Trascorsero quattro giorni dal loro ultimo incontro, era sabato e Bellatrix non aveva ricevuto alcuna informazione sul prossimo incontro. Temette addirittura che lui l'avesse riconosciuta chissà come in quel posto e per questo non le avesse più dato appuntamento. Invece a mattina inoltrata era arrivato un nuovo orario con un nuovo indirizzo. Bellatrix si era stupita della cosa, perché un nuovo indirizzo? Significa forse qualcosa di negativo? Avvertì quasi il desiderio di di recarsi al Ministero per domandare consiglio a Moody, ma se la sera precedente al rientro dalla ronda per orgoglio non aveva avuto il coraggio di dirgli niente non vedeva cosa dovesse essere mutato adesso. Comunque aveva deciso di essere un po' più sfacciata, doveva osare di più oppure non avrebbe scoperto mai nulla.
Certo doveva essere cauta oppure avrebbe rischiato di fare una brutta fine, inoltre in una remota parte della sua mente continuava a esserci l'idea che forse stava sbagliando perché questo significava tradire la sua famiglia. Mentre si preparava continuò a pensare a questo e a Voldemort, al suo fascino inquietante e singolare. Senza averlo premeditato si sentì eccitata, umida e se da una parte provò un poco di vergogna all'idea di desiderare un mago oscuro dall'altra lo trovò eccitante. Per un folle attimo si immaginò di poterlo vincere in duello, immaginò poi di incatenarlo e punirlo in un modo meno consono ma molto più eccitante e soddisfacente. Forse stava solo fantasticando troppo su un bell'uomo dopo quella crisi morale che sentiva e dopo essere stata tanto senza fare sesso, comunque rischiava di fare tardi e voleva tutto meno che contrariarlo. Giunse nel nuovo posto e fu stupita, era una casa decisamente elegante nonostante fosse piccola, aveva appena un piano e un giardino che la circondava tutta.
Non c'era marmo ma neppure muffa, era sobria e piacevole, l'intonaco era bianco e lindo, le finestre semplici dai bordi neri ma lucidissime, la porta scusa appena lavorata. Bellatrix si fece avanti e bussò, non attese neppure un attimo che Voldemort le aprì. "Signore buongiorno" lo salutò lei. Voldemort le rispose con un cenno "Bellatrix. Immagino ti avrà stupito questo cambio" "Sì Signore. Ma non solo, credevo che aveste cambiato idea su di me" "Perché non ti ho richiamato subito? Suvvia Bellatrix, ti assicuro che ti ho fatta attendere poco". Bellatrix sorrise appena "Di solito gli uomini non mi fanno aspettare tanto" e non riuscì a trattenere un sorrisino equivoco. Voldemort dapprima strinse un poco gli occhi e poi stirò le labbra sottili in un lieve sorriso "Immagino che le voglie della carne siano più esigenti allora". Bellatrix sentì improvvisamente il desiderio per lui aumentare e tentò quasi subito di controllarsi, era in missione non poteva fare così, ma non era certamente la prima volta che faceva cose illecite durante una missione, come quella volta che lei e il suo compagno avevano fatto sesso dopo aver catturato tre criminali proprio nel vicolo buio lì accanto.
"Allora perché mi avete portato qui questa volta?" "Questa è casa mia" "Casa vostra!?" Si stupì Bellatrix "Sì, casa mia". Bellatrix corrugò le sopracciglia "Ma non avevate detto di non fidarvi di me?" Voldemort annuì "Certo, non mi fido di te. Per questo ti ho portata qui, perché voglio iniziare a fidarmi. Ti sto mostrando il posto dove pianifico tutto e mi aspetto che tu non riveli quello che vedrai ad alcuno". Era una sorta di subdolo test da quello che sembrava, che poteva rivelarsi importantissimo per scoprire informazioni fondamentali. "Bene allora" replicò lei con un sorrisino "Iniziamo". Dopo averla guardata per un lungo attimo in modo sempre enigmatico a metà tra il fascinoso e l'inquietante Voldemort la portò nel suo studio, a dire il vero non era così dissimile dallo studio della vecchia casa, aveva una grossa scrivania di legno scuro, una sedia davanti e una dietro, nessun camino, un piccola tappeto semplice nero e tantissimi libri da ogni dove, la maggior parte di essi erano antichi.
"Siedi" Voldemort la invitò a sedere e poi si fermò per cercare un libro. Bellatrix lo guardò di schiena, dal collo sino al fondo schiena. Si soffermò a guardarlo e poi distolse lo sguardo per guardare la scrivania: c'erano tre pile di libri, due sulla sinistra e una sulla destra "Dev'essere nel cassetto il libro che cerco". Bellatrix immediatamente rialzò il capo, Voldemort si mise a sedere e aprì uno dei tre cassetti dalla sua parte della scrivania. Non tirò fuori nulla mentre cercava, chissà, magari c'erano informazioni importanti lì. "Trovato" Voldemort tirò fuori l'antico libro di rune e Bellatrix immediatamente distolse lo sguardo dalla direzione dei cassetti per sorridere placidamente. Doveva dare un'occhiata a quei cassetti. Dopo iniziarono subito, quel libro le disse Voldemort non era mai stato tradotto, era disponibile unicamente in runico. Per più di un'ora si occuparono di leggere quel libro, parlava di riti in grado di potenziare magicamente un mago o una strega ma spesso erano necessari sacrifici per aumentare il proprio potenziale.
STAI LEGGENDO
Chasing the darkness (Bellamort)
FanfictionWhat if. La ventiquattrenne Bellatrix Black è un'auror al M.A.C.U.S.A, è soddisfatta della sua vita ma all'improvviso Malocchio Moody la richiama per farla tornare in patria perché c'è bisogno della sua collaborazione per risolvere un caso. Riuscirà...