HONEYMOON

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«Spagna, stiamo arrivando!»

Questo esclamai il giorno della nostra partenza per il nostro viaggio di nozze, mentre uscivamo di casa con le varie valigie.

Matteo si bloccò con le chiavi a mezz'aria e mi guardò con un sopracciglio alzato, prima di scoppiare a ridere fragorosamente, contagiando anche me.

«Sei felice che partiamo, amore della mia vita?» mi chiese poi poco dopo in macchina, allungando una mano per appoggiarla sulla mia coscia.

«Felicissima» risposi io, voltandomi a guardarlo con un sorriso.

Sorriso che notai anche sul viso di Matteo.

«Mamma mia questa fossetta! Che cosa non ti farei quando ti compare sul viso!» esclamai, allungando una mano per passare l'indice sulla fossetta che gli si formava sempre quando sorrideva.

Matteo fece una risatina.

«Se vuoi farmi qualcosa adesso accosto» disse poi.

Feci una risatina anche io.

«Guida, stupido, altrimenti perdiamo l'aereo» gli dissi divertita «Abbiamo una luna di miele intera per fare tutto il sesso del mondo» gli ricordai poi con aria ammiccante.

Matteo mi lanciò uno sguardo furbo, prima di intrecciare le mie dita con quelle della sua mano destra e restare così per tutto il viaggio fino in aeroporto.

In aereo invece si addormentò con la testa appoggiata alla mia spalla, e si svegliò solo quando decisi di dargli fastidio per farlo alzare.

Ero scomoda, e avevo assolutamente bisogno di cambiare posizione!

Comunque, come da programma, appena arrivammo in albergo sistemammo le nostre cose nella camera e poi corremmo fuori, pronti a seguire per filo e per segno tutto quello che ci eravamo pianificati di fare.

A partire dal passare quello che restava della giornata in spiaggia, per goderci sole e mare.

Sì, quelli erano i nostri piani per la giornata, perché era il primo giorno, sapevamo che saremmo arrivati stanchi dal viaggio e quindi avevamo deciso di iniziare in modo soft quella nostra luna di miele.

Ma sinceramente, nonostante non vedessi l'ora di girare tutta l'Andalusia e immergermi nella sua storia e nella sua arte, non potevo essere più felice di quanto ero in quel momento, sdraiata su un lettino in spiaggia, baciata dai caldi raggi del sole spagnolo e con accanto il ragazzo più bello del mondo.

Ed era talmente tanto bello che non resistetti: mi alzai dal mio lettino e mi sdraiai su quello di Matteo, accanto (in realtà più sopra che accanto) a lui, appoggiando il mento al suo petto per guardarlo prendere il sole.

Sembrava quasi una visione angelica.

«È partito il momento koala?» mi chiese Matteo divertito, abbassando lo sguardo per guardarmi oltre gli occhiali da sole.

Io feci una risatina.

«Eri troppo bello per non fare il koala» ammisi divertita.

Fece una risatina anche Matteo, mentre allungava una mano per accarezzarmi i capelli.

«Che bello che sei finalmente mio marito» dissi senza smettere di sorridere.

Sorrise anche Matteo.

«Che bello che sei finalmente mia moglie» disse poi.

Restammo a guardarci negli occhi per un po', poi io decisi di immortalare quella visione divina che avevo davanti agli occhi, così presi il cellulare e scattai una foto a Matteo, che poi misi nelle storie di instagram.

I Girasoli di Van Gogh 3 //Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora