Il maledetto giorno era arrivato.
Ora, sul patibolo, c'era Frank. Il mio adorato Frankye.Anche lui, come Marco, era ammanettato e indossava maglia e pantaloni grigi. Era stato lavato e, anche se aveva il viso ricoperto dalla barba e i capelli gli cadevano disordinati fino al mento, riuscivo a intravedere un leggero alone dove prima aveva i lividi viola.
Era diventato ancora più magro e pallido.
Avrei voluto correre sul podio per abbracciarlo, ma non potevo.
Ero in prima fila, vicino a Kevin, loro madre, papà e nonna Viv.
Anche questa volta il salone era pieno.Del Vecchio fece il suo ingresso trionfante. Aveva l'espressione seria, corrucciata, come se fosse tormentato all'idea di fare un altro processo. Io, però, sentivo che era tutta una farsa. Tutto quel potere gli piaceva, eccome.
«Per me è davvero doloroso essere qui, di nuovo» abbassò lo sguardo, sospirando.
«Troppi morti sulla coscienza, eh?» gridò qualcuno di imprecisato dal mezzo della folla.Elio fece finta di non sentire e proseguì dicendo: «Come alcuni di voi sapranno, questa triste vicenda tocca personalmente la mia famiglia. Per questo, onde evitare che qualcuno mi giudichi parziale, lascerò che sia Tobia Rossi a dirigere il processo.» Lasciò spazio a uno dei suoi collaboratori più stretti, un uomo di mezza età poco diverso da lui.
Mi sembravano tutti uguali: sempre eleganti, con quei sorrisi tirati e l'atteggiamento di finta benevolenza.
«Capirai, che differenza!» sbuffò Kevin, già preoccupato.
Quando lo sguardo di Frank incrociò il mio, gli occhi mi si riempirono di lacrime. Sembrava rassegnato al proprio destino.«Bene, cominciamo» esordì Rossi, sfregandosi le mani paffute. «Oggi siamo qui per giudicare Frank D'Angelo per l'accusa di violazione del coprifuoco, resistenza a pubblico ufficiale e tentato stupro.»
Alla parola "stupro" si alzò un mormorio dalla folla. Non volevo nemmeno sentirli, i loro commenti.
L'uomo raccontò la versione ufficiale dei fatti, ovvero che Frank era stato sorpreso alle due di notte all'ultimo piano del condominio tre e aveva fornito una falsa verità sul perché si trovasse lì, tanto che era subito stato smascherato da una giovane donna sotto shock per la tentata violenza.
«Com'è ovvio, c'è bisogno di prove e quale miglior prova della vittima stessa? Fatela salire» invitò le guardie, che aprirono una porta laterale e fecero entrare Lia, accompagnata dal fratello.Si era messa un abito da "brava ragazza", lungo fino a metà polpaccio e abbottonato fino al collo. Era senza trucco e aveva l'aria affranta.
Morgan la fece avvicinare al secondo microfono, poi si mise in un angolo a braccia conserte; mi aveva vista, ma aveva subito distolto lo sguardo. "Codardo!" pensai.
«Signorina, vuole raccontarci cosa le è successo? Come ha fatto il signor D'Angelo a raggiungere la sua abitazione?»
Lia annuì e con voce flebile, quasi da bambina, rispose: «L'avevo invitato io. Lo credevo un amico. Ci frequentavamo da un po' di tempo.»
«Quindi non era la prima volta che veniva a casa sua.»
La ragazza rispose affermativamente.
«Cosa è cambiato quella sera?»
«Tutto» sospirò Lia, cominciando a tremare.«Vuole raccontarcelo? So che per lei è difficile, ma è l'unico modo per fare chiarezza» la sollecitò Rossi.
«Lui... lui è un mostro!» singhiozzò, puntando il dito contro Frank, che la guardò sbigottito. «Mi fidavo di lui.»Lo guardò con risentimento, continuando a piangere.
«Cos'è successo di preciso? Mi perdoni per le domande incalzanti» continuò Rossi, asciugandosi il sudore dalla fronte arrossata.
«Eravamo in camera mia. I miei genitori erano a letto. Io e Frank avevamo passato una bella serata, ascoltando musica e bevendo un buon vino. Poi si è avvicinato a me e ha cominciato a baciarmi. Lì per lì ho ricambiato ma, quando ha cominciato ad allungare le mani, l'ho fermato. Lui mi ha detto che si era innamorato, che non poteva stare senza me e che mi voleva sua.»
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Quel che resta della Luna
Science FictionAnno 2052. In seguito a un susseguirsi di catastrofi, la Terra è diventata un posto arido e inospitale. Parte dell'umanità, però, è sopravvissuta e vive all'interno di quelli che vengono chiamati "complessi": un insieme di palazzi sopraelevati e qua...