~Capitolo 22 coraggio ( seconda parte)

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Il Tenente mi guardò
<< Che cosa? Ha fatto del male ad Elise?>>
Questa volta il suo tono cambiò
<<Non te lo dirò! Tanto non ti importa nulla di Elise!>>
Gli dissi allo stesso modo
<<Helena, che cosa è successo ad Elise?>>
Mi guardò con sguardo profondo, e io gli raccontai tutto.

Ero ancora per terra, non avevo la forza di rialzarmi.
Avevo sbattuto la fronte e il labbro, ed entrambi mi era uscito del sangue.
Ma al momento non mi importava.
Ero preoccupata per Helena, speravo solo che non gli fosse successo qualcosa.
<< Vedrai cosa succederà ad Helena quando rientrerà a casa.
Non la vedrai più>>
<<Voi non potete fare questo, non avete il diritto>>
Gli urlai contro
<<Oh ma certo che si, sono vostra madre ho il diritto di esercitare quello che voglio>>
Lo guardai furiosa, non mi avrebbe allontanato da  Helena, avrei combattuto pur di non vederla andare via.
Mi alzai e mi avvicinai con le poche forze che avevo.
<< Provate solo a torcerli un capello ad Helena, e giuro che vi renderò la vita un inferno>>
<<Voi? Ma per favore che vi aiuterà dopo quello che è successo?
Tutti vi reputano una poco di buono, e io sono d'accordo con loro>>
Dovetti astenermi da dare una schiaffo a mia madre, non volevo peggiore la situazione già molto grave.
<<Beh voi credete quello che volete, ma, tanto non è cosi, non me ne frega niente di voi>>
La provocai, lei si avvicinò a me in modo minaccioso, alzando il braccio.
Chiusi gli occhi, pronta a ricevere di nuovo, uno schiaffo ma questa volta non arrivò.
Aprì gli occhi e vidi Helena che mi sorrise e il braccio di mia madre a mezz'aria fermato dal Tenente.
<<Fossi in lei non lo farei, ha già causato parecchi danni, non ne farai ancora>>
La sua voce non trasmetteva emozioni, era fredda.
Il Tenente guardò la madre con sguardo duro.
<< E così conosco il "Famoso" Tenente.
è venuto a salvare la sua bagascia.
È un piacere fare la vostra conoscenza finalmente>>
Disse in modo ironico.
Si mise poi a ridere
Abbassai il viso disgustato da quelle parole, mentre il mio viso si stava riempiendo di lacrime.
Helena se ne accorse e si avvicinò a me abbracciandomi.
<<Stai tranquilla ora il Tenente sistemerà tutto>>
Feci un sospiro
Non sarei rimasta tranquilla, le cose sarebbero solo peggiorate con mia madre.
Il Tenente lasciò il braccio della donna e la guardò allo stesso modo.
<<L'avete giudicata male.
Mi dispiace per voi ma io e Elise non abbiamo nessun tipo di rapporto.
C'è stato solo un rapporto professionale nulla di più>>
<<Ma davvero? È secondo te io crederei a una cosa del genere?
Le voci girano caro Tenente, vi vedono spesso in giro.
Sembra siete molto affezionati>>
Questa volta il suo sguardo diventò ancora più duro.
<<Se vuoi credete a queste menzogne, vi sbagliate di grosso, e la pura verità.
Ma vuoi sembrate ascoltare solo queste stupide dicerie che vi confondono solo la mente.
Elise non ha alcuna colpa, qui l'unico ad avere una colpa è Otto maledizione!>>
Alzò un pò la voce
<<Se voi.... solo una altra volta proverete  a toccare  Elise o Helena, mi rivedrete ancora e questa volta non sarà una visita piacevole>>
Parlo in modo freddo
La madre di Elise sbiancò per un attimo
<< Non succederà più ve lo permetto Tenente>>
Per la paura la madre lasciò la stanza, ed Helena fece un sorriso soddisfatto.
<<Si c'è la abbiamo fatta Elise, ma aspetta sei ferita Sorellona>>
A quelle parole il Tenente si girò incontrando lo sguardo di Elise.
<< Non è niente è solo un graffietto>>
Disse Elise guardando l'ufficiale
<< Permettetemi di curarvi. Avete un kit medico?>>
<<Si in cucina, Helena vallo a prenderlo>>
Helena andò in cucina a prendere il kit
<<La ringrazio per quello che sta facendo ultimamente per noi>>
<<Dovere>>
La guardò per un attimo e poi riprese a parlare
<<Elise questo pomeriggio ci sarà->>
<<Ecco il kit>>
Helena entrò in stanza all'improvviso senza fare finire la frase al Tenenete
<<che cosa ci sarà?>>
Non mi importava se ero ferita, volevo sapere tutto.
Rimase un attimo in silenzio per scegliere bene le parole.
<<E meglio che te lo dica in privato, non voglio spaventare tua sorella>>
E lì quelle parole capì che C'entrava qualcosa con Otto.
<<Quan...quando si terrà?>>
La voce mi inzio a tremare
<<Elise forse è meglio che non venite->>
<<a che ora?>>
Questa volta mi uscì fredda la voce.
<<Alle 15 in piazza>>
Chiusi gli occhi mentre delle lacrime mi scesero dal viso
<<Può andare Tenente la ringrazio per tutto>>
Lo guardai con sguardo freddo
<<Come desidera signorina>>
Disse con il suo stesso tono.
Abbassò il capello facendomi un accenno e se ne andò così come era venuto.
Helena si girò verso di me vedendomi di nuovo in lacrime.
<<Elise che è successo?>>
<< Una cosa davvero brutta Helena. Oggi stesso giustizieranno Otto>>

Per tutto il pomeriggio pensai a Otto.
Otto Giustiziato...
Al solo pensiero mi venne dei brividi sulla schiena.
Come si sarà sentito Otto in questo momento? Avrà avuto paura?
Mille domande mi giravano in testa, e non potei non pensare al dolore della madre di Otto per la perdita di suo figlio.
Qualche lacrima mi scese dal viso.
Ero sconvolta
Tutti i ricordi mi ritornarono in mente di me e di Otto.
Mi buttai per terra con le ginocchia al petto, disperandomi.

Mi alzai da terra, non so quando tempo rimasi li, ma mi preparai triste per quello sarebbe successo in piazza.
Mi guardai allo specchio, avevo la faccia rossa per aver pianto le ore ma in quel momento non mi importava.
Mi slegai i miei lunghi capelli nella solita crocchia che facevo e me li pettinai.
Poi mi preparai ad uscire dirigendomi in piazza.

il Mio nome è Elise OlsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora