Trascorse qualche giorno dal furto della pergamena senza che Bellatrix ricevesse notizie da alcuno, non che se ne aspettasse da Moody ma da Voldemort sì e la mancanza di contatti non poté fare a meno di deluderla. Bellatrix così era andata a Diagon Alley dopo aver ricevuto una lettera da Andromeda, voleva parlarle e Bellatrix acconsentì. Arrivando nella via notò subito che c'era qualcosa di strano, sentiva degli occhi addosso ma non riusciva a individuare di chi fossero. Immediatamente la cosa la innervosì e allo stesso tempo la mise in guardia. Chi si permetteva di spiarla? Se fosse stato Voldemort? Se fosse stato pericoloso per Andromeda? Ma prima che Bellatrix fosse riuscita a pensare a cosa fare sua sorella era comparsa nella via e le si avvicinava con un sorriso.
"Bella!" La salutò, stringendola a sé "Come stai Andro?" Domandò lei con un flebile sorriso. Poco dopo vide Tonks avvicinarsi con un sorrisino un poco imbarazzato "Bellatrix, ciao" la salutò piano "Tonks" "Ti prego chiamami Edward o Ted" "Bene Edward" disse Bellatrix "È bello rivederti. Andromeda mi ha parlato così tanto di te". Bellatrix spostò lo sguardo dall'uno all'altra "Sì, immagino. Voi invece come mai siete insieme?" Domandò Bellatrix, un poco infastidita dalla cosa. Andromeda sorrise "Io e Ted ci siamo sposati" rivelò "Che cosa? Ma dove? E quando?" "La scorsa settimana" spiegò Andromeda "Perché tanta fretta?" Andromeda scosse il capo "Sono anni che stiamo insieme" "Ma eravate così giovani, siete così giovani". Andromeda sorrise e si sfiorò la pancia "Ma presto non saremo più soli" disse e Ted le poggiò la mano sulla pancia con un sorriso. Bellatrix dovette sforzarsi di sorridere perché trovava tutto patetico, il matrimonio tanto presto, un figlio! No, nulla di quello faceva per lei, era tutto così disgustosamente ordinario, noioso.
"Comunque, perché volevi parlarmi?" Andromeda immediatamente divenne più cupa "Volevo parlarti di... beh, volevo continuare la nostra conversazione. Quella sulla tua scelta". Bellatrix annuì piano "Leviamoci dalla strada" disse "Entriamo al Paiolo e mettiamoci in un angolo, non vorrei mai che qualcuno possa sentirci. Quindi parlate piano oppure vado via. Ah, cercate anche di non usare il nome di nessuno" li ammonì, guardandosi ancora intorno con sospetto. Così Bellatrix seguita dalla sorella e quello che ormai era a tutti gli effetti il cognato entrò al Paiolo Magico e poi dopo aver ordinato qualcosa da bere si misero a sedere a un piccolo tavolo in un angolo, Bellatrix alla parete che poteva guardare in giro e Andromeda e Tonks di fronte a lei, di spalle al locale. "Tu Bella parlavi di... di indecisione" la richiamò Andromeda "Indecisione riguardo a che cosa? Insomma parliamo di uguaglianza e disuguaglianza, che indecisione hai?" Bellatrix guardò la sorella e scosse piano il capo "C'è di mezzo anche la nostra famiglia, non lo scordare" le ricordò.
Andromeda sbuffò piano "E allora? Si comportano in maniera sbagliata, nessuno meglio di te dovrebbe saperlo, sei o no un'auror?" Bellatrix guardò la sorella con lo sguardo torvo "Auror e giustizia dici" replicò "Dovresti parlarne al mio capo" e bevve un sorso di whisky, amareggiata, mentre continuava a scrutare la gente nel locale. Le parve di vedere due persone voltate al loro tavolo, un uomo solo a un piccolo tavolo e una donna al bancone insieme a due persone. Appena lei li ebbe guardati distolsero lo sguardo. Chissà se era stato un caso o il risultato di un calcolo ben elaborato. Assottigliando un poco lo sguardo Bellatrix tornò a guardare la sorella "Che intendi dire?" Domandò Tonks "Che il mio capo" rispose Bellatrix "Continua a darmi della ricca ragazzina viziata solo perché il mio cognome è Black". Andromeda spalancò gli occhi per lo stupore "Dici davvero? Ti trattano in questo modo solo per la tua discendenza?" Bellatrix annuì fermamente "Ma questo non è giusto" disse Tonks "Se sei auror sarà perché sei brava" "Vallo a raccontare al mio capo" replicò Bellatrix "Probabilmente è convinto che io abbia pagato il M.A.C.U.S.A per essere dove sono. In America nessuno mi aveva mai trattato con tanta sufficienza come fanno qui, poi dicono che i purosangue sono gli unici ad avere pregiudizi".
Bellatrix tacque e bevve ancora sentendo la rabbia salire. Andromeda e Tonks si scambiarono uno sguardo dispiaciuto "È per questo che stavi pensando di passare all'altra sponda?" Mormorò Andromeda, avvicinandolesi un poco. Bellatrix annuì impercettibilmente "Bella" sussurrò ancora la sorella "Immagino che tu possa essere arrabbiata ma addirittura tradire in questo modo il Ministero" "Perché non dovrei farlo?" La interrogò lei "Moody mi tratta da stupida, Voldemort al contrario vede tanto in me, mi considera una strega brillante e talentuosa. Per non parlare del fatto che scopa davvero bene" e dopo quelle ultime parole bevve un'altra sorsata di whisky. Come immaginava la sorella spalancò gli occhi "Che cosa!?" Mormorò, sconvolta "Non starai dicendo la verità!?" Bellatrix le rivolse un sorriso arrogante "Perché no? Non infrango alcun regolamento". Andromeda scosse il capo "È un assassino!" "Non ho mica detto il contrario" chiarì subito Bellatrix "Ho solo detto che scopa anche bene. È una dote apprezzabile, soprattutto è apprezzabile quello che fa con la lingua" e rivolse alla sorella un piccolo sorriso.
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Chasing the darkness (Bellamort)
FanfictionWhat if. La ventiquattrenne Bellatrix Black è un'auror al M.A.C.U.S.A, è soddisfatta della sua vita ma all'improvviso Malocchio Moody la richiama per farla tornare in patria perché c'è bisogno della sua collaborazione per risolvere un caso. Riuscirà...