WAITING

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Sì, la visita ginecologica del giorno dopo confermò il mio stato di gravidanza, informandomi anche del fatto che fosse già quasi tre settimane che aspettavo quel bambino.

Ora ero il doppio più felice di quanto non fossi già, e potevo finalmente condividere la notizia con Matteo.

Non stavo nella pelle!

Volevo però dirglielo in un modo speciale, che, lo ammetto e me la tiro anche, fu geniale e meraviglioso.

Me la tirerò sempre per il modo in cui ho annunciato la mia gravidanza a mio marito.

«Amore, devo farti leggere una cosa» gli dissi una sera, raggiungendolo sul divano con in mano una busta.

«Che cosa?» mi chiese lui aggrottando le sopracciglia.

«Questa» risposi io porgendogli la busta.

«Cos'è?» mi chiese ancora Matteo.

«Leggila» lo incitai io.

Matteo mi guardò con sospetto.

«Ceciu, se è un'altra lettera scritta da te non la voglio leggere. Non credo di essere dell'umore per piangere. Sono troppo stanco» disse poi scuotendo la testa.

«Non è una lettera scritta da me» gli assicurai io "Ma probabilmente ti farà piangere" pensai poi tra me e me, lasciandomi scappare un sorrisetto furbo.

Matteo mi guardò confuso, poi finalmente aprì la busta e ne estrasse il foglio che c'era dentro.

Aggrottò ancora le sopracciglia, prima di sospirare e iniziare a leggere.

Caro diario.
Sì, lo so, è strano che io stia già scrivendo un diario quando la mia vita è iniziata da poche settimane, però poco importa, perché quella di scrivere un diario di bordo è una tradizione di famiglia, e io, che voglio seguire le orme del mio papà, inizio a farlo ora.
Come ho detto, è poco che esisto, un mese e qualche giorno, ma sono già curiosissimo/a di vedere il mondo che c'è la fuori!
Voglio sapere tutto di quello che mi aspetta, voglio girare il mondo come piace tanto alla mamma e al papà, e voglio ridere con i miei amici come gli ho sentito fare già un paio di volte in questo mesetto di vita.
Ma soprattutto sai chi voglio conoscere, diario?
La mamma e il papà!
Della mamma in realtà qualcosa so, cioè che la sua pancia è davvero comoda e calda, e poi conosco la sua voce e la sua risata. Cose che conosco anche del papà, e... quanto mi piace la sua risata!
Poi del papà so, da quello che mi ha raccontato la mamma, che ha dei bellissimi occhi color cioccolato e il sorriso più tenero del mondo. Da quello che dice la mamma il papà ha anche delle bellissime mani e delle braccia forti e sicure, tra cui non vedo l'ora di farmi stringere.
Insomma, non vedo l'ora di vederli!
E non vedo l'ora di uscire da qui, crescere e fare tante avventure!
Chissà se farò danza come la mamma o calcio come il papà!

Quando finì di leggere Matteo alzò lo sguardo su di me con ancora le sopracciglia aggrottate e aria confusa, ma incontrando i miei occhi si illuminò.

«Amore, sei... sei...» provò a chiedere.

Io annuii prima che potesse finire, facendo un sorriso smagliante con ormai le lacrime agli occhi.

Lacrime agli occhi che presto vennero anche a Matteo, che continuò a guardarmi sorpreso, prima di fare una leggera smorfia per trattenersi e abbassare lo sguardo, per poi iniziare a piangere silenziosamente.

Io feci una risatina, mentre Matteo passava di nuovo gli occhi sul foglio che aveva in mano.

«Ma... ma ieri mi hai detto che avevi il ciclo» mi fece notare confuso più che mai.

I Girasoli di Van Gogh 3 //Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora