~Capitolo 21 coraggio (prima parte)

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Helena la guardò e poi gli diede un forte abbraccio
<<Ritornerò te lo permetto! Tu cerca di riposare, mi raccomando, hai due occhiaie che non si possono vedere>>
Si mise a ridere
<<Va bene lo farò! Ma solo per te!>>
<<Brava la mia sorellona. Ora vado o se mi ritrova  mia madre potrebbero esserci delle conseguenze>>
<<Hai ragione, non voglio assolutamente che nostra madre ti possa fare del male>>
Helena mi fece un sorriso, mi diede un bacio e uscì dalla stanza senza farsi vedere dalla madre rimettendo la chiave apposto.
Feci un sospiro e mi misi nel letto, mi girai verso la finestra.
Le stelle illuminavano tutto il cielo, erano meravigliose.
Maestose, libere,  e senza costrizioni.
Non avevano paura di essere rinchiuse.
Qualche lacrima mi scese dal viso.
Avrei voluto essere anche io una stella, libera.
Invece mi ritrovavo qui rinchiusa, da non so quanti giorni, ormai avevo perso il conto.
Mi strinsi nel cuscino per soffocare i miei urli.
Anche questa notte non avrei dormito.

Helena si rigirava nel letto agitata, non riusciva a prendere sonno, gli mancava Elise.
Era preoccupata per lei, e questa cosa gli tormentava di giorno, e ora anche di notte.
Si alzò dal letto e piano scese aprendo la porta, si avvicinò dove la mamma aveva nascosto la chiave, un cassetto in cucina.
La prese facendo il minimo rumore.
Il cuore gli batteva forte, aveva paura che la madre da un momento all'altro si sarebbe svegliata, invece non fu così.
Si avvicinò allo stesso modo, mise piano la chiave dentro alla serratura e aprì la porta di Elise.
In lontananza si sentiva piano piangere Elise.
Helena si avvicinò a lei e gli accarezzò il viso.
Elise fece un sussulto, inizialmente si spaventò, si girò e quando vide Helena si calmò.
<<Helena... che ci fai qui? Non dovresti->
Si asciugò le lacrime.
<<Non riuscivo a dormire... è vedo che non sono l'unica>>
Gli feci un sorriso, e Elise fece lo stesso.
<<Dai vieni sotto alle coperte, ti raffreddarai>>
Helena si mise sotto alle coperte insieme ad Elise, e si avvicinò a lei.
<<Perchè non riuscivi a dormire?>>
<<Perchè pensavo a te.. sono così preoccupata..>>
<<Ma io sto bene, vedi?>>
<<No tu non stai bene per niente! Non mangi, non dormi e->>
<< Piccolina tranquilla..>>
Gli iniziò ad accarezzare il viso, per rilassarsi.
<<Va tutto bene>>
Piano Helena si calmo e nel giro di pochi minuti si addormentarono tutti e due.

La mattina dopo Elise si svegliò e vide ancora la sorellina addormentata.
<<Helena.. svegliati>>
La scossè dolcemente.
<<Dai svegliati>>
Rise
<<Svegliati prima che->>
La porta si aprì all'improvviso e sulla soglia comparve la madre.
Helena si svegliò di soprassalto.
<<Ecco dov'era la sorellina più piccola>>
Disse con voce arrabbiata
Si avvicinò a Helena, ma Elise si mise in protezione mettendosi davanti a Helena.
<<Non gli farai del male! Non di nuovo>>
Gli urlai contro
<<Ah si davvero?>>
Disse con lo stesso tono
La madre si avvicinò ancora e questa volta prese con forza il braccio di Helena.
<<Lasciami subito!>>
Helena gli urlò
<<Lasciala!>>
Cercai di prendere Helena dal braccio di mia madre, ma mia madre mi spinse, e con la poca forza che avevo cadi all'indietro sbattendo la fronte.
<<Elise! Io ti odio! Sei un mostro!>>
Gli urlo.
Helena si liberò dalla madre e andò verso Elise.
<<Non ti devi preoccupare, ora vado a chiamare il Tenente! Sistemarà tutto>>
Elise gli fece un sorriso
Helena corse via dalla madre mentre sentiva chiamarla urlando il suo nome.

Helena corse per tutto il tragitto senza fermarsi mai.
Aveva paura che sua madre gli avrebbe corso dietro.
Invece per fortuna non fu così.
Si fermò prendendo fiato quando finalmente era arrivata a destinazione.
Fece un sospiro, sia perché era arrivata, sia perché doveva parlare con il Tenente.
Lentamente si incamminò dentro all'edificio mentre dei soldati la guardarono in male modo.
Uno di loro gli sorrise anche in modo furbo.
Un brivido di paura percosse la sua schiena.
Non gli piaceva come quei soldati la guardarono.
Cercò di non farci caso, mentre le sue gambe tremavano per la paura.
Doveva essere forte, lo doveva fare per Elise.
Un dei soldati si parò davanti ad Helena.
La guardò con sguardo truce.
Helena Si fermò.
<<halt! Was denkst du, wo du hingehst?
Dies ist ein Bereich, der für Bürger verboten ist>>1
Il soldato gli parlò con voce alta e fredda
Helena si bloccò.
Non riusciva a capire bene la lingua, inizio ad agitarsi.
<<Non capisco bene la vostra lingua, devo parlare con il Tenente Hainz perfavore è molto urgente>>
<< was du mit dem leutnant zu tun hast?>>2
<<Si Tenente proprio lui, perfavore devo->>
Helena da lontano vide parlare il Tenente con un soldato dentro all'edificio
Fece un sorriso
<<Tenenete Hainz sono Helena! Ho bisogno di parlare con voi urgentemente perfavore!>>
Il soldato di fronte a me mi voleva fare allontanare, ma alzai la voce per farmi sentire, di nuovo, ma sembrava che il Tenente non mi calcolasse.
Alzai di nuovo la voce, sotto protesta del soldato e  questa volta, il Tenente si accorse di me, fece accenno al soldato di fronte a lui e si avvicinò a me.
<<fatela passare immediatamente>>
Il soldato si spostò, battè i tacchi e se ne andò>>
Il Tenete si avvicinò a me
<<Allora che cosa volete da me per parlare di così urgente da interrompermi in una conversazione di vitale importanza?>>
Mi disse in tono freddo
<<Si tratta di Elise>>
<<E allora?>>
Mi parlò allo stesso tono
<<E allora vuoi l'avete sempre salvata, per questo sono qui per aiutarla di nuovo>>
Gli parlò allo stesso modo
<<Ho fatto solo per dovere. La signorina Elise deve imparare che non ci sono sempre io nei paraggi>>
Lo guardai e questa volta mi arrabbiai
<<Voi siete cattivo! Pensavo che eri diverso invece sei come la mia mamma!volete fare solo del male ad Elise.
Lei non c'entra nulla! Perché c'è la avete sempre con lei?
Io vi odio, vi odio tutti.
La salverò da sola mia sorella, anche se mia madre mi farà del male proprio come a Elise>>.
Gli parlò con voce arrabiata.

1: alt! Dove pensi di andare? Questa è un' area vietata ai cittadini.
2: cosa hai a che fare con il Tenente?

il Mio nome è Elise OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora