CAPITOLO 7: L'INCUBO DI GIACOMO E L'INIZIO LA RESA DEI CONTI TRA SARA E MASSIMO

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Bologna 14 Aprile 2018

GIACOMO POV'S

La sera dell'incidente di Laura io mi trovavo ancora in studio per scrivere il rapporto dell'udienza che avevo avuto quella mattina e che avevo vinto stavo finendo di scrivere le ultime cose quando arrivò Amelia con quella sua solita arrogante nonchalance mi disse: "Avvocato Taviani ancora al lavoro? Per caso la sua amica Laura Astori l'ha lasciata in bianco?" le risposi: "Signora Moderani nessuno le ha chiesto nulla, e no Laura stasera aveva una partita e comunque le questioni della mia vita privata non sono più affare suo da quando lei mi tradì con suo marito" Amelia non si arrese e continuò ad infastidirmi dicendo: " Avvocato Taviani solo perché le ho chiesto il motivo per il quale è rimasto in ufficio non ha nulla a che fare con i nostri vecchi rancori" le dissi: " Signora Moderani io sono abituato a terminare il lavoro che ho fatto non voglio avere arretrati perché sennò suo marito non lo apprezzerebbe" lei mi sorrise compiaciuta e lasciò il mio ufficio ma prima di lasciarlo disse: "Spero che Laura se né ritorni a Milano qui non è la benvenuta" a quell'affermazione persi le staffe e presi il telefono e chiamai il presidente dell'ordine degli avvocati che altri non era che il padrino di Laura e gli riferì tutto compresa l'ultima affermazione della Moderani e gli chiesi di essere trasferito in un altro ufficio legale a sua scelta mi bastava non essere più a contatto giornaliero con la Moderani e suo marito. Lui accettò e mi propose di seguire la squadra di Laura come legale mi disse che non avrei avuto più a che fare con il tribunale se non fosse stato strettamente necessario per difendere la squadra, accettai e lo ringraziai. Finalmente non avrei dovuto subirmi Amelia ogni giorno. Quando terminai la chiamata entrò la segretaria in ufficio e mi disse: "La signora Moderani mi ha detto che dobbiamo chiudere" colsì la palla al balzo e dissi: "Va bene, domani termino il verbale e poi avrò bisogno di alcuni scatoloni" la segretaria mi guardò con aria stupita e mi disse: "Avvocato lei è importante per questo studio" e io risposi: "Non mi sembra rilevante ciò ora andiamo domani sarà un' altro giorno". Appena misi piede fuori dall'ufficio mi telefonò il presidente della squadra di Laura dicendomi che di recente avevano perso il loro legale perché il signor Moderani era riuscito a convincerlo che non era tagliato per quel tipo di lavoro e quando il presidente dell'ordine gli aveva fatto il suo nome e girato il suo curriculum ha capito che lui sarebbe stato perfetto per quel posto e che lo aspettava il giorno dopo. Appena terminata la chiamata ricevette un messaggio da Raffaele, il quale citava: "La squadra di Laura ha avuto un incidente sono ricoverati a Imola io e Marta stiamo andando là appena puoi raggiungici". Risposi a Raffaele che gli avrei raggiunti immediatamente, lui mi scrisse di recarmi in ospedale a Bologna perché avevano deciso di trasferirla e così feci ed ora eccomi qui in ospedale da tre giorni al reparto rianimazione a leggere poesie di Francesco Petrarca e parlare a Laura nella speranza che si risvegli.

SARA POV'S

Laura è da tre giorni che a momenti sembra che si stia riprendendo ma invece sono momenti passeggeri io e Giacomo ci diamo il cambio. Oggi ho deciso di iniziare la mia resa dei conti con Massimo. Da quando sono rientrata a Bologna da New York Alberto non mi ha più lasciata sola è super presente e abbiamo deciso di vivere la nostra storia che avevo deciso di chiudere per paura di non riuscirlo ad amare come meritava ma mi sbagliavo di grosso, durante la mia permanenza a New York ho provato a dimenticarlo ma non ci riuscì ebbi una breve storia con Josh ma durò due anni ma entrambi non ci amavamo veramente tante volte lo chiamavo Alberto e poi mi giustificavo dicendo che ero sovrappensiero in realtà pensavo costantemente ad Alberto e sentivo il bisogno di tornare a Bologna ma poi non ho avuto il coraggio e poi arriviamo a oggi che l'incidente fu soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso e mi ha spinta a tornare tra le sue braccia nel mio porto sicuro. Ora sono tornata a casa e appena apro la porta trovo un sentiero tratteggiato da petali di rose poi arrivo in camera e trovo un vestito con accanto un biglietto: "Indossa questo vestito e raggiungimi in salotto" appena arrivo in salotto e lui mi prende in braccio e poi ci concediamo alla cena e poi ci concediamo il nostro momento domani sarà una giornata pesante per me Alberto ha organizzato questa serata sapendo che domani mi avrebbe dovuto sostenere contro Massimo. È il gran giorno oggi interrogherò Sebastiano. Sono riuscita ad avere tutte le prove contro Massimo di tutto quello che ha fatto quando era a Milano e tutto quello che ha fatto da quando è qui a Bologna ma c'è una persona complice di Massimo che si crede intoccabile che dovrà fare i conti con la verità ovvero che non è intoccabile come crede ovvero Amelia Moderani. Ora che sono tornata tutti i pezzi del puzzle scomposti saranno rimessi apposto. Oggi interrogo Sebastiano e poi inizio la caccia a Massimo.

Interrogatorio di Sara a Sebastiano:

Sara: Ciao Sebastiano Sebastiano salutò Sara come una cara amica che non vedeva da tempo (lui infatti era all'oscuro della vendetta del cugino nei confronti di Sara per averlo messo dentro) Sebastiano: Ciao Sara, Come Stai? Sai anni fa arrestandomi mi hai fatto un favore nel senso che mi hai fatto comprendere che la strada che avevo intrapreso era quella sbagliata. Sara rimase sorpresa dall'affermazione di Sebastiano e comprese che non era a conoscenza di ciò che stava facendo Massimo e quindi cerco le parole più giuste per spiegargli la situazione e chiedergli di aiutarla. Sara: Sto bene grazie, ero a New York fino a qualche tempo fa. Sebastiano: Che cosa è successo a New York che ti ha fatto lasciare tutto? Sara: Non è successo nulla a New York ma qualcuno a te molto vicino da anni brama una vendetta contro di me per averti arrestato. Sebastiano capì a chi si riferisse e disse: Cosa ha fatto quel pazzo di mio cugino Massimo? Sara riprese: Tutto inizio 8 anni fa quando mia sorella Laura ebbe l'occasione di giocare a Milano nella squadra di pallavolo tuo cugino era il loro giornalista sportivo personale e si avvicinò a Laura con l'intento di arrivare a me, Laura mi ha allontanata per proteggermi siamo state lontane per 8 anni e da poco era ritornata a Bologna perché la squadra aveva chiuso beh Massimo non l'ha presa bene anzi ha iniziato a minacciarla e così via e tre giorni fa ha causato un'incidente alla corriera dove c'era la squadra di Laura e da quel giorno lei è in coma. Temo che tuo cugino abbia avuto una complice che entrambi conosciamo ovvero Amelia Moderani. Sebastiano: Dimmi cosa posso fare per aiutare te e Giacomo a sbattere mio cugino dove si merita. Sara: Ti ricordi se qualcuno che non sia tuo cugino sia venuto a farti visita e ti ha parlato di lui e di Laura? Sebastiano: Eccome no! Quasi ogni settimana viene sempre Stefano Moderani e chiede di parlarmi ma io ogni volta rifiuto. Sara: Sei certo che siano coinvolti entrambi? Sebastiano: Ho un'idea ma ho bisogno di due favori: il primo di cambiare avvocato visto che Moderani ha fatto di tutto per rappresentarmi pur contro la mia volontà e il secondo che al nostro prossimo incontro sia presente il giudice. Sara: Farò più che il possibile per mia sorella farei di tutto e ora che Massimo le ha fatto del male sono diventata un leone inferrocito e so che mi puoi capire. Sebastiano: Ti capisco benissimo se io anni fa ho accettato di essere arrestato l'ho fatto per Amore di una persona che so che è la tua partner. Sara: Stai parlando di Hellen? Sebastiano: Esattamente e ti chiedo un grosso favore dalle questa lettera. Sara: Lo farò sicuramente. Prima che potessi dire altro arrivò la guardia capì che il tempo che avevo a disposizione lo avevo terminato. Sara: Sebastiano, quanti anni ti mancano per uscire? Sebastiano: Domani avrò la sentenza. Sara: Allora domani verrò in tribunale a fare le due richieste. Sebastiano: A domani. Sara: A domani e grazie. Sebastiano: Di cosa? In tutti questi anni sono cambiato gli unici a non esserlo sono quei tre a piede libero. Sara lasciò il carcere con la consapevolezza che Sebastiano non aveva mai manipolato nessuno anzi si era stupita dalla sua reazione. Caro Massimo da qui inizia la tua rovina. Appena rientrai a casa venni presa subito in braccio da Alberto il quale mi disse: "Quando tutto ciò avrà una fine io e te ci faremo quel viaggio che ci eravamo promessi". Era tutto così perfetto tra noi e così sarebbe rimasto perché il nostro puzzle era finalmente completo noi eravamo l'uno la parte dell'altra. 

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