Il fascino delle tenebre

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I giorni, le settimane trascorrevano e gli eventi si susseguivano uno dopo l'altro. Andromeda come aveva lasciato intuire aveva annunciato ai genitori della gravidanza e inoltre Tonks le aveva chiesto di sposarlo. Andromeda era scappata dopo le minacce dei genitori ed era stata diseredata. Bellatrix aveva mantenuto all'insaputa degli altri i contatti con la sorella di mezzo, Andromeda era demoralizzata ma del tutto decisa ad andare avanti per la sua strada. Alphard aveva risposto alla lettera di Bellatrix all'incirca cinque giorni dopo dal giorno in cui Bellatrix aveva inviato la lettera. Alphard diceva che purtroppo era impegnato e non sarebbe potuto tornare prima di qualche settimana così a Bellatrix non restava che aspettare per un suo consiglio e intanto sbrigarsela da sola. Narcissa era triste e anche abbastanza arrabbiata con Andromeda, ma lo era anche con Bellatrix che secondo il suo parere pensava di tradirli e di rovinarle la vita facendo incarcerare Lucius.

Moody continuava a non dare segni di vita e Bellatrix ostinatamente ancora non era tornata al Ministero. Era una situazione frustrante soprattutto se ci si aggiungevano i due tè che i genitori avevano organizzato per presentarle dei pretendenti. Bellatrix si era presentata di malavoglia e unicamente per compiacerli un poco, la verità però era che non avrebbe mai potuto sposare uno di quei ragazzi insipidi che i genitori le avevano presentato e che pretendevano che lei abbandonasse il suo lavoro. L'unica nota positiva in tutta quella situazione erano le visite a Lord Voldemort. Voldemort già, l'assassino temibile che le insegnava quello che Bellatrix ancora non sapeva sulle forme di magia più avanzata. Era un uomo strano Voldemort, tanto brutale quanto freddo e calcolatore, eppure sapeva essere anche incredibilmente accomodante e cortese, per non parlare dell'ironia. Bellatrix stava bene con lui a tal punto alcune volte da dimenticare quale fosse lo scopo della sua missione. Si incantava ad ascoltare Voldemort parlare, amava osservarlo e trovava il sesso con lui sempre più piacevole.

Talvolta le pareva che lui fosse l'unico a darle quello che cercava, l'unico che fosse in grado di farla restare al fianco della famiglia senza tradirla ma che allo stesso tempo non la obbligava a sacrificare il suo desiderio di azione ma che, al contrario, la spronava a essere la migliore, la più forte. Bellatrix si sentiva tanto bene in sua compagnia che arrivò a sospettate di provare qualcosa per lui che andasse oltre il fascino e la lussuria. 'Non è nulla' si disse poi, con un sorriso arrogante mentre si preparava per rivederlo 'Tu non ti innamori Bellatrix, lui ti piace solo perché ti stima e ci fai del buon sesso'. Sì, Bellatrix si ripeteva questo ma in fondo al suo animo sapeva che qualcosa stava mutando e questo non le piaceva, significava poter complicare ulteriormente le cose. Bellatrix scacciò quei pensieri dalla testa e si materializzò a casa di lui nonostante stranamente dal biglietto fosse sparita la data. Bellatrix si trovò nel giardino e si guardò intorno "Signore, sono qui" disse, cercandolo con lo sguardo. Restò ferma guardando il guardino per diversi lunghi attimi prima di riparlare "Signore, sono Bella. Sono arrivata". Attese ancora un poco ma non ottenne alcuna risposta.

Corrugò le sopracciglia, forse non doveva andare lì, magari lui non c'era, ma a pensarci era impossibile, lei non poteva materializzarsi lì senza di lui. Cautamente si avvicinò alla porta e poggiò l'orecchio per sentire. Udì un piccolo tonfo accompagnato da un respiro basso e affaticato. In maniera avventata Bellatrix scardinò la porta ed entrò, preparandosi a trovare qualsiasi cosa. Entrò con la bacchetta tesa e poi svoltò nella stanza dov'era lo studio di lui, la porta era accostata e Bellatrix la spalancò. Sentì gelare il sangue "Signore!" Cadde in ginocchio al fianco della sedia dov'era lui, era irriconoscibile: il bel volto era trasfigurato, appariva come sfocato, il naso un poco schiacciato, i capelli erano caduti a ciocche e gli occhi semi-chiusi erano rossi con le pupille verticali. Era scosso da brividi ed era pallido, la fronte lucida di sudore gelato. "Signore, sono io, Bellatrix. Signore, vi prego, rispondete!" Bellatrix gli tastò il volto con le mani, sentendo una fortissima paura. Se lui fosse morto? "Signore" mormorò ancora, prendendogli meglio il volto tra le mani "Bella" rispose con un sibilo strascicato "Sono qui" annuì Bellatrix con un sorriso preoccupato "Cosa... cosa vi è accaduto? Chi vi ha fatto questo?"

Chasing the darkness (Bellamort)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora