◀Capitolo Ventuno▶

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「in the end, we can't make it - alla fine, non ce la faremo」

Jimin si svegliò a causa di un fastidioso brusio che attraversava le pareti dell'appartamento. Pensò che stesse succedendo qualcosa in una delle stanze libere. "Cosa sta combinando adesso?" mugugnò, strofinandosi gli occhi e scalciando via le coperte, alzandosi con cautela dal letto.

"Cosa starà combinando il tuo papà adesso?" Gli chiese Jimin, ma il suo cucciolo gli diede solo un calcio facendolo gemere dal dolore "Cavolo, vuoi già uscire? Calmati, ancora qualche giorno, okay piccolino?" continuò a camminare, o meglio, a strisciare verso la stanza con il viso imbronciato.

"Hoseok, non è rotto!" sentì Namjoon urlare, Jimin aprì la porta e trovò i due alfa che cercavano di montare la culla che avevano comprato poco tempo fa "Credo che abbiamo sbagliato qualcosa", Hoseok si grattò la nuca, i due avevano della musica in sottofondo, ma a causa dei loro litigi era soffocata e non si erano nemmeno accorti della presenza dell'omega.

"Come possiamo sbagliare quando abbiamo le istruzioni cazzo?" disse Hoseok facendo piagnucolare Namjoon, che si scostò i capelli, rilesse le istruzioni e la sua mascella si strinse, mostrando di essere più concentrato.

"Sveglieremo Jimin se non facciamo silenzio." Disse Namjoon "L'avete già fatto, tesoro." Disse Jimin, con una mano appoggiata sul pancione mentre si appoggiava alla soglia della stanza "Oh, buongiorno." Namjoon si alzò in piedi per dargli un bacio.

"Vado a prepararmi e vado al lavoro, cercate di non distruggere la casa." Jimin stava per uscire dalla stanza, ma Namjoon lo afferrò per un braccio "Ehi, dovresti stare a casa, uscirà da un momento all'altro il piccoletto." Disse Namjoon, mostrando i suoi occhi da cucciolo e il suo broncio.

"Ma devo andare a lavorare per procurargli ciò di cui ha bisogno, insomma l'essenziale e non farmi neanche pensare alle spese dell'ospedale." Spiegò Jimin, ma Namjoon si limitò a stringere le sue guance rosee.

"Hai lavorato così duramente per il nostro cucciolo, ma piccolo, ci sono anch'io, sono qui per sostenerci, e in più la tua famiglia ha messo da parte un po' di soldi per te, proprio per non farti lavorare in un momento come questo." Namjoon gli pizzicò dolcemente le guance.

"Seokjin ha detto che sei in congedo, quindi meglio che resti a casa piuttosto che farlo arrabbiare." Hoseok intervenne e Namjoon lo ringraziò per il promemoria "Lo so, che ne dici se vado a trovare Seokjin, non farò nulla, non preoccuparti per me, non uscirà prima di qualche giorno." Namjoon scosse la testa, era ancora un 'no'.

"Non si sa mai, dai, resta a casa così posso coccolarti." Namjoon fece la sua migliore voce carina e gli fece l'occhiolino per influenzarlo, ma l'omega era testardo "Tornerò a casa a mezzogiorno, magari compro il pranzo per noi tre, va bene?" Jimin cercò di contrattare facendo sospirare Namjoon.

"Va bene, ma chiamami se senti qualcosa di strano così ti vengo a prendere subito, ti amo." Jimin strillò entusiasta "Anch'io ti amo Joonbug!" lo ringraziò un paio di volte e gli augurò buona fortuna per la culla.

Jimin sorrise appena entrato nel negozio, sentendosi rinvigorito dai dolci odori dei diversi fiori e dai colori vivaci che erano piacevoli per i suoi occhi "Jinnie Hyung? Dove sei? Sono io!"

"Jimin? Ti ho detto di stare a casa, tra poco partorirai!" Seokjin rimproverò l'omega, cercando di spingerlo a tornare a casa "Ma io voglio lavorare, devo lavorare per il mio piccolino. Devo comprare i pannolini, Seokjin!" scherzò Jimin, Seokjin rise ma continuò a scuotere la testa.

"Lo so, ma potrai lavorare solo dopo aver partorito, per favore." Lo esortò Seokjin, ma Jimin si dimostrò di nuovo testardo "Posso lavorare Hyung, andrò a casa a mezzogiorno e Hoseok Hyung e Namjoon stanno facendo troppo rumore per i miei gusti." Aggiunse Jimin, assicurando a Seokjin che era tutto a posto prima di dirigersi verso il retro per recuperare le sue forbici in modo da poter realizzare qualche bouquet.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora