Per una giusta causa

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Tornarono al Ministero coi corpi dei due compagni e il ministro volle parlare con Moody, intanto Bellatrix guardò i più stretti parenti delle vittime arrivare. I figli, i compagni, giunsero e si accasciarono dinnanzi alle salme dell'uomo e della donna. Bellatrix non sentì tutto questo dispiacere, era abituata a queste cose, era risaputo che gli auror potessero morire durante le missioni e lei aveva parlato appena un paio di volte con quei due. Dopo un poco il ministro lasciò Moody e lui tornò da Bellatrix e gli altri due "Andate a riposare" disse a Savage e Proudfoot "Tu invece resta Black, devo scambiare qualche parola con te". Bellatrix annuì e si preparò, pensando a ogni possibile accusa. Vide uscire gli altri due e li salutò con un cenno, poi Moody chiuse la porta e la fissò cupamente.

"Morti" disse "Quei due sono morti". Bellatrix restò in silenzio "Perché non li hai aiutati?" Bellatrix scosse il capo "Ci ho provato" assicurò "Ho anche tentato di ucciderli, ma non è servito" "E allora scopri qualcosa una buona volta!" Disse duramente "Forse se avessi scoperto qualcosa di utile su Voldemort adesso Dawlish e Fendiw non sarebbero morti!" Moody pareva nervoso e stanco oltre che arrabbiato "Voldemort sta guadagnando terreno e i nostri uomini cadono come mosche. Credi che loro siano i primi? No, loro sono solo gli ultimi e se tu non fai qualcosa alla svelta non saranno gli ultimi per molto!" Bellatrix sentì la rabbia salire "Quindi tutte le responsabilità sono sulle mie spalle adesso!?" Domandò "Io combatto Voldemort e i Mangiamorte da sola!?" Scosse il capo e fulminò Moody con lo sguardo "Ti lamenti continuamente" "No!" Lo interruppe Bellatrix "Tu vuoi troppo e subito. Pensi che Voldemort sia stupido e mi spiattelli tutto solo perché sono una purosangue!? Mi dispiace dirtelo ma non sei l'unico paranoico qui, quindi non pretendere che in qualche settimana io scopra i suoi segreti più oscuri!"

Moody la guardava con la stessa espressione cupa "Vuoi sapere la verità!?" Gli disse "Non si fida perché sono un'auror. Mi vuole studiare, neppure mi porta nel posto dove abita, ci incontriamo in capanne sperdute e decadenti che mutano ogni volta per precauzione! Se quello che sto tentando di fare non ti sta bene o ti lamenti perché non sono abbastanza veloce a conquistarmi la sua fiducia, lo ripeto, vai tu da lui e scopri tutto quello che puoi!" "Sai che non posso!" Ringhiò Moody "Se potessi lo farei adesso, ma non posso! Devi essere tu, solo tu!" Bellatrix strinse i pugni "E allora smettila di seccarmi con le tue continue lamentele! Non sono stata io a uccidere quei due, li hanno uccisi i Mangiamorte e se tu non sei stato in grado di organizzare una squadra d'azione valida per contrastarli non puoi certamente scaricare su di me le tue colpe". Quelle ultime parole evidentemente furono un colpo per Moody perché la sua espressione si indurì di più "Vattene!" La cacciò "Vai a fare la spia stupida ragazzina viziata e non tornare finché non te lo dico!" Bellatrix gli lanciò un'ultima occhiataccia e poi si materializzò, furiosa.

Ma come osava Moody pretendere miracoli da lei!? La verità era solo che lui la disprezzava perché non la riteneva nulla più che una ragazza viziata e arrogante per via del suo sangue e del suo nome. Alla faccia dei pregiudizi. Bellatrix sentì una forte rabbia al punto che si colpì la gamba con un pugno. Si mise sul divano e pensò rapidamente, spostando i pensieri da una cosa all'altra. Odiava Moody e le sue maniere sgarbate, inoltre aveva mancato quel dannato tè col pretendente che i suoi genitori le avevano trovato. Probabilmente la cosa migliore da fare era scrivere una lettera di scuse con annessa spiegazione dell'accaduto seduta stante. Bellatrix con un piccolo sbuffo causato dalla rabbia che ancora non era sfumata veramente si alzò per prendere carta, penna e inchiostro, però sentì bussare e si fermò. Chissà che non fosse sua madre, non avrebbe avuto la pazienza per essere gentile se le si fosse messa a gridare in faccia. Mentre si avvicinava alla porta balenò nella sua mente l'idea che potesse essere ancora Moody. La sola idea la fece tornare nervosa e arrabbiata. Sentì bussare piano una seconda volta "Sto aprendo" rispose a voce un poco alta e irritata "Quanta fretta".

Chasing the darkness (Bellamort)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora