CAPITOLO 13: LA RESA DEI CONTI TRA SARA E MASSIMO

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                                                                                                           Bologna, 23 Aprile 2018

SARA POV'S

Sono passati tre giorni da quando io, Giacomo, Alberto, Hellen e Sebastiano ci siamo messi all'opera per arrestare Massimo ed Amelia; Mattia aveva fatto spostare Laura e Hellen e Sebastiano si erano messi davanti alla porta travestiti da infermieri e l'ospedale era stato circondondato da agenti in borghese. Al contrario io assieme a Giacomo e Alberto stavamo ultimando le ultime cose e poi dissi a Giacomo di chiamare Amelia e sarebbero arrivati di qui a poco minuti. Alberto si fece aiutare da Mattia a mettersi tutto il necessario mentre Giacomo andava ad aspettarli. Mattia mi avverti che era tutto apposto entrai Alberto era già sistemato e fingeva di dormire mentre io mi ero nascosta in bagno come d'accordo con Giacomo e gli altri sapevano già come dovevano agire, ora bisognava solo aspettare e sperare di riuscire a fare scacco matto a Massimo e Amelia.

                                                                                                                 Bologna, 23 Aprile 2018

MASSIMO POV'S

Assieme ad Amelia eravamo arrivati da poco in ospedale ed ecco che la stanza di Laura è vuota ora tutti l'hanno lasciata sola posso approfittare di fare in modo che non si svegli presto ma appena alzo il camicie mi accorgo che non è lei ma non ho nemmeno il tempo di fare nulla che un ragazzo mi si avvicina ed esclama: "Massimo Capaldi la dichiaro in arresto per molestie nei confronti di Laura Astori aver provocato l'incidente in cui ne è rimasta vittima, per aver tentato di ucciderla e altre accuse. Ha diritto ad avere un avvocato se non se lo può permettere le sarà affidato uno d'ufficio ha inteso i suoi doveri?" risposi di sì ma prima di essere portato via ecco che vidi Sara la quale mi disse semplicemente "Massimo non ce l'hai fatta a farmi soffrire anche perché sono venuta a conoscenza del tuo gruppo e di ciò che hai fatto e che per questi 8 anni hai lasciato che un tuo parente si prendesse colpe non sue... Ora è arrivato il momento che tu vada dove ti è sempre spettato" io stavo per risponderle ma sentì una voce a me familiare infatti era mio cugino Sebastiano il quale mi disse: "Per 8 anni ho dovuto scontare pene che non erano mie ma tue ora finalmente le sconterai tutte e non potrai più rovinare le vite degli altri, tu sei tale e quale allo zio vivi solo perché credi che tutto ti sia dovuto ma non è così tu non sei mai stato capace di essere te stesso e scoprire l'amore ma ciò tu non puoi saperle e non le potrai mai conoscere per quello che sei diventato". Compresi che aveva ragione. Mi resi conto che la mia corsa era finita e che ora era il tempo di pagare per tutti gli errori che avevo fatto soprattutto quello di aver falsificato la firma del padre di Laura per fargli perdere tutto ma ora avrei pagato e ne ero inconsapevolmente felice.

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