◄Capitolo Diciassette►

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「like there's no next time - come se non ci fosse nessun domani」

Jimin si strofinò gli occhi svegliandosi completamente, la sua nottata era stata caratterizzata da incubi che lo avevano fatto entrare e uscire dal sonno, sbadigliò e si stiracchiò come un felino mentre era ancora sdraiato sul letto.

Allungò la mano per cercare Namjoon, che era sicuro si fosse addormentato con lui, ma trovò il vuoto, afferrò uno dei cuscini dell'alfa e se lo portò al naso, inalando il suo profumo di menta.

"Joonie." Sussurrò continuando ad annusarlo, arrossendo quando ricordò cos'era successo durante la notte, quanto aveva sentito bisognoso di lui e aveva quindi chiesto all'alfa di restare con lui per la notte, poiché si sentiva più sicuro con lui, più di quanto non lo fosse mai stato con Yoongi.

Girò il corpo per sdraiarsi sulla schiena, scrutando la stanza con gli occhi, cosa che aveva dimenticato di fare la sera prima.

Il letto di Namjoon era appoggiato al muro, non era grandissimo ma si adattava perfettamente a entrambi, considerando che Jimin era un po' più piccolo, la scrivania fungeva sia da comodino che da spazio di lavoro, c'era praticamente solo il suo computer sopra, non era una stanza grandissima e nemmeno un grande appartamento, ma era accogliente.

"Namjoonie per essere un alfa dall'aspetto intimidatorio è molto tenero." Disse prima di prendere il telefono dalla scrivania, che era pieno di chiamate e messaggi persi da Yoongi, l'omega roteò gli occhi e strinse le labbra in una linea sottile, bloccandolo e rimettendolo giù, può vivere senza Yoongi, non aveva bisogno di lui, è un omega forte e indipendente che non deve essere sottovalutato.

Passò un'altra ora e Jimin si stava ancora rotolando nel letto, crogiolandosi nell'odore di Namjoon mentre si avvolgeva strettamente la coperta intorno a sé, sussultò quando la porta si aprì "Minie?" riconoscendo la voce profonda ma tranquillizzante dell'alfa si alzò di scatto.

"Joonie!" gridò mettendosi a sedere, le coperte erano ancora avvolte intorno alle sue spalle "Come hai dormito? La scorsa notte continuavi a svegliarti." Namjoon si sedette sul letto e Jimin si limitò ad avvolgerlo con le braccia, cogliendo Namjoon di sorpresa, ma rilassandosi comunque al suo tocco.

"Grazie per ieri sera" lo ringraziò Jimin, seppellendo il viso nell'incavo del suo collo mentre Namjoon gli accarezzava la schiena "Con te mi sono sentito al sicuro e a casa." Namjoon arrossì, ma Jimin non riuscì a vederlo.

"Volevo che tu stessi bene, e a proposito di ieri, mi dispiace di non averti seguito quando Yoongi ti ha trascinato fuori." Jimin si staccò, sfiorando i capelli viola di Namjoon e sorrise "Non è colpa tua, non sapevo che avrebbe reagito in quel modo, pensavo", fece una pausa.

"Pensavo che avremmo solo parlato del futuro, ma nel momento in cui mi ha sbattuto contro il muro, ho capito, ho capito che parlare con calma e risolvere il problema era fuori discussione. Ti ringrazio per avermi fatto restare qui." Disse Jimin mentre Namjoon gli guardava la pancia "Sta bene, vero?" Jimin annuì facendo sorridere Namjoon.

"Sarò qui per te, in ogni momento." Rispose Namjoon, sollevando il mento dell'omega in modo da ammirare la sua bellezza.

"Namjoon Hyung si comporta come un padre più di Yoongi Hyung." Si voltarono quando sentirono la voce di Jihoon e Jimin si allontanò da Namjoon, con il volto rosso come un pomodoro "Jihoon, come facevi a sapere che ero qui?" Jimin si alzò in piedi per abbracciare il più giovane dei Min.

"Jaebum Hyung voleva che controllassi come stavi, mi ha detto che eri incinta ed era preoccupato di come avrebbe reagito lo Hyung." Gli spiegò Jihoon e Jimin cinse con un braccio le spalle del beta mentre uscivano dalla stanza di Namjoon, venendo accolti dai suoi amici e dai suoi effetti personali.

house of cards ► minjoon [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora