CAPITOLO 2 (REVISIONATO): RITORNARE A CASA

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Bologna, Marzo 2018

LAURA POV'S:

Sono tornata da poco a Bologna con la mia squadra ed ecco che appena scendo in prima fila oltre i miei parenti e amici vedo quegli occhi scuri talmente profondi da essere paragonati al mare che mi ci perderei volentieri senza pensarci un secondo perché lui mi ha sempre fatta sentire protetta e al sicuro come la mia famiglia. Sono ancora immersa nei miei pensieri quando tutti mi travolgono con i loro abbracci. L'unico ad essersi fatto da parte è lui, mi avvicino a lui dicendoli: "Tra tutte le persone che ho abbracciato manchi tu" lui mi guarda con quegli occhi nei quali mi perdo ogni volta e mi dice: "Volevo stare un po' in pace con te, massimo ti ha dato ancora fastidio dopo l'ultima partita?" li risposi: " Quel giorno della partita dopo che avevamo perso ha fatto una scenata" lui rimase a bocca aperta e disse: " in che senso?" io feci un lungo respiro e iniziai a raccontarli "Tutto e iniziato a fine partita mentre io stavo raccontando tutto alle mie compagne lui ad un certo punto ha iniziato a fissarmi intensamente ma ciò non è importante ciò che è successo dopo si nel senso che dopo che Sandro il nostro ex allenatore ci comunico il nostro trasferimento qui a Bologna lui si è avvicinato per minacciarmi le mie compagne hanno creato una barriera a tal modo che lui non potesse raggiungermi e lui ha detto a voce alta "Toglietevi di torno" ma loro li hanno risposto: "ma veramente la porta aspetta solo te noi rimaniamo qui e ciò che faremo fuori da qui non ti deve più interessare visto che non sarai più il giornalista sportivo della nostra squadra", lui per tutta risposta ha detto: "Vi sbagliate anche Sandro, il vostro coach si è sbagliato". Sandro appena sentito ciò è intervenuto superando le mie compagne sbattendoli in faccia il contratto e li ha detto: "il direttivo ed io non sbagliamo mai, la squadra verrà chiusa e per non lasciare le nostre ragazze per strada abbiamo deciso così", lui si è arrabbiato ancora di più e ha detto: "Potevate farlo benissimo è forse perché ci tenete tanto a loro che non le lasciate alla strada che si meritano visto come giocano?" Sandro a quel punto lo ha fatto richiamare dal suo capo togliendoli la pagina sportiva e dandoli la pagina di cronaca". Giacomo era senza parole e mi abbraccio sussurrandomi: "Tranquilla Laura ora ci sono io a proteggerti e non li permetterò di farti altro male di quanto ne abbia già fatto". rimasi stupita di ciò e seguendo ciò che mi dettava il cuore in quel momento li dissi: "lui è sempre stato geloso di te, non per il lavoro che fai ma perché hai sempre avuto ciò che lui non ha mai avuto". lui a questa affermazione di lei sperò che ricambiasse i suoi sentimenti e le chiese: "cos'è ciò che io ho sempre avuto al posto suo?" stavo per risponderli quando una mia compagna mi disse che massimo era arrivato a Bologna e che sapeva dove avrebbero alloggiato, laura in quel momento non sapeva che fare ma fortunatamente giacomo era accanto a me li venne un' idea e disse: "so io dove potete alloggiare" e dissi: "Che stai dicendo?"

Bologna, Marzo 2018:

GIACOMO POV'S:

Dopo aver ascoltato il racconto della mia Laura e causa una notizia non piacevole la mia domanda era rimasta in sospeso ma ora come proteggere laura da massimo mi stavo domando quando mi venne in mente la casa che i miei nonni mi lasciarono era attaccata al campo e poi nessuno le avrebbe cercate lì esclamai: "So io dove potete alloggiare" e laura disse: "Che stai dicendo?" continuai "Sto dicendo che verrete a stare nella casa che mi hanno lasciato i miei nonni" Laura: "Quella attaccata al palasport?" le dissi "Esattamente" parlò con le sue compagne e accettarono poi le chiesi di venire un attimo assieme a me mi guardò e mi disse "ciò che stavo per dire prima è che lui non ha mai avuto il mio cuore perché era già impegnato" quando disse così mi intristì lei mi rialzò il viso e disse "Certo che ci arrivi sempre dopo eh?" rimasi interdetto e lei continuò "il mio cuore è sempre stato impegnato con te" appena disse quella frase una forza innata mi venne la presi e la feci girare e le dissi: "Stai tranquilla che massimo non ti farà più del male perché ora ci sarò io a proteggerti". Mi abbracciò e mi disse: "Grazie di esserci" la guardai e le dissi: "Grazie a te di esistere".   

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