Kaede fissò il lupo dal pelo rosso mentre restava immobile con la schiena eretta come un soldato.
La iena potè avvertire la sua stessa paura e, senza rendersene conto, indietreggiò lentamente fino a sentire il tronco dell'albero sulla schiena.
Ankar avanzò a passo lento mentre il canide davanti a lui deglutiva, infine si fermò proprio davanti a lei.
Era talmente vicino che i rispettivi respiri potevano essere avvertiti sul pelo.
"Mi ucciderai?" chiese Kaede.
Non ricevette nessuna risposta e ciò rese la situazione tesa ancora più disperata mentre il suo cuore batteva forte per il terrore.
Eppure il lupo restava immobile, lo sguardo duro e il respiro appena accennato erano gli unici segni di vita mostrati.
Sembrava aspettare qualcosa.
La cacciatrice pensò velocemente a una soluzione, poco dopo la sua mano sinistra, tremante, raggiunse la schiena e sciolse il nodo che legava il pezzo di stoffa sul petto.
Il sottile indumento cadde sul terreno mentre il seno della iena era visibile, il suo sguardo mostrava un leggero imbarazzo che, però, veniva stravolto dalla speranza di vedere l'alba.
Era convinta che nessun maschio potesse resistere a una situazione simile, erano i suoi giocattoli preferiti e, a suo dire, li conosceva come il palmo della mano.
Ankar fece l'ultimo passo, adesso i due erano quasi attaccati come la pietra si univa al bastone per creare la lancia.
Il canide rosso mostrava un leggero cambiamento mentre la mano destra si alzava e raggiungeva la cresta della iena.
Quando i capelli vennero sfiorati dalla mano rossa un sussulto evase dalla bocca di Kaede.
Gli arti del cacciatore avevano ucciso sei dei suoi compagni e sentirli su di sé l'aveva portata a irrigidirsi.
I muscoli si tesero e il respiro si stabilizzò, la mano del lupo scivolò sulla guancia sinistra, dopo aver toccato la medesima tempia, poggiò l'indice sul mento e con lo stesso dito le toccò la gola.
Sembrava l'acqua di una cascata, veloce e verso il basso, fermò l'arto poco sopra il seno mentre la iena sentiva del disagio di non essere lei a condurre il gioco mescolato al sollievo della sopravvivenza.
Ma all'epoca non esisteva il detto "Non giudicare un libro dalla copertina".
La mano rossa strinse il collo del canide che spalancò gli occhi, i suoi piedi si muovevano avanti e indietro, molte volte toccavano le gambe del cacciatore, il respiro svaniva sempre più.
Un dolore al punto stretto mischiato al soffocamento le fecero emettere diversi versi incomprensibili, il lupo la fissava freddo e furioso.
"P-perché?" chiese Kaede riferendosi a ciò che era successo poco prima.
Non ricevette risposta e questo faceva parte del piano di Ankar: le avrebbe fatta morire senza la consapevolezza della situazione, le avrebbe tolto la sua sicurezza persino al cospetto del Dio Morte.
Non giudicava il suo modo di "farsi notare" a suo dire era colpa della debolezza dei maschi venuti prima ma quando fu lui stesso a diventare un obiettivi della iena la rabbia crebbe.
Il suo cuore era spezzato in così tanti pezzi da essere introvabili ormai, la volpe che amava lo aveva pugnalato alle spalle e il gioco di Kaede non faceva altro che ricordarlo come un chiodo rovente nel petto.
Nel frattempo un rumore simile a un biscotto calpestato o a una mela morsa fece rizzare le orecchie rosse.
Il collo della iena si era spezzato, la presa venne mollata e il cadavere finì seduto con la schiena piegata e la testa quasi a contatto con le gambe.
"KAEDE!" urlò una voce familiare e assai furiosa.
Ankar si abbassò e una lancia colpì l'albero alle sue spalle, Roz teneva l'altra lancia stretta nella mano destra mentre scattava verso il bersaglio che, però, corse verso la giungla buia e pericolosa.
Dietro lo squalo correvano Turkis ed Enena armati e pronti a combattere, ma il canide da uccidere era nuovamente scomparso.
Strisciava sul terreno in un modo che i militari secoli dopo avrebbero chiamato "Passo del giaguaro" e fu allora che i suoi occhi da animale notturno gli permisero di ammirare un animale utile per le battute di caccia.
Una piccola rata sedeva tranquilla su una radice sporgente, un pezzo di liana l'avvolse con cautela mentre dei piccoli bastoncini strusciavano delicatamente la punta sul suo dorso.
Era una "Rana freccia" una specie abbastanza vasta ma con una cosa in comune, il loro corpo era ricoperto di un veleno talmente letale che bastava toccarla per morire.
La nera era la meno pericolosa, ma il lupo ne aveva trovata una gialla la più letale, gli scienziati avrebbero scoperto che il suo veleno poteva oltrepassare un guanto in lattice.
Pochi minuti dopo il canide aveva preparato una cerbottana e teneva uno dei suoi tre dardi avvelenati tra le labbra.
I passi si fecero più vicini e dalle voci riconobbe che erano i tre incrociati poco prima, il loro ordine era cambiato, anzi invertito, correva Enena per prima seguita dallo sciamano e lo squalo chiudeva la fila.
Portò la cerbottana alla bocca e la puntò verso l'ultimo dei tre, gli bastò soffiare all'interno di essa e il dardo sfrecciò fino al bersaglio.
Roz sentì qualcosa sulla sua branchia e poco dopo ne avvertì altre due sullo stesso punto.
Il pesce cadde sul terreno di schiena mentre delle convulsioni muovevano il corpo in modo quasi soprannaturale agli occhi di Ankar.
Non aveva mirato casualmente.
"Sai perché non prendiamo i pesci dal mare?" chiese retoricamente Insta mentre osservava il tramonto dall'albero al centro del villaggio.
Ankar scosse la testa.
"Perché il Dio Mare ha messo dei guardiani a proteggerli, sono pesci più grossi e con denti così forti da staccarti un arto."
Scese dall'albero e il figlio lo seguì.
"Quindi non possiamo cacciare i pesci?"
"Non ho detto questo, ma di certo non puoi farlo senza pericoli... Tuttavia una soluzione è sempre presente per volere degli dei."
"Anche con i guardiani dei pesci?" chiese il lupo più giovane incuriosito.
"Mira agli occhi o alle branchie."
Roz era senza vita mentre il lupo fissava il tratto della giungla percorso da Turkis ed Enena.
"Vi aspetto." sussurrò sorridente.
CIAO!
Allora il numero dei partecipanti sta scendendo, che ne pensate?
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QUINTA ALBA
PertualanganSole. Giungla. Morte. Pericolo. Ankar è pronto ad affrontare tutto ciò senza paura, ma se queste cose fossero l'inizio di ciò che davvero attende questo guerriero. Il destino. ATTENZIONE:La storia presenta scene di violenza.