzare la musica, lui fa la stessa cosa, e va a finire che sfiora la mia mano.

Sento un brivido in tutto il corpo.

<<Tutto bene?>> chiede, vedendomi agitare.

Annuisco e cerco di distrarmi da quella sensazione, ma con falsi risultati.

Una volta arrivati davanti la scuola, scendiamo dall'auto e ci avviamo verso l'ingresso.

Non so perché, ma ho la sensazione di avere gli occhi di tuti addosso a me.

<<Perché ci stanno guardando tutti?> chiedo a Cameron, guardandomi intorno.

<<Beh, non è da tutti avere il privilegio di salire nella mia macchina, quindi vedi te>> risponde, senza nemmeno guardarmi. <<Comunque, un mio amico ti farà fare il giro della scuola, ci vediamo dopo>> conclude.

Ci vediamo dopo? Non so se l'ha capito, ma io con lui non voglio avere niente a che fare. Non è che se mi ha offerto un passaggio significa chissà cosa. Spero di non vederlo per il resto della giornata.

In lontananza vedo un ragazzo che parla con Cameron e dopo poco mi viene incontro.

<<Ciao, io sono Jack>> sorride e io non posso fare a meno di guardare i suoi bellissimi occhi.

Sono di un azzurro intenso e con i capelli neri risaltano tantissimo.

<<Piacere, Madison>> gli stringo la mano sorridendo. <<Ti ho visto parlare con Cameron e mi ha detto che un suo amico mi avrebbe fatto da guida. Sei tu?>> domando, senza smettere di sorridere.

<<Sì, sono io. Ma tu come lo conosci Cam?>> domanda stupito, mentre comincia a camminare verso l'entrata.

<<Beh, i nostri genitori si conoscono da moltissimi anni, e suo padre ha offerto una bella promozione al mio. E comunque, non vorresti sapere come ci siamo conosciuti, fidati>> rispondo, ripensando al giorno in cui me lo trovai davanti dopo esser uscita dalla doccia.

<<E cosa ci facevi nella sua macchina?>>

Non è possibile.

<<Stavo venendo a scuola e pioveva, mi ha vista e mi ha offerto un passaggio, tutto qui>>

<<A Natasha non piacerà questa cosa>> dice in modo serio, quasi preoccupato.

E adesso chi è questa Natasha?

Dopo circa mezz'ora, abbiamo quasi finito il giro della scuola.

<<Credo sia il caso di andare in classe. Non vorrai mica perderti la lezione di storia, vero?>> mi chiede ridendo.

<<In effetti mi emoziona molto>> rispondo ironicamente.

Entriamo nell'aula.

<<Si accomodi>> dice il professore, guardando Jack. <<Lei invece è la nuova arrivata. Madison Smeth>> prosegue.

<<Smith>> lo correggo.

Ma come si fa a sbagliare un cognome come il mio? È semplice e comune.

<<Bene signorina Smith, vada a sedersi davanti a dallas>> guarda Cameron.

Sospiro e vado a sedermi davanti a lui senza dire niente.

<<E così ci ritroviamo insieme anche in classe>> dice, e nonostante non lo stia guardando, lo sento sorridere, e magicamente vengo sorpresa da una vampata di emozioni mai sentite.

my biggest disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora