Han's POV
Schioccai la lingua incrociando le braccia al petto e poggiandomi contro il tavolino dietro di me.-ancora con questo ragazzino? La smetterai mai di fare il vecchio?- brontolai annoiato ma sorrisi subito dopo e nel vederlo sorrise anche lui.
-Ti stanno bene le calze a maglia- mi prese in giro alternando lo sguardo dalla mia faccia alle mie gambe, effettivamente avevo messo la maglia ma non i pantaloni.
-Yah! Sono un ballerino cosa ti aspetti che indossi mh?- arrossii e presi i pantaloni della tuta poggiati sull'appendi abiti, indossandoli sopra a ciò che già avevo addosso.
Quel camerino era così piccolo che a malapena trovavo lo spazio per i vestiti. Era in legno decorato con lucine, bandierine e vari oggetti di scena precedentemente utilizzati per altri spettacoli.
La sedia nella stanza a cui mi appoggiavo regolarmente era mezza rotta ma mi rifiutavo di cambiarla, mi ci ero affezionato.
Stessa cosa per lo specchio retroilluminato, tecnicamente perfetto per truccarsi, praticamente mezzo rotto.-Sei stato bravissimo, sei un talento naturale- si congratulò in modo del tutto inaspettato, riportandomi alla realtà. Sgranai gli occhi, e lui doveva essersene accorto. Alzai un sopracciglio dalla sorpresa.
-grazie- risposi solo in modo ambiguo e si venne a creare quel silenzio imbarazzante che tanto odiavo.
Mi girai ed iniziai a struccarmi guardandomi allo specchio per evitare di lasciare residui, anche se con una doccia calda sarebbero andati via lo stesso.
-Allora Minho, qual buon vento ti porta qui- cercai di rompere il silenzio.-passeggiavo- fece spallucce.
-Passeggiavi?- mi rigirai verso di lui continuando a struccarmi
-si, sono passato davanti al teatro e mi ha incuriosito lo spettacolo. Ho scoperto dopo che avrebbe recitato la tua scuola- si abbassò la mascherina, doveva dar fastidio da portare tutto il giorno.
-Intendevo qui nel mio camerino- puntualizzai facendogli segno con la testa di sedersi sulla sedia lì davanti.
-Oh si giusto, volevo sapere- fece una pausa per prendere tempo nella quale si sedette sulla sedia -volevo sapere come stesse la signora Kim-
-Si è ripresa, la prossima volta che dovrai parlare di lavoro potrai tornare a parlare con lei per tua gioia- risi e buttai il dischetto sporco nel cestino -grazie per non avermi fatto licenziare dopo tutto quello che ti ho detto l'altra volta- ammisi.
-Non sono una persona così pessima sai? Non toglierei mai il lavoro ad un ragazzo e poi è acqua passata- prese a giocare con uno dei suoi anelli, togliendolo ed infilandolo -mi hai iniziato a seguire su instagram- disse d'un tratto.
Eccolo qui l'argomento che aspettavamo.-l'hai notato?- chiesi sorpreso.
-non mi sfugge nulla, sono un tipo attento- si pavoneggiò. -Quindi ora puoi definirti un mio fan anche tu?- rise guardandomi dal basso.
-Oh no, sono un fan di LK, da te mi aspettavo qualcosa di meglio- mi bloccai di colpo e mi girai a guardarlo, la sua espressione era un misto tra il divertito e il sorpreso.
-Allora hai visto i miei video!- rise e si alzò troppo energico dalla sedia.
-No, negativo, non ho visto nulla- distolsi lo sguardo cercando di nascondere il mio rossore, fallendo.
-Allora è per quello che non mi hai scritto? Eri imbarazzato?- sorrise avvicinandosi a me mentre io cercavo di indietreggiare fino a sbattere contro il muro.
-No. Avrei dovuto scriverti?- cercai di guardare ovunque ma non il suo viso, che si trovava ad un metro da me e sembrava avvicinarsi lentamente.
Eppure era così bello. Gay o etero chiunque avrebbe ammesso la bellezza di quel ragazzo, chiunque sarebbe caduto ai suoi piedi.
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Koi no yokan || Minsung
Hayran KurguKoi no yokan: dal giapponese "incontrare la persona per cui si è destinati" Un contrattempo, un caso, il destino o forse tutti e tre faranno incontrare in una fredda giornata di Ottobre due anime opposte ma complementari. Uno di quegli incontri più...