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「even if you already knew - anche se lo sapevamo già」

Quando Jimin si svegliò, il suo corpo era pieno di brividi, la sua schiena era tesa e le sue gambe avevano avuto dei crampi a causa del piccolo spazio della loro vasca da bagno, si strofinò via il sonno dagli occhi, si aggrappò ai lati della vasca per tirarsi su, e si lasciò sfuggire uno sbadiglio prima di notare l'amaryllis che era stato schiacciato dal suo braccio, ma sorrise, anche se gli causò un po' di dolore alla guancia e alle labbra che pulsavano, ricordandosi il gesto dolce di Namjoon.

"Apprezza le piccole cose, Jimin." Sussurrò a se stesso mentre raccoglieva l'inconsistente fiore, pensando di incastrarlo all'interno di un libro come ricordo.

Uscì finalmente dalla vasca, tirò fuori gli asciugamani e li piegò prima di rimetterli al loro posto. Apri l'acqua della doccia, aspettando che diventasse più calda, nel mentre si spogliò dei vestiti, e portandoli al naso poté ancora sentire l'odore di Namjoon.

Si sedette sul bordo della vasca, rabbrividendo per il contatto con il freddo, e alzò la mano fino a toccarsi il livido fresco, senza sentirsi sconvolto dall'azione dell'alfa, ormai non gli importava.

Si alzò in piedi e davanti allo specchio fissò il suo corpo nudo, succhiotti, lividi e segni di morsi sparsi sulla sua pelle lattiginosa, sparsi su tutto il corpo; un livido sulla guancia, segni di morsi sulle spalle, vicino alla ghiandola odorosa, succhiotti alla base del collo e sul petto, lividi intorno ai fianchi dovuti alla presa di Yoongi durante il sesso, e l'interno delle cosce era anch'esso un pasticcio di segni di morsi e succhiotti, quella su cui però i suoi occhi si soffermarono era una cicatrice sulle costole, che tracciò lentamente con il dito, gli occhi gli si riempirono di lacrime mentre ricordava come se l'era procurata.

"Yoongi, ti prego, calmati, non volevo-" Jimin implorò il suo ragazzo ma il palmo della mano di Yoongi si scontrò con la sua guancia e lui cadde sul divano, il busto sbatté contro il bracciolo facendolo ansimare e mugolare per il dolore.

"Quante volte te l'ho detto Jimin, quante cazzo di volte!" Urlò Yoongi, sbattendo il pugno sul tavolino proprio di fronte all'omega già terrorizzato, Yoongi si passò le mani tra i capelli, respirando a pieni polmoni mentre si sedeva su una poltrona, borbottando tra sé e sé con gli occhi chiusi.

"Ti ho detto che mi dispiace, che il mio portatile non funzionava e che avevo bisogno di qualcosa con cui lavorare." Jimin cercò di alzarsi in piedi, mugugnando perché il busto gli faceva ancora male.

"Jimin, stai zitto." Gridò Yoongi, con gli occhi ancora chiusi, mentre si appoggiava alla poltrona, pizzicandosi il ponte del naso "Ho lavorato giorno e notte per quella canzone e tu, così fottutamente stupido, hai avuto il coraggio di manomettere il disco, porca puttana." Yoongi si massaggiò le tempie, non vedendo che Jimin aveva trovato il coraggio di avvicinarsi a lui, sfiorò con le dita i capelli di Yoongi sapendo che questo lo calmava, fece scorrere una mano fino alla sua guancia e accarezzò la sua pelle morbida con il pollice.

"Mi dispiace, sai che non l'ho fatto apposta-" venne interrotto da Yoongi che mosse il braccio, facendolo inciampare all'indietro, i suoi piedi si scontrarono con un paio di stivali lasciati a terra, non riuscì né a evitare di cadere né a trovare l'equilibrio così finì sull'angolo appuntito del loro cassetto, sentì uno schiocco e cadde a terra con un tonfo, si teneva una mano sul busto non riuscendo a metabolizzare l'accaduto, emise un grido stridulo per il dolore e la consapevolezza di essersi rotto qualcosa.

C'era un silenzio assordante al pronto soccorso mentre Yoongi aspettava che Jimin si svegliasse, tenendo la fragile mano dell'omega nella sua mentre lo guardava dormire, aumentando la presa quando il più giovane si muoveva per fargli sapere che lui era lì e che stava bene.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora