◀Capitolo Ventidue▶

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「even so, i keep hoping - anche così, io continuo a sperare」

Erano passati ben due mesi, il loro fagottino di gioia cresceva sano, nonostante svegliasse la coppia alle ore più strane del mattino con i suoi pianti.

"Il mio angioletto è così bravo", disse Namjoon mentre teneva il biberon di latte sulla bocca del bambino "Jimin, sei pronto?" Namjoon si alzò dalla sedia a dondolo con Sungwoon ancora in braccio.

"Namjoonie, ora sono brutto", l'alfa trovò l'omega sul pavimento della loro camera da letto davanti allo specchio, i vestiti erano sparsi sul pavimento e alcuni sul letto.

"Piccolo, non sei brutto, dai", lo incitò, non riuscendo a dargli una mano per alzarsi, visto che le sue mani erano occupate "Sei bellissimo mia colomba." Namjoon lo rassicurò, sedendosi accanto a lui.

"Ho- Ho le smagliature adesso e-" Namjoon lo zittì, chinandosi per baciargli la guancia "Jimin, il tuo corpo è cambiato a causa del bambino, ma questo non significa che tu non sia più bello", e gli accarezzò la mascella.

"Sei ancora il mio bellissimo piccolo, quelle smagliature sono solo la prova che hai avuto questo bellissimo bambino che è tra le mie braccia in questo momento, so che per tutti questi mesi ti sei sentito come se il tuo corpo non fosse tuo, è perché lo stavi condividendo con il nostro ucciolo qui per dargli tutto ciò di cui aveva bisogno per essere sano, ti amo e ti amerò sempre." Jimin si asciugò le lacrime con la manica della felpa.

"Mi dispiace", squittì, appoggiando la testa sulla spalla di Namjoon e incontrando gli occhi marroni del cucciolo che si stava addormentando dopo aver finito tutto il latte.

"Va tutto bene tesoro, sei solo un po' emotivo a causa del post gravidanza, non preoccuparti." Namjoon gli baciò la sommità del capo facendo sorridere dolcemente Jimin che guardò il riflesso della loro famiglia sullo specchio, pensando tra sé e sé a come fosse stato così fortunato.

Sungwoon dormiva, sano e salvo, legato nel suo seggiolino sul sedile posteriore dell'auto, mentre andavano a Busan per incontrare la famiglia di Jimin e conoscere il piccolo cucciolo, Jimin notò l'espressione ansiosa di Namjoon mentre faceva uno spuntino con un pacchetto di vermi gommosi, imboccando Namjoon come un uccellino per non fargli venire fame durante il viaggio.

"Qualcosa non va tesoro?" Chiese Jimin "Solo ansia, questa è la prima volta che incontro i tuoi genitori da quando ci siamo messi insieme." Confessò Namjoon, ridendo nervosamente e Jimin mise la sua mano sopra la sua che era sul cambio.

"Ti adoreranno, basta che tu gli mostri quel tuo sorriso con tanto di fossetta e li avrai in pugno in un attimo." Lo incitò Jimin, facendo scuotere la testa a Namjoon "Sono serio però!" Jimin gli fece notare la profonda fossetta che si intravedeva sul lato della guancia.

"Vuoi sapere una cosa?" Gli chiese Jimin, appoggiando i piedi sul cruscotto, Namjoon teneva gli occhi incollati alla strada, guidando lentamente e con sicurezza "Cosa?"

"Quella fossetta è illegale, è pericolosa, quindi ti chiamerò ragazzi illegale, e la tua sola esistenza è un crimine." Jimin esagerò con le parole e Namjoon si sentì morire per l'imbarazzo.

"Jimin! Dove- Come ti è venuta in mente una cosa del genere?" Namjoon rise e rabbrividì allo stesso tempo "Da chi? Me l'ha suggerita Seokjin Hyung." Namjoon sbuffò "Sei così fortunato che ti amo, in un'altra occasione ti avrei fatto a pezzi."

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"Ecco il mio bellissimo ragazzo!" La signora Park, entusiasta, corse verso Jimin per abbracciarlo forte "Mamma, mi sei mancata." Jimin ricambiò l'abbraccio, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora