Capitolo undicesimo

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Minho's POV
Seguii il ragazzino in casa sua, era davvero un posto accogliente, totalmente diverso dal tipo di casa a cui ero abituato.
La villetta si sviluppava in due piani ed era arredata sui toni del bianco sporco, crema e russet. Non erano presenti mobili pregiati o quadri di valore, eppure era la casa più bella che avessi mai visto.

La porta principale dava accesso al soggiorno, che comprendeva a sua volta la cucina abitabile e la sala da pranzo.
Mi guardai attorno, mi sembrava di stare in una di quelle casette di campagna che si vedono nei film pur essendo in piena città.
La cosa più bella era la presenza di piante.
Ne aveva un'infinità, di tutte le forme e i tipi.
La casa era ben illuminata e calda, uno di quei posti che avrebbe messo a proprio agio chiunque.

-Cos'è non hai mai visto una casa?- la voce del minore giunse alla mie orecchie e rivolsi il mio sguardo a lui mentre era intento a togliersi giubbotto, sciarpa e scarpe.

-Non ho mai visto una casa così- risposi semplicemente smettendo di guardarmi intorno ed iniziando a svestirmi come stava facendo Jisung. -È davvero bella comunque-

-Sembra quasi una presa per il culo detto da uno che vive in un grattacielo- disse ridendo e sedendosi sul divano. Mi guardò e con una mano prese a battere sul posto accanto a lui, invitandomi a prendere posto.

Lo seguii sul divano e scossi la testa -non è una presa per il culo, casa mia è arredata con cose costose così come tutte le case che ho visitato. Però è terribilmente... fredda. La tua mette a proprio agio, sembra un posto sicuro e caldo. Trovo che ti rispecchi molto- ammisi solamente pensando a tutte le case dei ricconi amici dei miei, le uniche persone che avevo il permesso di frequentare.

Giurai di aver visto Jisung arrossire in modo quasi impercettibile a quel mio complimento.

-Minho io dovrei andare a farmi una doccia, ho appena finito di esibirmi e lì docce non ce ne sono- mi avvisò alzandosi -fai come se fossi a casa tua, non farti problemi ad andare in giro per casa. Se devi usare il bagno usa quello di sotto, io uso quello di sopra-

-Nessun problema, stai tranquillo Jisung- annuii rassicurandolo, si fidava davvero di me.
Chi avrebbe mai invitato uno sconosciuto a casa e sarebbe andato a farsi una doccia in modo tranquillo e spensierato senza paura? O era estremamente stupido o si fidava ciecamente di me.

Rimasi qualche minuto sul divano a guardarmi attorno, la casa intera urlava Han Jisung.
Non conoscevo il ragazzo, non bene insomma, non sapevo nemmeno il suo colore preferito eppure mi sentivo a casa, come se lo conoscessi da una vita.
Iniziai a sentire lo scroscio dell'acqua, segno che il minore fosse entrato in doccia.
Mi alzai ed iniziai a guardare le foto appese ai muri e sui mobili. Jisung da piccolo con un pupazzo di neve, con un cane, con i genitori.

Mi fermai a fissarle.
Io non avevo mai fatto una foto con i miei genitori, non una del genere insomma.
Ne avevo fatte per giornali, interviste, annunci e cose varie ma una foto del genere mai.
Mai un sorriso spontaneo o una posa umana.
Sempre quelle facce di cera super false e costruite e quelle posizioni erette e perfette.

-Egocentrico il ragazzo- risi dopo aver notato un'intera lavagna di sughero piena di foto sue.
Poi mi avvicinai meglio e capii, erano foto recenti di luoghi, persone, panorami.
Intuii fosse una raccolta dei momenti più belli della sua vita, la trovai una cosa carina ed in più era un ottimo fotografo e modello.

Han's POV
-Si allontani dal mio tesoro prego- lo richiamai scherzosamente arrivando in soggiorno.
Lui si spaventò leggermente, credo non si fosse nemmeno accorto che avessi finito di lavarmi.
Mi squadrò dalla testa ai piedi e roteai gli occhi.

-Insomma Minho non è la prima volta che mi vedi in pessime condizioni, ti fanno così schifo un pantalone della tuta e una felpa?- domandai andando verso la cucina per iniziare a preparare da mangiare, avevo fame.

Koi no yokan || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora