Bellatrix aveva dormito male, non lo avrebbe mai immaginato ma le parole di Alphard l'avevano turbata. Come poteva fidarsi ancora dopo tutto quello che era successo e lei aveva detto? Non poteva essere così stolto o così ingenuo, Bellatrix avrebbe di gran lunga preferito che fosse arrabbiato e invece Alphard sperava ancora. Bellatrix non poteva ignorare neppure quello che aveva visto da Dolohov, sua sorella incarcerata, ma era stata solo colpa di Andromeda se le cose erano precipitate. La battaglia comunque era arrivata e lei doveva smetterla con i dubbi. Nonostante la vicinanza a Voldemort continuava a brancolare nella penombra, indecisa se uscirvi oppure lasciarsi inghiottire dalle tenebre e lei stessa sapeva quanto ciò fosse sbagliato. Inizialmente era un'auror e poi aveva tradito per passare dalla parte del nemico. La penombra sembrava il luogo perfetto per lei e invece serviva scegliere una volta per tutti, deludendo necessariamente qualcuno.
Se fosse tornata al Ministero forse alla fine l'avrebbe lasciata stare se avesse aiutato quel giorno, Alphard l'avrebbe guardata con orgoglio e Andromeda non avrebbe perduto suo marito. Dall'altra se fosse diventata a tutti gli effetti una Mangiamorte allora avrebbe detto addio al Ministero, avrebbe tradito Andromeda e Alphard ma sarebbe stata libera di essere potente senza vincoli e avrebbe avuto lui. Il problema principale era proprio quello, lei si era innamorata di Voldemort e qualsiasi scelta che fosse diversa dal restargli accanto le pareva estremamente dolorosa. Ma d'altronde era così che funzionava, no? Narcissa cercava di proteggere Lucius perché lo amava, Andromeda cercava di proteggere Tonks perché lo amava e Alphard cercava di difendere Silente perché lo amava. Perché lei avrebbe dovuto fare il contrario? Tutti loro proteggendo chi amavano stavano tradendo qualcuno o qualcosa di importante, perché lei avrebbe dovuto rinunciare?
Perché Voldemort era un assassino innanzitutto, perché aveva rapito sua sorella, perché minacciava di sottomettere il Ministero e discriminare chiunque non fosse purosangue. Ma, tutto sommato, a lei cosa importava? Era una combattente non una paladina della giustizia e come tale avrebbe agito, facendo il meglio per sé, non per gli altri. Era pomeriggio e Bellatrix guardava la sua camera con impazienza in attesa di ricevere il messaggio di Voldemort. Il tempo trascorreva e lei aveva sempre più dubbi. Essere egoista era sempre stata una sua caratteristica, ma non c'era mai stato in gioco tanto. Poteva veramente condannare il Ministero perché si era innamorata? Il fatto però pensandoci bene non era neppure così semplice, Voldemort non l'aveva solo fatta innamorare di sé, le insegnava, la apprezzava e le offriva tutto quello che Bellatrix aveva sempre voluto. Era più dell'amore ad averla fatta vacillare dal suo compito di auror, c'era stato molto di più. Bellatrix era pronta e stava seduta sul letto con un'espressione assorta, fu allora che sentì bussare "Sì?" "Sono Cissy" "Entra".
Narcissa aprì la porta ed entrò, era tesa e le si avvicinò rapidamente "Nessuna notizia?" Domandò "No" replicò Bellatrix lapidaria "Ancora nulla". Narcissa annuì piano e solo allora parve averla vista veramente in volto "Bella stai bene?" Le domandò "Sembri turbata". Bellatrix sospirò piano "È che... mi sto domandando ancora una volta se faccio la cosa giusta a tradire il Ministero" rivelò alla sorella "Insomma, sono stata male da loro ma meritano questo?" Narcissa la fissò in silenzio "Andromeda era legata, imbavagliata, bendata per volere di Voldemort. Non doveva mettersi in mezzo ma capisco da sola che non dovrebbero andare così le cose. Eppure non riesco davvero a pensare di tornare sulla retta via, non dopo aver conosciuto lui". Narcissa che aveva ascoltato in silenzio rispose "Perché adesso hai questi ripensamenti? Ieri eri convintissima" "Sì, ma la lettera che mi hai dato era di zio Alphard. Spera ancora che io possa aiutarli" "E questa sciocchezza ti ha reso dubbiosa?" Chiese ancora la sorella, vagamente allarmata "Sì" confermò Bellatrix "Mi domandavo quanto fosse giusto tradire tutti per amore, il problema però è che io non lo faccio solo per amore".
Narcissa parve un poco in difficoltà "Intendi dire che è così bravo?" Bellatrix corrugò le sopracciglia "In cosa?" Narcissa abbassò un poco il capo "A letto". A Bellatrix venne da ridere "Non intendevo questo quando dicevo altro" chiarì subito "Intendo dire che lui mi può insegnare cose che neppure immaginavo potessero esistere. Voldemort mi consentirà di essere una strega vera, potente e libera di sperimentare come voglio. Inoltre lui mi apprezza, lui ha capito quanto valgo. Nessuno prima di lui si era reso conto di quanto fosse sorprendente il mio potenziale magico, lui invece sì, perché è diverso, speciale da tutti gli altri. Proprio come sono io, è per questo che lo amo" terminò con un sorrisino. "Eppure hai dei dubbi" insistette Narcissa "Pensi ancora di poter tradire la famiglia". Bellatrix sbuffò un poco "Sai che non si tratta solo di questo" "No ma che altro importa?" Domandò la sorella "Se non ci difendiamo tra di noi chi lo farà?"
STAI LEGGENDO
Chasing the darkness (Bellamort)
Hayran KurguWhat if. La ventiquattrenne Bellatrix Black è un'auror al M.A.C.U.S.A, è soddisfatta della sua vita ma all'improvviso Malocchio Moody la richiama per farla tornare in patria perché c'è bisogno della sua collaborazione per risolvere un caso. Riuscirà...