«Ciao ragazzina, sei pronta?» arrossisco guardandolo negli occhi. Poso la rosa sul comodino e mi avvicino a lui che è rimasto accanto alla porta.
«Sono pronta, grazie per la rosa»
«Dovere, sai, volevo portarti un tulipano, so che è il tuo fiore preferito, ma purtroppo non è stagione» mi sorride. Non è possibile che solo guardandolo divento tutta rossa, ancora una volta, il cuore sembra voler uscirmi dal petto. Non pensavo fosse possibile che una persona potesse scaturirmi così tante emozioni solo guardandomi. Non ho mai creduto che l'amore esistesse, ma inizio a dubitare delle mie convinzioni. E se esistesse davvero e io iniziassi a provare questo sentimento?
«Mademoiselle» afferma porgendomi il braccio che afferro prontamente.
«Non pensavo parlassi francese» rido leggermente.
«Non lo parlo, ma è una lingua che mi ha sempre affascinato, soprattutto per far colpo con le ragazze»
«È proprio vero che voi uomini pensate che basti usare il francese per fare colpo con le ragazze»
«Perché non è così?»
«Almeno non con me, serve altro per affascinarmi» accenno un sorriso perfido. Lui non risponde, anzi mi conduce al piano di sotto.
«Dove stiamo andando?» abbiamo appena superato la cucina.
«Non crederai davvero che passeremo il nostro primo appuntamento in cucina?»«Ma pensavo che restassimo a casa» lo guardo smarrita, deglutisco. Non credo riuscirò a dirgli tutto se non restiamo a casa. La mia sicurezza inizia a vacillare.
«Chiudi gli occhi»
«Cosa?» lo guardo smarrita.
«Chiudi gli occhi»
«Nathan che stai cercando di fare?» sento la gola stringersi.
«Fidati di me, chiudi gli occhi» sospiro e faccio come dice. Con una mano mi copre gli occhi, come se avesse paura che possa sbirciare. Afferra la mia mano, con la mano libera, e lentamente inizia a camminare. Ogni tanto mi dice i passi che devo fare affinché io non cada. Poi, però, all'improvviso, si ferma e io per poco non gli sbatto contro.«Apri gli occhi» faccio come dice. Non posso credere ai miei occhi. Mi guardo intorno per vedere se tutto questo è reale, non posso credere che abbia fatto tutto questo per me in così poco tempo, in più per soddisfare un mio semplice capriccio. Non posso credere che sto nascondendo la verità ad un uomo così, Sasha ha ragione, ha tutto il diritto di sapere la verità.
«Allora, che ne pensi?»
«È tutto perfetto, grazie Nathan» il giardino è illuminato da tante piccole luci, che risplendono nel buio della sera, un tavolo è posizionato proprio al centro, come centrotavola c'è un piccolo mazzo di rose. La tavola è imbandita ad opera d'arte. Sembra una scena di quei film romantici, e anche se non gradisco quel genere di film, devo dire che ho sempre desiderato che qualcuno facesse una cosa del genere per me.«Vieni, siediti pure» sposta la sedia facendomi accomodare. Poi si siede difronte a me «Questo basta per conquistarti?»
«È un buon inizio, si. Dovrai impegnarti di più però» il suo sguardo si illumina.
«Mi sono sempre piaciute le sfide»
«Che si mangia?» domando cambiando discorso. "Dato che ti piacciono le sfide, che ne dici di fare un salto nel vuoto e crescere un bambino, perché vedi in realtà sono incinta" scuoto leggermente la testa, non posso dirgli una cosa del genere. Non così almeno.
«Va tutto bene?»
«Va tutto benissimo, è tutto perfetto»
«Allora perché hai scosso la testa?»
«Nulla, va tutto bene davvero» cerco di rassicurarlo. Ma dovergli mentire ancora una volta mi fa chiudere lo stomaco.
«Farò finta di crederci. Comunque ho ordinato delle lasagne e dell'arrosto con patate»***
«Ma è buonissimo» affermo dopo aver assaggiato una forchettata di lasagna.
«Solo il meglio per la mia signora» mi va di traverso il boccone di lasagna. Inizio a tossire e prendo subito un bicchiere d'acqua. Solo adesso si rende conto di ciò che ha detto e arrossisce.
«Scusa»
«Non ti preoccupare, in realtà hai ragione, sono tua moglie» affermo cercando di riprendermi.
«Si, ma non siamo mai stati davvero marito e moglie»
«Anche questo è vero, però potremo sempre iniziare ad esserlo. Insomma, ci stiamo conoscendo meglio, iniziamo a provare qualcosa, potrebbe succedere di tutto. Com'è che si dice "la vita è imprevedibile" forse inizierà ad esserlo anche per noi» mi costa così tanto essere evasiva.
«Hai ragione, però io penso che in una relazione ciò che è davvero importante è la fiducia e il rispetto, senza di loro, nonostante i sentimenti, il rapporto non può funzionare» fiducia, una sola parola che mi è crollata come un macigno. E se sapesse qualcosa? Ho chiesto espressamente al dottore di non dirgli niente, in più non credo che Sasha abbia detto qualcosa, e dubito anche di Mike, anche se Sasha gliel'avesse detto credo sia impossibile che dopo qualche ora avesse spifferato tutto a Nathan, non farebbe mai una cosa del genere.«Hai ragione, la fiducia è tutto» la fiducia è tutto. Allora perché non riesco a dirgli la verità, perché non gli dico le cose come stanno. Cosa mi ferma? Sono così egoista e ipocrita ad affermare che la fiducia è tutto, quando in realtà sono la prima a non essere sincera, perché la verità è che non mi fido così tanto di Nathan da dirgli una cosa così, anche se ne ha tutto il diritto.
«Ti piace lavorare al museo?» domanda cambiando discorso. A questa domanda mi riprendo dai miei pensieri, ormai mi capita troppo spesso di alienarmi dalla realtà.
«Certo che mi piace, anche se ultimamente mi stanco più facilmente»
«Immagino che la situazione che stai vivendo ne è responsabile» perché sembra che voglia estorcermi a tutti i costi la verità?
«Credo di sì. Invece come va il lavoro in azienda?» devo cambiare discorso, distogliere l'attenzione su di me e i miei "malori" e concentrarla su di lui.
«Tutto bene»
«Solo tutto bene?»
«Si, il mio lavoro in azienda è abbastanza monotono, non ho molto da dire»La cena procede tranquillamente, tralasciando il discorso sulla fiducia. È stata una serata molto piacevole, anche se quel peso che ho sul petto non mi ha permesso di godermi completamente la serata. Mi sento così in colpa, ma allo stesso tempo non faccio nulla per dirgli la verità.
«Allora, puoi dirmi perché sei corsa via questo pomeriggio?» poso la forchetta e scosto il piatto ormai vuoto, che conteneva una torta al cioccolato. Prendo un sorso d'acqua cercando di diminuire quella sensazione di nausea che una semplice frase mi ha procurato.
«Certo, te l'ho promesso» cerco di guadagnare tempo.
«E?»
«Vedi il fatto è che io» sospiro «La verità è che io»
«Che tu?» sembra molto impaziente.
«Ero spaventata»
«Come eri spaventata?»
«Si, ero spaventata. Quando ho visto Sasha andare via così spaventata per ciò che mi era capitato volevo subito dirle che non si doveva preoccupare, che stavo bene. Per questo sono corsa a casa sua» ebbene sì, ho mentito, ancora una volta. Eppure questo era il momento giusto, il momento perfetto per dirgli la verità, e non l'ho fatto. Ripenso alle parole di Sasha "Questo non è un segreto che potrai nascondere per molto", ma come faccio a dirglielo se ho sempre questa sensazione di inadeguatezza ogni volta che ci penso?«Potevi chiamarla»
«Si, ma lo sai come siamo fatte noi donne, tendiamo sempre ad ingrandire le paure» niente di più vero, e allora perché non gli dico, no Nathan ti sto dicendo una bugia? Perché non lo faccio?«Ti andrebbe di ballare?»
«Non c'è la musica»
«Ma abbiamo questo» mostra il cellulare. Gli sorrido e accetto la mano che mi porge, sceglie la canzone, poi mi circonda la vita con le mani, mentre io le porto intorno il suo collo.«Ti ho detto che sei bellissima con questo vestito?» chiede mentre balliamo a ritmo di musica.
«No, non l'hai fatto»
«Sei bellissima»
«Non cercare di rimediare» gli sorrido sulle note di Another Love."And if somebody hurts you, I wanna fight
But my hand's been broken, one too many times
So I'll use my voice, I'll be so fucking rude
Words they always win, but I know I'll lose"«Perché proprio Another Love?» domando
«Perché secondo me è la nostra canzone»
«La nostra canzone?»
«Si, vedi, noi non abbiamo iniziato nei migliori dei modi. Un matrimonio combinato nel XXI secolo non è una cosa da tutti i giorni. Ci siamo odiati, e ogni volta che provavamo a legare, in qualche modo, uno di noi non l'ha mai permesso e si allontanava. Io provavo, e provo ancora qualcosa per te Rachel, e quando è arrivato Ryan, non solo ho pensato a tutto ciò che aveva fatto a mia sorella, ma ho pensato di averti persa davvero. Ogni volta che uscivi con lui, ho sempre pensato che non saresti più tornata, capisci? Non volevo perderti, ma non facevo nulla neanche per farti tornare da me. Per questo è la nostra canzone, soprattutto questa strofa»
«Sì però questa canzone dice che le parole vincono sempre ma sai che perderai lo stesso»
«Rachel, è quello che farei per te, potrei non ferire con le mani, non mi è mai piaciuto usare le mani per ferire, però potrei farlo con le parole, le bugie ne sono un esempio. Per questo non voglio che ci mentiamo più, perché le bugie, alcune volte, feriscono più della verità»Le bugie feriscono più della verità, non posso continuare a mentire, non voglio continuare a mentire. La testa mi dice una cosa, il cuore mi dice un'altra. Ascolto la testa. Decido di tenere per me questo segreto ancora per un po'. Appoggio la testa sulla spalla di Nathan, lo stringo forte a me.
«Ti prego non lasciarmi andare» le lacrime cercano di uscire ma glielo impedisco. Una frase che per lui ha un significato, per me ne ha uno completamente diverso, perché so che quello che sto facendo potrebbe essere un punto definitivo di rottura, l'ha detto anche mia madre. E se fuori posso sembrare felice, internamente sono disperata, perché so di star commettendo quelle scelte sbagliate di cui mi parlava.
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Legata a te
RomanceRachel Smith, da tutti definita la figlia perfetta, ma lei si sente tutto tranne che perfetta. Accontenta in qualsiasi modo le richieste del padre, affinché possa essere fiero di lei come lo è di sua sorella, Kimberlee. Non ha molte aspettative nell...