L'acqua passava fra i peli rossi con lo scopo di rimuovere ogni segno di terra, un paio di mani dal pelo arancione toccavano la pelle.
Una coniglietta dai capelli neri come la pece osservava il lupo immerso fino a metà del ventre in una vasca antica totalmente fatta di legno.
Ankar osservava la parete bianca come il gesso, mentre la femmina lo puliva per ordine di Lockla.
Erano cinque minuti che i due erano soli, ma neanche una singola parola era volata oltre le loro labbra come uccelli in volo.
Le tenevano nascoste come fossero uccelli da lasciare in gabbia.
La coniglietta prese un contenitore creato con il teschio proveniente da un tapiro e lo riempì d'acqua per poi rovesciarlo sulla testa rossa.
I capelli del canide sembrarono appiattirsi e scosse la testa prima di aprire gli occhi.
"Come ti hanno chiamata i tuoi genitori?" chiese infine per tagliare il disagio creato dal continuo silenzio.
"E... Ember." rispose la femmina intenta ad afferrare un pezzo di stoffa enorme, all'incirca grande quanto il lupo stesso, si notavano diverse cuciture segno che fossero tanti pezzi messi insieme.
Ankar si alzò senza voltarsi e accolse l'oggetto sul suo corpo.
Non appena lo avvolse su di sé la femmina afferrò una liana e la legò intorno alla vita del cacciatore con lo sguardo imbarazzato.
"Non lavi i maschi, vero?"
Ember annuì in silenzio.
"Da quando sono qui ho sempre tolto la terra da Tagan."
Ankar si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo quel cane lo odiava per bene, ma non poteva biasimarla pienamente.
"Perché non partecipi alle caccie?" chiese intento a fissare il fisico della coniglietta.
Era assai magra e, in genere, significava che non si prendeva parte a una battuta di caccia da diverso tempo.
"La Dea Amore mi ha dato il volto per trovare qualcuno con cui passare la mia vita e, forse, con cui mettere alla luce dei figli, ma la Dea Giungla ha deciso di togliermi il corpo per cacciare... Gli dei non danno niente per niente."
Quel detto era l'unica cosa comune che si poteva trovare in tutte le tribù.
Lo sguardo di Ember divenne malinconico ma tornò alla normalità quasi subito intenta a prendere gli indumenti di stoffa per il canide.
"Lockla ti aspetta all'entrata." concluse in fretta la conversazione e uscì.
Ankar raggiunse il giaguaro fermo sull'entrata della piramide, teneva le braccia conserte e la sua lancia aveva la punta incastrata sul terreno.
"È stato di tuo gradimento?" chiese riferendosi al bagno.
Il lupo annuì, parlare con una sola della nuova tribù era stato facile ma, adesso, osservava il villaggio impegnato nella sua quotidianità.
Erano molti e tutti estranei, per non parlare della ciliegina sulla torta ovvero che lui fosse il carnefice di Kuningas e dei suoi.
Ora era all'interno di quel posto, una struttura che gli doveva essere negata.
"A cosa sono diretti i tuoi pensieri?"
Lockla, forse per l'età avanzata, notò disagio e tensione nel nuovo arrivato.
"A come affrontare il fiume dei coccodrilli."
La frase era un modo di quelle terre per dire "fossa dei leoni".
"Allora ascoltami: se stai fermo a pensare non otterrai nulla, immagina il meglio ma alla fine dovrai accettare ciò che gli dei manderanno."
Il lupo sorrise, quel modo di parlare era identico a quello di Insta.
Annuì e, dopo aver osservato il villaggio, fece il primo passo.
Continuò a muovere i piedi sul terreno marroncino come sabbia, ma solo al quarto passo venne notato da alcuni dei presenti.
Pian piano tutti si accorsero di lui in sguardi misti di paura, odio e curiosità.
Il canide si sentiva sotto un raggio del Dio Sole totalmente visibile a tutti e con la generale attenzione addosso come gocce di fitta pioggia.
Cercava un modo per non mostrare disagio, e per ora ci riusciva, ma a breve sarebbe crollato.
"È stata la scelta giusta."
Lockla avvertì una voce familiare alle sue spalle, perse di vista il lupo e osservò l'ariete privo della vista.
"Onias, un'altra delle tue profezie?" chiese scherzoso il felino.
"Non ridere di ciò, Lockla! Il cammino di quel lupo è appena all'inizio, il Dio Mare porterà qualcosa di oscuro, mentre il Dio Cielo piangerà."
Il leader, preso dal momentaneo sgomento, si voltò verso il lupo prima di guardare nuovamente l'ovino.
Onias era sparito.
CIAO!
Scusate se è corto, ma è una questione di divisione capitoli!
Secondo voi di cosa parla Onias?
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QUINTA ALBA
AdventureSole. Giungla. Morte. Pericolo. Ankar è pronto ad affrontare tutto ciò senza paura, ma se queste cose fossero l'inizio di ciò che davvero attende questo guerriero. Il destino. ATTENZIONE:La storia presenta scene di violenza.