Arrivai alla piazza e un silenzio surreale mi fece avere un brivido sulla schiena.
Feci un sospiro
Non c'era nessuno in piazza e questo mi metteva ancora di più i brividi.
Mi misi ad aspettare mettendomi dietro a una colonna.
L'orologio suonó le tre e il suo rumore si propagò per tutta la piazza.
Era strano vedere per la prima volta la piazza vuota.
Poco dopo uscì Otto accompagnato dai soldati, seguito dal Tenete Hainz, e dal prete.
Misero Otto in mezzo alla piazza seduto in una sedia, mentre si dimenava.
Un soldato gli diede un pugno girandoli la
Testa.
Chiusi gli occhi e delle lacrime mi scesero sul viso, per quanta cattiveria usarono nei suoi confronti.
Otto si fermò dopo aver ricevuto il pugno, aveva del sangue sulla faccia.
I soldati si misero in posizione davanti ad Otto.
Ci fu un attimo di silenzio, si sentiva solo il rumore del fucile.
Arrivò il prete e iniziò a benedire Otto
<<Perfavore ci dovrà essere un altro modo, non voglio morire così giovane!>>
Otto supplico il prete, con le lacrime sul viso
<<Mi dispiace Figliolo ma non c'è altro modo.
Che il signore possa avervi fra le sue braccia
Amen>>
Il prete abbracció il ragazzo e poi se ne andò.
Il Tenete Hainz venne avanti con la sua postura rigida e fredda.
Giró la testa appena incontro lo sguardo di Elise, si bloccò. Non voleva che lei vedesse che doveva dare il comando.
I suoi occhi diventarono un attimo lucidi, ma poi si ricompose subito ritornando in modo rigido.
Elise inizió a sudare freddo quando capì cosa stava succedendo.
<< Wette!>>
Il Tenente diede l'ordine di puntare verso Otto con voce fredda ed autoritaria.
Il Plutone puntó verso Otto i loro fucili.
<<Feuer!>>
I fucili spararono a Raffica su Otto e mi dovetti aggrappare alla colonna per non cedere sulle mie gambe.
Il rumore degli spari si sentì per tutta la piazza e caló il silenzio, tra i soldati.
Dovetti trattenermi dal piangere.
Hainz mi guardò di nuovo, ed io ero completamente sconvolta.
Heinz si avvicinò a passi lenti verso Otto tirò fuori la pistola, le mani gli tremavano e con freddura sparó in testa ad Otto.
In quel momento le mie ginocchia cedettero per terra e tirai un urlo di dolore per Otto, iniziai a piangere e disperandomi mentre portavano via trascinando Otto come se fosse una bestia.
<<breche die linien>>
Le mie mani tremavano e così pure le mie gambe mentre ero per terra. Le mie lacrime bagnarono il pavimento e mi sentivo un altra volta in colpa.
Era colpa mia se Otto era morto, io ero la responsabile di tutto questo.
Ma sopratutto era stato Hainz a concludere l'opera quindi la colpa era anche sua.
Mi alzai da per terra e poco in lontanava vidi Hainz, mi avvicinai a lui con tutta la rabbia e la disperazione che avevo.
<<Tu! Sei un mostro! Io credevo che eri diverso da tutti gli altri! Invece no!
Mi hai portato via il mio migliore amico! Era come un fratello per me!
Mi ero completamente sbagliata. Voi siete degli animali non delle persone>>
Gli dissi piangendo
<<Era giusto così, Otto aveva fatto una cosa sbagliata>>
Mi rispose con voce fredda
<<Aveva sbagliato ma non era questo il giusto modo per fare giustizia! Esistono altri modi maledizione!>>
Gli urlai quasi
<<Elise io->>
<<Non dite un altra parola Tenente!
d'ora in avanti ci comporteremo come due perfetti sconosciuti, io non avrò più bisogno del vostro aiuto.
Non mi verrete più a cercare, per voi sono come morta>>
Pronunciare quelle parole fu un colpo al cuore.
Lo guardai arrabbiata con le lacrime che mi scendevano sul viso.
Il tenete mi guardò per qualche secondo senza dire nulla, poi con calma prese una sigaretta e la accese.
Nel frattempo mi asciugo il viso.
Hainz Butto fuori il fumo dalla sigaretta.
Questa sua calma mi stava facendo venire il nervoso
<<Non dite niente? Ma lo sarei aspettato da voi! Siete cosi->>
Gli risposi seccata, Ma mi dovetti fermare perché mi arrivò del fumo sulla faccia.
Tossì
Il tenete mi guardava ma ancora non accennava a una parola
<<Sentite ho già perso parecchio tempo con voi ora me ne va->>
Mi bloccai perché il tenente mi prese dolcemente per il braccio girandomi verso di lui.
<<va bene farò quello che mi avete chiesto signorina Elise, ma state commettendo un grosso sbaglio>>
<<Credetemi non sto facendo uno sbaglio, siamo troppo diversi io e lei Tenente>>
Lo guardai, gli occhi mi diventeranno lucidi di nuovo, ma non lo volevo fare vedere.
<<Ora devo... andare, addio Tenente Hainz>>
Mollai la sua presa dal suo braccio e notai che il tenete mi guardava, e dato che non accennava nessuna parola, me ne andai lasciandolo li.
Intanto vidi con la coda dell'occhio che mi guardava ma non fece un solo passo verso di me.
Il cuore per un momento mi si strinse.
Provavo un senso di angoscia e il petto mi faceva male, che mi stava succedendo?
Perché per un tratto provavo tristezza nell' avere detto quelle parole?
Non riuscì a capire bene i miei sentimenti, ma poi pensai che era giusto così.Tornai a casa ed Helena mi vide un pó strana, ma non disse nulla perché pensava che era per Otto che stavo così.
<<Helena io vado in camera mia, non mi sento troppo bene>>
<<Che hai? È successo qualcosa oltre alla condanna di Otto?>>
<<Non è successo niente mi sento solo triste per Otto, tutto qui>>
<<Sei sicura?>>
<<Si sicurissima>>
<<va bene mi fido>>
Provai a fare un sorriso e me ne andai di sopra in camera mia.
Mi buttai sul letto ed iniziai a piangere.
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il Mio nome è Elise Olsen
Historical FictionOslo 1940 Che cos'è la paura? È vero, é solo un' emozione, ma sapere che fa parte della nostra vita ci spaventa. Elise questo lo sa bene. Siamo A Oslo, Elise e la sua famiglia vivono in un tranquilla città come le altre. Un giorno però tutto cambi...