Minho's POV
Una delle porte del bagno era stata forzata, il legno aveva ceduto probabilmente a causa di ripetute botte.Jisung era lì per terra, accovacciato in stato vegetativo su quel pavimento sporco di fango ed urina. Solo quello era abbastanza per farmi incazzare.
In aggiunta accanto a lui un ragazzo, il quale nemmeno si era accorto del mio ingresso, aveva appena smesso di prenderlo a calci.
Urlava in modo disumano con il volto rosso dalla rabbia e probabilmente dall'alcool cose come "dovevo essere io".Non ci pensai due volte, spinsi quel tipo lontano da Jisung con tutta la forza che avevo in corpo.
Lui alzò lo guardo, leggevo nei suoi occhi la paura e la confusione. Colsi una luce di speranza nel riconoscermi.L'altro ragazzo si alzò e mi venne contro di cattiveria, cercando di mettermi al tappeto.
Possibile che nessuno sentisse il casino e si preoccupasse?-Sei tu? Bastardo!- continuava ad urlare mentre cercava di colpirmi in modo violento ma impacciato.
Non risposi, non sarebbe servito a nulla discutere con un uomo fuori di sé in quel modo.
Presi semplicemente a colpirlo, cercando di metterlo k.o. senza fargli troppo male anche se in quel momento l'avrei ammazzato.
Barcollava e non smetteva di scaraventarsi contro di me nonostante continuassi a spingerlo e farlo cadere per terra. Mi stancai.
Gli tirai un pugno in piena faccia e questoprese a barcollare qualche istante per poi cadere a terra con un tonfo rumoroso.-Stai bene? Cos'è successo?- chiesi affettandomi a prendere Jisung in braccio, questo non rispose ma si dimenò.
-Sono caduto nel piscio, lasciami così ti sporco i vestiti- continuava a ripetere.
-Come se mi importasse- sbuffai tenendolo stratto. Puzzava di vomito ed era pallido e sudato. L'occhio sinistro era arrossato e leggermente gonfio e perdeva sangue dal labbro spaccato e dal naso.
Sembrava aver fatto a botte ma le sue mani erano intatte, probabilmente le aveva solo prese senza riuscire a reagire.-Andiamo via- tagliai corto, stavo davvero per incazzarmi ed ammazzare il pezzo di merda sdraiato sul pavimento senza sensi.
La gente nel locale non ci aveva rivolto nemmeno uno sguardo ed il barista era tranquillo come se vedere un ragazzo portarne via un altro in pessime condizioni fosse una cosa comune, a cui era abituato.
Posai il ragazzo sul sedile accanto al mio e salii in macchina. Presi un respiro profondo e dedicai a lui la mia totale attenzione.
-Jisung... cos'è successo? Stai bene?- chiesi preoccupato.
Lui era perso nei suoi pensieri e scosse la testa -credo abbiano messo qualcosa nel caffé, non sono lucido. Non mi reggo in piedi, mi gira la testa, mi sento debole e mi fischiano le orecchie- spiegò lentamente. Io mi tolsi il giubbotto e glielo misi sulle spalle, per scaldarlo.
Non sapevo cosa dirgli, o meglio, lo sapevo ma avevo paura della risposta.
-Ti ha... fatto qualcosa per caso?- mi mordicchiai il labbro.-A parte colpirmi ed insultarmi no, per fortuna. Potrei avere qualche livido sparso per il corpo però- dentro di me tirai un sospiro di sollievo. Certo non ero per nulla felice ma almeno non era grave.
-Ti porto in ospedale- affermai ma venni bloccato dalla voce del minore.
-NO. Ti prego no, voglio solo stare a casa, il mal di testa passerà- mi rassicurò sorridendo leggermente.
-Andiamo a casa allora, cerca di resistere al freddo. Faccio più veloce che posso- misi in moto e mi precipitai all'appartamento dei suoi.
Durante quel brevissimo viaggio trovai il tempo di chiamare la polizia. Denunciai il locale ma non il ragazzo, non ancora.
Me ne sarei occupato in seguito.
STAI LEGGENDO
Koi no yokan || Minsung
FanfictionKoi no yokan: dal giapponese "incontrare la persona per cui si è destinati" Un contrattempo, un caso, il destino o forse tutti e tre faranno incontrare in una fredda giornata di Ottobre due anime opposte ma complementari. Uno di quegli incontri più...