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「a house made of cards, and stupidly, us - una castello fatto di carta e noi qui come stupidi」

Una volta ripresosi dallo svenimento, Jimin pensò che tutto quello che era successo fosse solo un sogno, ma quando vide le tende blu luminose che lo circondavano e non le pareti della sua stanza, capì che si trattava della realtà.

Sapeva di essere nella realtà, si appoggiò sui gomiti e vide il suo telefono sul comodino, che squillava e le notifiche piene di chiamate e messaggi da parte sia di Namjoon che di Yoongi, e sudò freddo quando l'Alpha lo chiamò di nuovo, come avrebbe fatto a dire a Yoongi che stavano per avere un figlio?

Decise di pensarci in un secondo momento, aprì la chat con Namjoon così da informarlo che stava bene, ma cambiò idea e decise di chiamare il suo ragazzo, evidentemente preoccupato, e nel giro di pochi squilli Yoongi rispose.

"Cazzo, piccolo, dove sei? Sono passato prima in negozio e non c'eri, non c'era nemmeno lo Hyung e ho chiesto anche a Namjoon ma non lo sapeva, cazzo, ero così fottutamente preoccupato per te." Yoongi non diede nemmeno a Jimin la possibilità di dire "ciao", ma Jimin sorrise leggermente sentendo la sua voce.

"H-Hyung, sto bene, sono in ospedale", Jimin fece una pausa perché la gola gli doleva per la secchezza.

"Cosa? Perché sei in ospedale? Stai bene? Cazzo, sto arrivando piccolo!" e con questo Yoongi riattaccò, Jimin si passò una mano tra i capelli mentre cercava di alzarsi dal lettino, ma quando fece scivolare le gambe sul lato, la tenda si aprì.

"Jimin-ah, vedo che sei sveglio", gli occhi di Jimin si allargarono quando vide chi era il dottore "Ci hai fatto prendere un bello spavento." Mantenne Jimin sul lettino mentre lo controllava.

"Jaebum Hyung." Jimin era sbalordito "È da un po' che non ci vediamo, non pensavo di incontrarti come mio paziente." Jaebum scherzò un po' per sdrammatizzare.

"Allora, lo sai." Jimin si morse il labbro mentre Jaebum scriveva sulla sua cartellina le condizioni di Jimin.

"Glielo dirai?" Jaebum scosse la testa, con grande sorpresa di Jimin "Penso sia meglio che lo sappia da te, tuttavia, credo non sia il momento giusto per farlo, sai cosa sta passando e non vorremmo scatenare qualcosa in lui", Jimin annuì in accordo.

"Sta andando molto bene ultimamente, ma mi fido del tuo giudizio, grazie Hyung." Jaebum gli scompigliò i capelli e lo abbracciò.

"Sappi che penso che il tuo piccolo sia una benedizione, non lasciare che ti faccia credere il contrario solo perché non è pronto a diventare padre, conosci le sue priorità." Jaebum alzò gli occhi al cielo mentre diceva "La musica prima di tutto." Fecero coro e risero insieme.

"Vado a chiamare i tuoi amici, stai fermo e riposa." Jimin annuì e Jaebum lo lasciò ai suoi pensieri.

"Piccolino, come farò a dirlo a tuo padre?" sussurrò Jimin, guardando in basso e accarezzando delicatamente la sua pancia.

"Ehi, come sta il nostro Jiminie?" Seokjin sorrise mentre si sedeva accanto a lui sul lettino "Ehi piccolo." Taehyung lo salutò mentre sgranocchiava i biscotti che aveva comprato nella caffetteria.

"Ti senti bene?" Jimin annuì "Sì, stavo parlando con il piccolino." Fece un gesto verso la sua pancia, facendo ridacchiare Seokjin.

"Cosa gli stavi dicendo?" chiese, prendendo la mano di Jimin e appoggiandola sulla sua pancia.

"Stavo chiedendo al mio cucciolo non ancora nato come avrei fatto a dirlo a suo padre." Taehyung sussultò e spinse subito un biscotto nella bocca di Jimin.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora