◀Capitolo Ventitre▶

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「even at the end, if you're with me, i'm okay - anche alla fine di tutto, se tu sei con me, io sto bene」

Tutte le attenzioni di Jimin e Namjoon si concentravano esclusivamente su Sungwoon, che cresceva di giorno in giorno; avevano a malapena il tempo di uscire insieme, ma questo non aveva mai infastidito né l'alfa né l'omega.

Namjoon si assicurava sempre che lui e Jimin avessero un appuntamento al cinema ogni tanto, solo per dimenticare temporaneamente di essere genitori, sempre che Sungwoon dormisse tutta la notte.

Dopo l'incontro della coppia con la famiglia di Jimin, avvenuto mesi prima, Jimin pensò di portare Sungwoon a conoscere la famiglia di Namjoon a Ilsan, cosa che Namjoon accettò all'istante.

Proprio come la famiglia di Jimin, Namjoon venne stuzzicato sul fatto del matrimonio, perché videro come Jimin guardava Namjoon e notarono quanto Namjoon fosse cambiato in senso positivo, diventando molto più sicuro di sé e quasi come se stesse uscendo dal suo guscio.

Sungwoon aveva ormai 7 mesi, mesi che passarono in fretta per la famiglia.

"Come sta il nostro piccolino?" Chiese Taehyung quando arrivò a casa di Jimin e Namjoon con Seokjin "Sta bene, ma è un po' scontroso perché sta mettendo su i denti." Spiegò Namjoon, facendo rimbalzare il cucciolo sulle sue ginocchia.

"Siete sicuri che per voi vada bene?" Chiese Jimin per l'ennesima volta mentre si sistemava i capelli "Sì Jimin, a voi due farebbe bene una serata tutta per voi, ora per favore, levatevi dal cazzo e divertitevi."

Namjoon lanciò un'occhiata di avvertimento a Taehyung, che capì subito cosa significava, tirò fuori 1000 won dal portafogli e li mise nel "Barattolo delle Parolacce" che Jimin aveva messo a disposizione nella loro casa.

"Terremo d'occhio Sungwoon, non preoccupatevi per noi, voi due avete bisogno di stare da soli e Sungwoon ha bisogno di un fratellino." Li stuzzicò Seokjin facendo scuotere la testa alla coppia "Basta, non ancora almeno." Disse Jimin rapidamente, dando un bacio alla guancia paffuta di Sungwoon.

"Fai il bravo, ti voglio tanto bene." Il bambino ridacchiò mentre i baci di Jimin gli facevano il solletico.

"Ora andiamo, ci vediamo dopo." Namjoon baciò la fronte del figlio "Namjoon?" Seokjin gli lanciò un'occhiata, l'alfa gli sorrise e annuì "Oh mio Dio, buona fortuna Joon." Sussurrò Seokjin felice e Taehyung lo abbracciò prima di spingerlo fuori dall'appartamento per poter passare del tempo da solo con Jimin.

"Allora, signor Kim, dove andiamo?" Chiese Jimin mentre guidavano sotto le strade luminose e fiorenti di Seoul.

"Beh, ti porterò nel mio studio, potrei aver lavorato a qualcosa per te o forse no." Namjoon sorrise, Jimin si avvicinò a lui "Ti spiacerebbe dirmelo Joonie?" Jimin mostrò i suoi migliori occhi da cucciolo.

"Prima la cena, amore, sii paziente." Rispose Namjoon e Jimin si mise a sedere dritto "Okay, allora sarò paziente." Appoggiò la testa al finestrino, guardando le luci fuori.

Dopo cena, andarono dritti allo studio di Namjoon, lui fissò l'enorme edificio davanti ai suoi occhi e Namjoon fece scivolare il braccio intorno alla vita di Jimin "È qui che a volte scompaio", disse "Trasformando il mio hobby in qualcosa di produttivo."

Si incamminarono verso l'ingresso "Ehi Joon, fatto tardi?" Chiese la guardia "Sì, questo è Jimin, il mio ragazzo." Namjoon lo presentò e Jimin sorrise all'uomo più anziano.

"Oh, questo è l'omega di cui parli sempre con entusiasmo, beh, è un piacere conoscerti Jimin." Provocò l'alfa che si lamentò "Non state svegli fino a tardi, okay? Fa male alla salute."

Namjoon sbloccò il suo studio e aprì la porta a Jimin "Dopo di te, mio principe." Disse Namjoon a Jimin che arrossì entrando, Namjoon chiuse la porta dietro di sé, accese le luci e Jimin rimase colpito dall'estetica della stanza.

"Wow", Jimin fissò le foto e le statuette esposte sugli scaffali e una catturò la sua attenzione e gli si strinse il cuore.

"Qui c'è la sua ecografia." Jimin toccò leggermente il vetro della cornice "Certo che ce l'ho, vieni qui." Namjoon accese il computer, si sedette sulla sedia della scrivania e Jimin sulle sue ginocchia, ridacchiando innocentemente "Bimbo appiccicoso." Namjoon gli baciò la pelle esposta del collo prima di rivolgere la sua attenzione al computer "Ho qui una cosa che ho fatto molto tempo fa", disse Namjoon, Jimin guardò lo schermo leggendo il nome del file.

"Serendipity"

Si voltò verso Namjoon che sembrava nervoso "Joon, cosa significa questa parola?" chiese, passando le dita tra i capelli di Namjoon "Il verificarsi e lo svilupparsi di eventi casuali in modo felice. L'ho scelta come titolo perché ci siamo incontrati per un incidente, versando dell'inchiostro su un bouquet che stavi portando per una consegna." Jimin ridacchiò al ricordo "Al cliente è piaciuto l'aspetto, quindi è stato un incidente felice."

"Esattamente!" rispose prima di aprire il file e far partire il brano. Namjoon si imbarazzò quando sentì la sua voce, così nascose il viso nel petto di Jimin.

Gli occhi di Jimin si spalancarono mentre ascoltava "Oh Joonbug", mormorò, ascoltando la voce dolce del suo ragazzo, non riuscendo a comprendere il fatto che Namjoon si fosse preso il tempo di comporre, produrre e registrare una canzone per lui.

"Per me è abbastanza imbarazzante." Namjoon arrossì mentre la canzone finiva "Voglio sentirla ancora! Mi piace Joonie!" Jimin fece il broncio e Namjoon socchiuse le labbra, il suo broncio si trasformò in un sorriso, mostrando quel dente davanti storto che aveva sempre ritenuto carino.

"Perché tu ami me e io amo te", cantò Namjoon sottovoce, appoggiando la testa sul petto di Jimin e ascoltando il battito del cuore dell'omega.

"Sei la mia penicillina, sei come la mia medicina, Jimin, mi fai sempre sentire meglio. Mi hai sempre sopportato durante le notti in cui ero stressato, non ti sei fermato finché non mi sono sentito meglio", Namjoon stava tracciando le cicatrici in rilievo sul polso di Jimin che indicavano il suo passato difficile con Yoongi.

"Il mio angelo, il mio mondo", Namjoon sentì Jimin posare la guancia sulla sua testa "Sei il mio gatto calico, così raro, la tua personalità è unica; innocente, puro, di buon cuore, rendi sempre felici le persone, mettendole sempre al primo posto, e non le lasci mai sole quando sai che c'è qualcosa che non va." Namjoon si allontanò per guardare meglio il bel viso di Jimin.

"Grazie per avermi dato la possibilità di amarti Jimin, non sarei quello che sono ora se non fosse per te, ti ho insegnato ad amare te stesso e tu hai fatto lo stesso per me. Mi piace sempre vedere il tuo sorriso luminoso, il modo in cui i tuoi occhi scompaiono quando sorridi, accidenti, sei così bello Jimin, e non ho idea di come ho potuto ritrovarmi con una persona bella come te. Sono felice che abbiamo un figlio, non avrà il mio sangue ma è mio", la voce di Namjoon si incrinò leggermente e Jimin asciugò le sue lacrime.

"Voi due siete la cosa migliore che sia mai entrata nella mia vita", fece una pausa, frugando nella tasca della sua giacca.

"Allora, Park Jimin, ho trovato il coraggio di farlo, non voglio che tu sia solo il mio ragazzo, voglio che tu sia mio marito, voglio poter passare tutta la mia vita con te e non smettere mai di amarti, Jimin, vuoi sposarmi?" domandò Namjoon con voce tremante, aprendo la piccola scatola bianca davanti all'omega, Jimin era senza parole e invece di una risposta verbale, baciò l'alfa, felice e incredulo, sembrava che il suo cuore stesse per scoppiare.

"Lo prendo come un sì, allora?" Namjoon sorrise contro le labbra di Jimin e fece scivolare l'anello al dito di Jimin "Namjoon", sussurrò Jimin.

"Cosa c'è tesoro?" Chiese Namjoon e si accorse che l'atmosfera tra loro era cambiata "Marchiami Namjoon, fammi tuo e solo tuo."







Nota traduttrice:
Credo che dai miei occhi stiano scendendo le cascate del Niagara, letteralmente.

Link al capitolo originale → https://www.wattpad.com/571427743-house-of-cards-%E2%96%B6-minjoon-%E2%97%80chapter-twenty-three%E2%96%B6

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora