Capitolo 9 Di tradimenti, di furti e di interconnessioni fra volatili

251 115 45
                                    

«Dove andrete a cena, tu e Julia?» Natasha lo chiese a Barton, osservando preoccupata i due cubi metallici a tenuta, prigioni provvisorie per i fratelli Maximoff.

Dopo poche ore di sedazione, erano stati risvegliati pian piano sotto il controllo medico di Bruce e Tony. Entrambi non avevano detto una parola, rifiutandosi di rispondere a qualsiasi domanda posta loro dal direttore Fury e da Steve. Erano, pertanto, rimasti chiusi nelle celle tecnologiche e schermate, che impedivano l'utilizzo dei loro poteri, inespugnabili casseforti frutto del genio di Banner.

«Sarei più tranquillo se anche gli altri fossero qui» riferendosi al viaggio di lavoro di Stark, Thor, Bruce e Nick, recatisi al Congresso annuale delle Nazioni Unite a Stoccarda, il Capitano bussò sul vetro dei due cubi, muovendo la mano in cenno di saluto ai gemelli, che non replicarono nemmeno con un gesto o un'alzata di sopracciglio, limitandosi a guardarlo storto.

«Anche io, avvisatemi se vi servisse qualcosa, Cap» il Falco si era alternato coi colleghi presenti, in turni per monitorare sia i potenziati sia la Gemma della Mente, anch'essa custodita al quartier generale a seguito del suo recupero. Si era sobbarcato le notti precedenti, giacché la mattina si recava a scuola e il pomeriggio si allenava. Aveva dovuto scambiare il turno tra venerdì e sabato per avere la serata libera per uscire, e quindi, rivelare, a malincuore, l'invito a cena alla mutante.

«Ce la caveremo. I ragazzi non creano problemi, i cubi possono essere aperti solo da fuori. Le ansie di Fury forse sono esagerate, nonostante sia preferibile controllare a vista due personaggi come Wanda e Pietro, almeno prima di capire la natura delle loro prossime intenzioni».

Dopo mesi di cattività e di esperimenti, i gemelli, cavie da laboratorio da Strucker, temevano di subire il medesimo trattamento anche da parte degli Avengers o del governo statunitense. Il loro atteggiamento di chiusura era comprensibile: purtroppo erano stati addestrati a divenire armi umane da un maestro malvagio, per scopi ancor più abominevoli, e ci sarebbe voluto del tempo per scardinare la sovrastruttura mentale che si portavano dietro.

«Sei tutto in ghingheri e non ti sei sbottonato, per restare in tema vestiario» chiudendo la porta, Steve insistette, perorando la curiosità della russa. Il collega in pantaloni fresco lana grigi, camicia bianca e un gilet blu era un figurino e sfoggiava un look molto diverso dallo sportivo in jeans e sneakers con cui era abituato a vederlo. Il cuoio nero delle scarpe Duilio stringate rifletteva la luce al neon del corridoio.

«Hai preso delle scarpe nuove, che lusso. Dove hai prenotato, dunque?» Natasha lo incalzò, perché in tanti anni di amicizia, per la prima volta, l'arciere aveva stentato a confidarsi con lei. Erano specchi di una condizione di agenti solitari e asociali, che spesso preferivano un universo di limitate possibilità a un'apertura agli altri. Ma era pure un evento che Barton si mostrasse interessato a una ragazza, e da quando Julia Green era piombata nella sua vita, era decisamente cambiato.

Clint si passò le dita sulla punta del naso, nervosamente «A un ristorante cinese chic consigliatomi da Pepper, la fidanzata di Stark». Pepper Potts, assistente e compagna di Tony, era una donna di indubbio fascino, e il Falco aveva preferito chiedere un consiglio a lei che agli altri Avengers strampalati «la specialità è l'anatra laccata».

«Tu a mangiare un pennuto contornato da riso bollito, magari con le bacchette? Una comica. Sempre meglio che stare a guardare da un monitor due gemelli che dormono, in tuta da ginnastica, con una birra calda da bere e un pezzo di pizza fredda da un cartone, con Steve accanto che russa» la coda alta ondeggiante seguiva i passi cadenzati e armonici dell'ex ballerina e le sue lamentele.

«Io non rus...» un rumore di grida e di vetri infranti provenienti dal piano superiore interruppe Rogers.

L'allarme generale risuonò nell'aria, i segnalatori conici rossi alle pareti lampeggiarono.

Il Falco e la FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora