FEELING

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Era circa metà settembre, io e Matteo eravamo sposati da quasi quattro mesi e comunque mi sembrava di vivere ancora in un sogno. 

Mi svegliavo ogni mattina chiedendomi se fosse davvero vero che avessi sposato il mio Teo, e solo dopo aver visto la fede al mio anulare sinistro mi permettevo di sorridere, sicura che fosse effettivamente così. Sorriso che poi mantenevo per tutta la giornata. 

Niente avrebbe potuto rattristarmi.

Insomma, ero la moglie di Matteo Pessina!

Ero la moglie di quel ragazzo che avevo conosciuto sette anni prima a una cena di lavoro dei nostri genitori, e che da quel momento non mi ero più tolta dalla testa.

Sembrava seriamente un sogno!

Cosa che però non era, esattamente come non era un sogno quello che avevo appena scoperto.

Sì, ho detto che in quelle mattine mi svegliavo sempre col sorriso e che non lo perdevo mai, ma c'era anche un'altra cosa ricorrente che caratterizzava le mattine di quegli ultimi giorni.

Sto parlando della nausea. 

Ce l'avevo spesso negli ultimi giorni, e nonostante non avessi mai vomitato, era abbastanza fastidiosa. 

Non sapevo esattamente a cosa ricondurla, se non al fatto che io e Matteo avevamo iniziato a provare ad avere un bambino.

Esatto, in quel momento potevo essere incinta, ma decisi di aspettare fino al prossimo ciclo mestruale prima di fare un test. D'altronde avrei dovuto aspettare solo una settimana secondo il calendario delle mie mestruazioni. 

Beh, la settimana era passata e io sarei dovuta essere già al secondo giorno di ciclo. 

Sì, ho detto sarei dovuta essere, perché il ciclo non era arrivato. Lo so che un ritardo di due giorni può anche essere normale, ma tutta quella nausea mattutina non lo era invece, quindi, approfittando del fatto che Matteo fosse agli allenamenti, decisi di fare il test.

Se vi ricordate, era già successo che lo facessi, e ricordo perfettamente come fossi in ansia, perché sapevo non essere il momento adatto di avere un bambino. 

In quella mattina di metà settembre invece ero in ansia per altro. Avevo paura che il test risultasse negativo, perché ero sicura che la cosa mi avrebbe spezzato il cuore.

Non avevo detto niente a Matteo dei miei sintomi, non volevo illudere anche lui e poi doverlo deludere. Però, mentre aspettavo il risultato del test, pensai che non sarei riuscita a nascondere la mia delusione ai suoi occhi, e non sarei neanche riuscita a inventarmi una scusa plausibile per spiegare il mio stato d'animo.

Così avevo iniziato a pensare alle parole adatte per raccontargli tutto, cosa di cui però non ci fu bisogno.

Il test infatti era positivo, ero incinta...

Un attimo... ero incinta?!

Ma seriamente?!

Dentro di me stava davvero nascendo una piccola creatura frutto dell'amore tra me e Matteo?!

Mi veniva da piangere, e infatti piangere fu quello che feci, senza comunque riuscire a smettere di sorridere.

Sarei diventata mamma!

Da lì a nove mesi un bambino o una bambina avrebbe riempito ancora più di gioia quella casa!

Chissà come sarebbe stato o stata!

A chi sarebbe assomigliato o assomigliata!

Istintivamente mi portai le mani sulla pancia e ci puntai anche gli occhi, facendo l'ennesimo sorriso.

I Girasoli di Van Gogh 3 //Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora