E così il giorno seguente era arrivato, il giorno di rivedere Andromeda a casa di Dolohov. Bellatrix si sentiva un poco agitata a dire il vero, immaginava che Andromeda sarebbe stata arrabbiata e lei voleva veramente provare a calmarla ma temeva seriamente di non avere buone argomentazioni. Cogitabonda si preparò e poi si materializzò a Diagon Alley col cappuccio tirato per non farsi riconoscere quando avrebbe svoltato nella via di Knockturn Alley. Camminava piano e allerta, temeva ci fossero auror o comunque spie in giro. Invece fortunatamente non le parve di vedere nessuno e continuò ad avanzare, avvicinandosi sempre più al punto dove si erano visti il giorno precedente. Ancora qualche passo e Bellatrix poté distinguere Dolohov, anche lui col cappuccio tirato e l'aria guardinga.
Bellatrix affrettò il passo e l'altro la intercettò "Dolohov" lo salutò lei "Black" replicò il mago "Sei pronta?" "Prontissima" replicò Bellatrix "Ti avverto" aggiunse il mago prima di offrirle il braccio per potersi materializzare con lei "Non fare nulla per liberare tua sorella o altre cose strane perché ti assicuro che non ne usciresti viva e se anche dovessi avere questa fortuna ci penserebbe il Signore Oscuro a" "Dolohov" lo interruppe però Bellatrix "Puoi stare tranquillo, non voglio liberare nessuno, al contrario voglio convincere mia sorella che noi siamo nel giusto. Non devi preoccuparti della mia lealtà". Dolohov si prese qualche istante per studiarla, poi parve convinto e dopo un piccolo cenno col capo si materializzarono insieme. Il maniero di Dolohov era grande, non come quello dei Black e neppure come quello dei Malfoy ma comunque era scuro e imponente.
Bellatrix però era troppo preoccupata a pensare a sua sorella per curarsi veramente dell'aspetto della casa. Passarono lungo un vialetto e poi attraversarono un cancello di ferro battuto per arrivare vicino all'ingresso principale. Un elfo aprì tra mille reverenze e Bellatrix non volle ascoltarlo "Allora?" Domandò a Dolohov "Dov'è?" "Datti una calmata Black" rispose il mago un poco irritato "Adesso andiamo, fammi almeno posare il mantello". Bellatrix così attese colma d'ansia e poi finalmente Dolohov le fece strada. Si diressero nelle cucine e poi presero una scalinata di marmo che li portò in una grossa stanza scura dove c'erano alcuni elfi "È più sotto" la richiamò Dolohov e la portò a una seconda scalinata. Era molto più lunga e faceva freddo, era molto umido. C'era una porta alla fine della scalinata e Dolohov la aprì con un colpo di bacchetta. Entrò e si ritrovarono in un lungo corridoio con porte metalliche su ambo i lati. Pareva un'antica prigione modernizzata. "Siamo quasi arrivati" la avvertì Dolohov "È in fondo, nell'angolo sul lato sinistro".
Bellatrix accelerò il passo e arrivò alla cella indicata, si intravedevano due figure accasciate a terra e immobili. Dolohov arrivò e aprì la porta in modo che lei potesse entrare e subito Bellatrix schizzò dentro. "Andromeda!" Esclamò. La figura di donna accovacciata alzò il capo bendato col bavaglio ed emise un lamento. Bellatrix si avvicinò per toglierle bavaglio e benda "Non la benda" sentì però dire da Dolohov "Solo il bavaglio". Bellatrix annuì e tirò giù il bavaglio ad Andromeda, facendo poi lo stesso con quello che presumibilmente era Tonks. Andromeda era legata, bendata e imbavagliata ma senza un graffio, Tonks al contrario era ricolmo di lividi e sangue pesto su tutte le porzioni visibili di pelle. "Bellatrix!" Strillò Andromeda non appena ne ebbe la possibilità "Oh Bellatrix devi aiutarci! Sono pazzi, stanno picchiando Ted e io sono incinta! Ti prego allerta il Ministero e facci portare via, al sicuro". "Non posso" Andromeda respirò in maniera affannosa "Non puoi?" Domandò poi "Sei un'auror e io sono tua sorella!"
"Ero un'auror" la corresse Bellatrix "Adesso non lo sono, almeno non finché non ci sarà il processo". Andromeda sembrava sconvolta "Tu stai con loro" asserì poi "Definitivamente. Per questo avrai il processo, non è vero!?" Bellatrix sospirò "Sorella ascoltami" "No!" Gridò Andromeda "Come puoi fare una cosa del genere? Dovevi proteggerci!" "Lui vuole solo un mondo migliore" "Per i purosangue!" "E che c'è di male in questo?" "Come cosa? Tutti i maghi e le streghe hanno la stessa dignità! Anzi, tutte le persone dovrebbero averla!" Bellatrix tacque pochi istanti "So che sei arrabbiata per questo rapimento ma non ti hanno fatto niente di male" "Niente di male dici" la interruppe ancora Andromeda "Sono legata e bendata e non posso andarmene! Per non parlare di mio marito, non posso vederlo ma lo sento gridare, immagino cosa gli stiano facendo e tu puoi vederlo. Come puoi dire che non mi hanno fatto niente di male!?" Bellatrix scosse il capo "Non saresti in questa situazione spiacevole se non ti fossi messa in mezzo" "Quindi adesso la colpa è di chi tenta di fermare i criminali, non lo sapevo".
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Chasing the darkness (Bellamort)
FanficWhat if. La ventiquattrenne Bellatrix Black è un'auror al M.A.C.U.S.A, è soddisfatta della sua vita ma all'improvviso Malocchio Moody la richiama per farla tornare in patria perché c'è bisogno della sua collaborazione per risolvere un caso. Riuscirà...