La sveglia stava suonando da un po' ormai, ma né io né Matteo avevamo la minima voglia di alzarci. Così allungai una mano fuori dalle coperte per spegnere la sveglia del telefono e poi riaccoccolarmi a Matteo.
«Dovremmo alzarci» dissi però dopo alcuni minuti, senza aprire gli occhi o staccarmi dal mio ragazzo.
Lo sentii sospirare.
«Abbiamo qualcosa da fare?» mi chiese.
«Non c'è niente da mangiare, quindi dovremmo fare una spesa...» iniziai a rispondere io.
«La facciamo online» disse subito Matteo.
«...e io vorrei fare un po' di shopping visto che ci sono i saldi» continuai io.
«Oggi devi farlo, Ceciu? È sabato» mi chiese Matteo sbuffando.
Io sospirai, poi alzai le spalle con innocenza, puntando lo sguardo su Matteo. Notai che i suoi occhi mi stavano praticamente implorando di cambiare idea.
«Hai in mente qualcosa da fare?» gli chiesi allora io.
Se aveva una proposta migliore ero disposta a rinunciare allo shopping. Ma solo se la proposta mi avrebbe convinta davvero.
«Sì, stare chiusi in casa a fare assolutamente nulla visto che piove e fa freddo» rispose Matteo facendo un sorrisetto innocente.
Io lo guardai male.
Davvero?
Quelli erano i suoi piani per quel sabato?
«No» dissi decisa.
«E dai, Ceciu!» protestò Matteo «Ti sei resa conto che è una settimana che viviamo insieme e non abbiamo ancora avuto una giornata per goderci al massimo questa convivenza?» mi chiese poi.
Io sospirai.
Era vero, mi ero trasferita a casa di Matteo un paio di giorni dopo Capodanno, quindi era una settimana quasi esatta che convivevamo. Solo che di tempo per stare da soli effettivamente ce n'era stato poco, perché erano venuti a trovarci gli amici di Matteo, mio fratello, Carlotta con il suo ragazzo e poi anche i nostri genitori, quindi avevamo avuto la casa piena di ospiti sempre.
«Come se vivessimo in un appartamento nuovo!» aveva esclamato Matteo all'autoinvito dei nostri genitori «Vivo qui da un anno! Non è cambiato niente ora che ci sei tu!» aveva aggiunto scocciato.
Non aveva tutti i torti, però era normale che i nostri genitori volessero venire a trovarci, così come i nostri amici.
Comunque, quella mattina di inizio gennaio Matteo mi convinse a stare chiusi in casa e goderci un giorno tutto per noi finalmente.
«Questo vuol dire che possiamo stare nel letto ancora un po'?» chiesi facendo un sorrisetto felice.
Ne fece uno anche Matteo, prima di fare uno scatto per mettersi sopra di me.
«Sì, ma non a dormire, amore mio» disse con aria furba.
Poi, sempre sostenendosi sulle braccia, portò le labbra sul mio collo, iniziando a baciarlo delicatamente.
Io gli misi una mano tra i capelli e chiusi gli occhi per godermi quel momento, prima di prendere il viso di Matteo tra le mani e costringerlo a baciarmi sulle labbra con passione. Nel frattempo Matteo fece scendere una mano lungo il mio fianco, facendomi venire i brividi come sempre quando mi accarezzava la pelle.
Che bella sensazione!
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«Dopo quello che ho fatto stamattina mi devi come minimo portare a fare shopping e pagare tutto tu» dissi poco dopo a Matteo, quando ci sedemmo a tavola per fare colazione.
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I Girasoli di Van Gogh 3 //Matteo Pessina
Fanfiction"Avanti e indietro. Avanti e indietro. Tutta la vita, tutti i giorni, tutte le ore. Avanti e indietro. Avanti e indietro" Esattamente così è la mia vita, così come lo è quella di tutti. Ed esattamente così è anche la mia relazione con Matteo, come l...