«Santo cielo, Tony, sarà pure un'auto di gran lusso ma dietro è una scatola di sardine!» Clint quasi aggredì Stark, al volante della sua vettura sportiva. L'Audi R8 V10 era veramente un gioiello ma l'abitacolo posteriore si presentava di dimensioni minuscole e lui stava diventando insofferente, peggio di Thor nella stessa posizione.
All'uscita dallo spogliatoio si era offerto di accompagnare Julia alla scuola con un taxi, ma Tony si era messo in mezzo e si erano ritrovati con lui in direzione Westchester County, la giovane seduta davanti per galanteria. Almeno il collega evitava di fumare il sigaro in auto!
«Julia, come sopporti Clint? Dimmi qual è il segreto per farlo smettere di brontolare, a parte il tuo visino e i tuoi occhi da gatta!» il miliardario sghignazzò e Barton evitò di dargli un pizzicotto solo perché stava guidando. Maledisse che l'Audi fosse stata parcheggiata dal miliardario nel garage dello S.H.I.E.L.D..
«Nessun segreto» mormorò Fenice, voltandosi indietro e ponendo la mano sull'avambraccio dell'arciere «Siamo a poche miglia dalla scuola, abbi pazienza».
«Impossibile, bellezza, ha persino ripreso a studiare! Secondo me perché ha scoperto che esiste una Giulietta tutta per lui. Gesù, Clint Barton che legge Romeo e Giulietta, credo abbia del miracoloso, Falco, ignorante che non sei altro» con voce grave, citò a memoria gli ultimi versi della tragedia «Un livido silenzio è disceso su Verona. Neppure il sole osa affacciarsi all'orizzonte. Perché mai storia fu più dolorosa di quella di Giulietta e del suo Romeo».
«Possibile che devi fare sempre il cretino?» Clint era arrossito, e pure le guance di Julia erano divenute color porpora.
Fu lei a difendere il Falco a spada tratta «Veramente, Tony, terrei a sottolineare che Clint va soltanto ammirato per essersi rimesso in pista nello studio, alla sua età. Ė un allievo molto dotato».
«Adesso si dice dotato! Ambigua!» Tony divenne sempre più insistente nello sfottò.
«Menomale che siamo arrivati» era l'alba del giorno successivo a quello in cui era partita con gli Avengers, e Julia non credeva che a quell'ora del mattino i suoi amici e gli studenti l'aspettassero sveglia.
Avvertiti da Xavier dell'atterraggio del Quinjet, i giovani della scuola si erano affacciati alle finestre. Appena Fenice scese dall'auto, nel parcheggio, i vetri si aprirono e un rumoroso battimani l'accolse. Nelle ultime ore trascorse, gli allievi erano stati informati dal professore sul buon esito della missione. Charles aveva, infatti, utilizzato il marchingegno Cerebro restando in contatto con la telepate, fino a vedere il successo del suo operato e l'aiuto fornito a Banner.
«Congratulazioni, Nick Fury era entusiasta della vostra collaborazione» la sedia a rotelle di Xavier scese dalla pedana approntata alla destra dell'entrata, verso la sua allieva. Il professore tese la mano a Barton e a Stark in segno di saluto, seguito da Hank nel suo aspetto umano. Raven, Ororo e Kurt abbracciarono Julia, mentre Erik, in un elegante completo blu scuro, era rimasto un paio di metri indietro.
«È stato entusiasmante, non vedo l'ora di raccontarvi» la bruna tirò maggiormente addosso la sciarpa nera, per proteggersi dall'umidità del mattino, con Tempesta che gliela sistemava. L'amica si distingueva per un look particolare, una sorta di punk moderno e sfumato. La scelta originale era caduta su un paio di jeans skinny aderenti a vita bassa, una gamba di stoffa rossa e l'altra a righe verticali rosse e nere, e una maglia scura in stile gotico con borchie a forma di cerchio metallico argentato.
«Sarete stanchi. Volete entrare per la colazione, o un caffè?» Mystica li invitò ad accomodarsi.
«Hai ragione, siamo esausti. Grazie, no, sarà per la prossima volta» l'arciere rifiutò l'offerta.
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Il Falco e la Fenice
FanfictionUn sogno rimasto in un cassetto per molti anni oggi viene fuori: un crossover fra X-Men e Avengers. Le due squadre degli X-Men e degli Avengers vengono invitate a una collaborazione per unire le forze contro possibili nemici dai poteri e dalla prove...