'Ho sbagliato Clara. Scusami'
Lo dice tranquillo, come se nulla fosse.
Non mi aspettavo delle scuse così dirette. Rimango pietrificata.
Poi mi risveglio.'Scusami? Solo scusami?
Oooh amore mi manchi, ti amo, senza di te non è la stessa cosa' gli faccio il verso.'Giuro che quelle cose le ho dette con sincerità. Ma poi non so.. Avevo bisogno di affetto'
'Avevi bisogno di? Ma non ci credo.
Pensi che io no? Fatemi capire' mi rivolgo agli altri, tutti attenti all'ascolto 'Sto coglione crede che sia una scusa valida.' Scoppio a ridere.Prendo Ale per un braccio e lo porto via, dietro lo stadio. Nei bagni.
'Ale lo odio! Lo odio! Lo ha ammesso! Io pensavo che almeno negasse, e invece no! Come ho fatto ad innamorarmi di un tale coglione? Eh, eh dai dimmelo!'
'Cla ohi stai calma.. Non so come hai fatto, ma comunque andrà sai che io sono qui' mi abbraccia forte e da quella stretta sento tutto il bene che mi vuole.
'Ti voglio bene Ale, grazie per tutto'
'Ma di cosa amò, se non ti aiutassi che amico sarei'
'Sei fantastico!'
'Posso farti una domanda?'
'Certo!'
'Quel bacio..?'
'Beh era per dare una lezione a Federico davanti a tutti' dico tranquillamente.
'Sisi beh certo!' Nel suo sguardo vedo una punta di delusione.
Lo abbraccio e la mia paura che, essendo il nostro primo incontro da amici stretti, ci fosse imbarazzo, si annulla. È come se ci conoscessimo da una vita.
Usciamo dal bagno, a braccetto, mentre Ale spara battute a raffica per farmi divertire.
Stiamo per entrare allo stadio, abbiamo già oltrepassato i controlli delle guardie nelle borse e per i biglietti, siamo nella zona prima delle scale.
Sento una stretta al braccio.'Cosa vuoi ancora?'
'Clara tu sei mia. Hai capito?'
'Devi scegliere caro. O me o la morettina. Ma la differenza è che se con me sbagli vai a fanculo, se con lei sbagli torni e te la rifai, santa come sarà'
'Federica non è una troia!' È incazzato.
'Ah ora la difendi pure.
Federica e Federico, davvero una bella coppia.. Clara e Alessandro sta meglio''Ma.. State insieme?'
'Direi di si non l'avevi capito?' Stringo forte la mano di Ale.
Resta con lo sguardo perso nel vuoto. E a vederlo così triste e disperato, con quello sguardo così pieno di sensi di colpa, delusione e quant'altro, mi piange il cuore.
Sono stata troppo dura forse?
Forse dovevamo parlarne civilmente?
Fatto sta che la partita sta per iniziare e io e Ale siamo seduti vicini, lui contentissimo, io un po' persa.
Cerco Federico con lo sguardo tra i 22 ragazzi che stanno entrando al campo.
Lo trovo a guardare diritto in fronte a lui, un punto a caso. Immerso nei pensieri. Poi guarda le scarpe, si morde un labbro, sbuffa, si mette la mani in faccia e si accovaccia.Clara calma. Non è colpa tua.
Non preoccuparti, stai calma.'Clara ci sei?'
'Sisi Ale' sorrido fingendo spudoratamente.
'Non mi menti così facilmente, che c'è?'
'Nulla Ale davvero, voglio godermi la partita'
'Va bene dai Cla, ora ti devo far divertire'
Entrano i calciatori in campo e lui mi racconta aneddoti divertenti su tutti, scherzi, pesci d'aprile, barzellette e battutine direttamente dallo spogliatoio dell' AS Roma.
Per una mezz'oretta accantono Federico e faccio finta che sia come uno degli altri 21 calciatori.
Poi segnano.
Esulto.
Prima di accorgermi chi ha segnato.
Federico. E ora sta venendo verso di me. Mi fa segno di avvicinarmi alle ringhiere.
Scendo gli scalini e uno dopo l'altro la mia ansia sale, la velocità dei battiti aumenta, e io arrivo in fretta in fondo.'Io ti amo. Il goal è per te. Ma per favore perdonami, senza di te non ce la faccio'
Il mio cuore va in palla e il cervello non connette più.
Mando la ragione a quel paese.
Ciao ciao cervellino.
Ora accendo il cuore.
Prendo il suo viso tra le braccia.
Avvicino le mie labbra alle sue senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
Sono incollata ai suoi occhi.'Fede bravissimo!'
Mi tiro indietro. Una mora viene verso di noi.
Guardo malissimo lui e poi lei.
Scuoto la testa e torno da Ale.
Scoppio a piangere fra le sue braccia.'Ale scusami, oggi mi sono sfogata con te tutto il giorno'
'Ripeto Cla, no problem!'
Sorrido, è troppo buono sto ragazzo.
Torniamo a vederci la partita tranquilli. Da lì in poi Federico sbaglia tutto: butta via un'occasione da goal, perde due cross, sbaglia una marea di passaggi ed è sempre più incazzato.
L'allenatore lo chiama a bordo campo, e vedo che parlano animatamente.Dopo un attimo un fischio, cambio, entra il numero 19 esce il numero 14, appunto, Federico.
Esce incazzato nero, saluta tutti in fretta ed entra negli spogliatoi.
Dopo pochi minuti esce anche Daniele, va negli spogliatoi e un quarto d'ora dopo ricevo un messaggio proprio da lui.'Ciao Clara vieni qui per favore'
Chiedo ad Ale come si entra e mi dirigo a grandi passi da lui.
'Ciao Dani ditemi'
'Ha sbagliato ma giuro che è pentito, guardalo' vedo Federico per terra in fondo al corridoio, seduto a guardare fuori.
Qualche lacrima gli riga il viso.
È a dorso nudo, ha la maglia stropicciata in mano e le scarpe sono dall'altra parte del corridoio.'Ohh dio mio devo fare sempre tutto io qua' sbuffo.
Mi siedo vicino a lui.
'Che vuoi?' Mi chiede acido.
'Cosa fai, l'incazzato?'
'Sono incazzato con me ok?'
'Fai bene'
'Lo so benissimo che faccio bene. Ti ho persa. Ho perso la mia Clara, la cosa più bella che avevo.
La persona più brava che conosca. La mia ragazza.
Senza di te non so ragionare, sei il mio punto di riferimento, ho bisogno di averti vicino Clara.' Mi urla letteralmente.Schiudo le labbra. Non so cosa dire. Ha detto delle bellissime cose. Ma ha sbagliato e ho ragione ad incazzarmi.
'Anche per me è cosi. Ma pensare che sei stato di un'altra anche solo per 10 minuti, mi fa imbestialire. Io sarò anche tua, ma tu sei mio punto.'
'E Alessandro? Con lui non stai insieme?'
E ora?
Che gli dico? Cosa faccio?
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Chi l'avrebbe mai detto?
RomanceClara inizia il liceo, nuova avventura, nuove persone, nuovi amici. Tra litigi, discussioni, difficoltà e baci, vedremo cosa potrebbe succedere..