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「no way, falling - non può essere, sta crollando」

"Ti ho preso dei fiori di grano saraceno." Urlò Taehyung irrompendo nello studio di tatuaggi, Namjoon era del tutto confuso sul motivo per cui il ragazzo del suo apprendista fosse entrato di corsa lì dentro di così prima mattina, quando Jungkook non sarebbe arrivato prima di mezzogiorno.

"Tae, il tuo ragazzo non è qui, non siamo ancora aperti." Lo informò Namjoon, ma il più giovane si limitò a scuotere la testa "Non sono qui per Jungkook, è ancora a casa mia, sono venuto qui per te." Taehyung stava ancora cercando di riprendere fiato, infatti si buttò sul divano cercando di controllare la respirazione.

"È successo qualcosa?" Chiese Namjoon preoccupato, sedendosi accanto a lui.

"Jiminie", chiuse gli occhi facendo dei respiri profondi "Jiminie vive con", Namjoon aveva le orecchie tesissime, pronto ad ascoltare quello che l'omega aveva da dire su di lui, ma Taehyung alzò un dito per dire a Namjoon che aveva bisogno di un minuto per prendere fiato.

Si chiedeva perché in negozio non ci fosse Seokjin e Jimin non fosse ancora tornato e perché fosse gestito da quelli che Namjoon aveva imparato a conoscere come studenti universitari part-time. Non aveva contatti con l'omega e questo lo faceva preoccupare, il suo cuore batteva forte al pensiero che Jimin fosse in pericolo.

"Taehyung, cos'è successo?" Chiese Namjoon, ma all'improvviso Taehyung gli strappò dalle mani la tazza di cioccolata ghiacciata e la sorseggiò, sorridendo di piacere per il sapore dolce, tutto quel correre gli aveva fatto venire una gran sete.

"Jimin al momento vive a casa di Seokjin." Rispose finalmente Taehyung mentre continuava a bere dalla bevanda cioccolatosa di Namjoon. "Perché vive da Seokjin?" sentì un peso sollevarsi dalle spalle sapendo che era al sicuro sotto il tetto di Seokjin.

"È successo qualcosa qualche giorno fa! Ho pensato che forse potremmo andare a trovarlo!" Gli suggerì Taehyung, dimenticando il mazzo di fiori che aveva sistemato accanto a sé "Taehyung, mi piacerebbe molto venire, ma come puoi vedere, oggi sono l'unico qui." Fece un gesto verso la stanza vuota.

"Jackson non arriverà prima delle 10, quindi devo restare qui." Rimasero in silenzio per un po' finché Taehyung non si mise a piagnucolare, guardando Namjoon con occhi da cucciolo mentre gli strattonava la manica della camicia "Hyung, allora chiudi per oggi! Ti prego, Hyungie!" I suoi lamenti si fecero sempre più forti mentre lo implorava.

"Tae, per quanto lo voglia, non posso chiudere di mia iniziativa per tutto il giorno, Jiyong non ne sarebbe felice." Era stato un errore dire "No" a Taehyung, visto che aveva iniziato a fare avanti e indietro come un bambino, quasi come se fosse vicino a fare i capricci e questo aveva fatto sospirare Namjoon "Okay! Bene! Chiamerò Jiyong Hyung, oh mio Dio."

L'umore di Taehyung cambiò di colpo e gli rivolse un sorriso innocente e Namjoon sembrò ricordarsi della sua bevanda "Dammela, moccioso!" Strappò la bevanda dalle mani di Taehyung mentre chiamava Jiyong al telefono, battendo il piede mentre il telefono continuava a squillare.

"Parla Kwon Jiyong." Namjoon si drizzò immediatamente come se Jiyong fosse fisicamente davanti a lui "Hyung, sono Namjoon."

"Ah, Joon-ah, va tutto bene al negozio? Ci sono problemi con i rifornimenti?" Chiese Jiyong.

"Diciamo di sì, Hyung, per quanto riguarda i rifornimenti è tutto a posto, non manca nulla da quello che sembra, ma ho un'emergenza di cui mi devo occupare e non so se posso lasciare il negozio incustodito, visto che per ora sono l'unico qui e solo Dio sa quando Jackson si sveglierà." Namjoon stava per metà dicendo la verità e per l'altra metà vaneggiava, ci fu una lunga pausa tra loro che lo fece sospirare.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora