Ankar potè sentire il suo fiato appesantirsi a causa della corsa, si fermò un istante a osservare gli alberi intorno a lui con le pupille mentre rifletteva.
Sapeva che presto i cacciatori sarebbero arrivati con l'intento di fargli conoscere il Dio Morte prematuramente.
Poco dopo salì su uno degli alberi più vicini e si stese sul primo ramo disponibile totalmente immobile, i passi si fecero sempre più vicini fino a quando i dodici passarono velocemente sotto il suo nascondiglio in piena vista.
Ridusse il suo respiro e non mosse nemmeno la testa, poteva sentirli correre a pieno ritmo dietro al loro leader con il respiro pesante per la rabbia provata.
La ferita sulla fronte iniziò a perdere sangue e una goccia di esso cadde come una lacrima pianta dal corpo, una piccola macchia scarlatta apparve sul dorso di Roz che, però, non si accorse di nulla impegnato totalmente a usare gli occhi per trovare la preda ambita.
I cacciatori fecero diversi passi in corsa prima di fermarsi, erano già lontani dall'albero appena superato, si guardarono intorno più volte con le armi pronte.
Il lupo non c'era e nemmeno una sua piccola traccia.
Era ovvio che qualcosa non quadrava, se davvero avesse corso ci sarebbero state tracce o qualcosa di simile... invece era tutto come la Dea Giungla aveva creato.
Lo squalo si voltò di scatto quando una mano gli toccò la schiena, Kuningas aveva le prime tre dita della mano sinistra rosse, le sfregava leggermente come per pulirle ma in realtà si accertava della provenienza della macchia.
"È sugli alberi."
Non dovette dire altro, ognuno di loro alzò il capo e scrutò i rami nei dintorni senza però ottenere risultati.
Il gruppo perciò iniziò a camminare in tutte le direzioni con la maggior parte dell'attenzione rivolta verso l'alto.
Il lupo aveva quasi recuperato il fiato, per evitare di farsi sentire respirava lentamente e con cautela mentre teneva il corpo immobile come a renderlo parte del ramo, tuttavia un rumore per nulla rassicurante gli fece voltare il capo a destra.
Il suo sangue si gelò come se la paura si fosse trasformata in una valanga gelida per poi scagliarsi su arterie e vene.
Un giaguaro quadrupede dal pelo nero lo fissava, c'erano molte possibilità che fosse lo stesso visto giorni prima durante la caccia al tapiro, mostrava le zanne bianche e rivelava la meraviglia del contrasto fra il colore dei denti e quello del manto... una meraviglia fatale.
Il leone alzò leggermente il braccio sinistro, sentiva dei passi... passi impegnati in una corsa rapida.
Era un leggero spiazzo con della vegetazione alta fino alle ginocchia per un adulto ma poco più in là c'erano altri alberi a formare un'altra città giungla.
I suoi occhi incrociarono il lupo intento a scattare come una lepre in pericolo mentre ogni tanto dava occhiate dietro di sé senza rallentare, fortunatamente la ferita sul fianco era superficiale e non gli dava problemi, il felino tuttavia non si accorse del simile a quattro zampe che inseguiva la sua preda e scattò con la lancia pronta.
Corse deciso e pronto a colpire ma una mano si poggiò con forza sul suo petto.
"Aspetta!"
Turkis fissò il lupo e solo allora Kuningas vide il giaguaro correre affamato e feroce.
"Sarà meglio ritirarsi." propose lo sciamano mentre camminava all'indietro con la lancia tesa ma con l'intenzione di non usarla.
"No! Restiamo qui!"
Il felino maturo si sedette a gambe conserte mentre teneva l'arma con la mano destra in modo eretto.
Essere uccisi da un giaguaro non era l'esperienza più bella del Mondo e il fatto che fosse un figlio della Dea Giungla a uccidere il canide rendeva il tutto più spirituale.
Ankar era salito su un albero mentre il felino senza coscienza cercava di arrampicarsi sul tronco.
Doveva pensare in fretta o sarebbe diventato la sua colazione, si guardò intorno ancora una volta e infine strinse fra le mani una liana.
Si accertò velocemente della robustezza e prima di subito fece una cosa che il Mondo avrebbe conosciuto secoli dopo nel libro chiamato "Tarzan"... dondolò a mezz'aria stretto a quel pezzo quasi instabile dell'albero.
Spinse sè stesso e, come progettato pochi istanti prima, riuscì ad andare dietro il tronco.
La liana tornò ma era senza padrone, il giaguaro la osservò girare finché il suo sguardo cadde sui dodici spettatori.
Non aspettò neanche un istante per caricare come un toro che aveva le sua corna all'interno della bocca.
Enena agitò la frusta e colpì il terreno diverse volte, ma il predatore era affamato e, di conseguenza, continuò a muoversi velocemente fino ad arrivare a una distanza troppo ravvicinata.
Kaede scagliò un sasso con la sua fionda che colpì l'animale sulla testa mentre Kuningas, Turkis e Roz trapassavano le sue carni con le punte delle lance.
Il felino resistette per circa un minuto e mezzo prima di cadere senza vita con il le macchiato dal suo stesso sangue.
Il lupo dal pelo nero si avvicinò alla carcassa per poi mettersi in ginocchio.
"Dea Giungla... Ti chiediamo perdono per questo immondo crimine commesso contro uno dei tuoi figli, gli auguriamo di tornare da te e di vivere al tuo fianco per sempre."
Con la mano sinistra chiuse gli occhi del predatore mentre gli altri riprendevano la caccia.
Fissò il giaguaro sempre più teso, sentiva come se un puzzle avesse accolto un altro pezzo... un puzzle di cui conosceva la soluzione ma aveva terrore solo a immaginarla.
Ankar aveva le caviglie sotto l'acqua di un piccolo fiume che si concludeva con una cascata rumorosa e alta.
Pensava all'azione appena svolta, mentre era sulla liana era saltato sull'albero di fronte e il tronco di quello da cui aveva preso in prestito la "corda naturale" aveva svolto il ruolo di paraocchi.
Approfittò della situazione e si chinò a bere diversi sorsi d'acqua fresca quanto limpida.
Tuttavia l'urlo furioso di una voce a lui familiare lo fece voltare, Kuningas correva con la lancia sopra la spalla e il braccio leggermente dietro al corpo.
La scagliò come fosse un campione olimpico ma mancò il bersaglio, il lupo scampò alla morte con una capriola che rese quasi tutto il pelo rosso fradicio.
Il leone era disarmato ma gli altri lo avevano già superato pronti a colpire, il canide fissò davanti a sé... non aveva scelta.
Abbassò la testa ed evitò una freccia di tente che si incastrò sulla sponda opposta del fiume mentre il cacciatore diventato preda raggiungeva il limite della cascata per poi saltare non poco lontano dall'acqua in caduta.
I cacciatori osservarono come il loro bersaglio fosse ormai scomparso fra le acque torbide, tutti sorrisero sicuri della morte.
Solo il leone e il lupo con la collana di zanne rimasero impassibili, quella era "La Cascata del Dio Morte" chiamata così perché tutti quelli che si erano buttati da lì o vi erano caduti... non erano sopravvissuti per raccontarlo.
CIAU!
Piaciuta questa fuga?
Cosa pensate che accadrà adesso?
STAI LEGGENDO
QUINTA ALBA
PertualanganSole. Giungla. Morte. Pericolo. Ankar è pronto ad affrontare tutto ciò senza paura, ma se queste cose fossero l'inizio di ciò che davvero attende questo guerriero. Il destino. ATTENZIONE:La storia presenta scene di violenza.