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All'inizio nessuno si faceva domande. Eravamo salvi, miracolati, con un tetto sopra la testa.

Ci siamo adattati per sopravvivere. Quando siamo arrivati e ci hanno assegnati ai vari appartamenti, nessuno si è lamentato che non fossero abbastanza grandi o che fossero a un piano poco gradito; ogni famiglia si è fiondata nella propria nuova casa. Chi era solo, è stato messo insieme ad altre persone, così da poter accogliere più superstiti possibile.

Le assegnazioni, vista l'urgenza erano state fatte un po' in fretta. In appartamenti di medesima metratura si potevano trovare famiglie di sei persone così come di due.

Ricordo bene quando avevano cominciato a costruire il complesso. Vivendo vicini, avevamo seguito i lavori con sospetto.
La gente si chiedeva di cosa si trattasse, in molti sospettavano fosse l'ennesimo centro commerciale ma, quando cominciarono a vedere spesso uomini in divisa militare, tutti cominciarono a farsi qualche domanda.

Avevano costruito delle profonde fondamenta, solide; sembrava che quei pilastri dovessero sorreggere il peso mondo intero e in un certo senso, fu così.

Ciò che stavano costruendo era enorme, non solo per quanto riguardava la superficie, che occupava circa 2 ettari e mezzo, ma anche in altezza.
Aggiungevano piani su piani; non c'era niente di così alto in zona.
Avevano costruito quattro palazzi alti circa 130 metri l'uno. A unirli, al centro, c'era un palazzo più largo e alto meno della metà.
Ai vecchietti appassionati di cantieri, che riempivano di domande i muratori, veniva risposto che lo scopo della costruzione sarebbe stata svelata a suo tempo e non potevano dire nulla.

La cosa strana era che tutti i palazzi poggiavano su pilastri alti una decina di metri che li facevano sembrare delle gigantesche palafitte. Inoltre, il primo piano occupava l'intera area ma sopra d'esso, dove non erano stati aggiunti ulteriori piani, era stato ricoperto da uno strato di terreno alto diversi metri, sia da un lato che dall'altro. Questa terra era trattenuta ai bordi da una resistente rete metallica e in molti si chiesero il senso di costruire quello che sembrava un grande giardino così in alto.

Si vociferava che fossero residenze di lusso e gli anziani andavano sul sito di costruzione in macchina o in bicicletta per ammirarne i lavori, che erano qualcosa di fuori dall'ordinario.
I più svegli si chiedevano cosa centrassero i militari con residenze a cinque stelle, ma per un paio d'anni non era trapelata alcuna notizia.
In seguito, scoprimmo che chi aveva lavorato al progetto aveva firmato un contratto di segretezza in cambio di un posto sicuro per la propria famiglia, pena l'esclusione in caso di necessità.

Il cambiamento climatico stava sconvolgendo gli equilibri terrestri da decenni.
Si parlava di surriscaldamento globale ancora quando i miei genitori erano piccoli. Si cercava di sensibilizzare le persone ad avere uno stile di vita più ecologico ma era ormai troppo tardi.
Il clima era impazzito e, in tutto il mondo, da che ho memoria, si susseguivano eventi atmosferici estremi.
Per noi giovani era la normalità, la prassi. Sapevamo che, vivendo in una zona per lo più pianeggiante, in estate si formavano spesso supercelle e tornado, soprattutto quando non pioveva per più di un mese; in altre zone, quelle più montuose, erano frequenti frane e inondazioni, così come le coste venivano sempre più spesso invase dalle acque.
Facevano paura e, ogni volta, lasciavano alle loro spalle distruzione, ma in qualche modo eravamo pronti, avevamo sempre convissuto con questi fenomeni. Le generazioni precedenti, invece, si erano accorte di come tutto stava cambiando velocemente.

Su internet, i complottisti raccontavano di come stava per accadere un evento globale catastrofico, di come fosse stato predetto da antiche civiltà e vi fossero ovunque i segni.
Estremisti religiosi predicavano per strada che la fine era vicina, che l'Apocalisse era alle porte e chi non si fosse pentito dei propri peccati sarebbe perito, diversamente sarebbe asceso direttamente al cielo.
Certo, alcune prove che supportavano la tesi dei complottisti erano convincenti, ma ripetevano le stesse cose da anni, da prima che nascessi.
Erano come il Pierino della favola. Gridavano "al lupo, al lupo" da così tanti anni che nessuno dava loro più credito.

Quel che resta della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora