46. The First Rule

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Quando torno al mio posto, appena qualche attimo dopo Churchill, sono così distratto che rischio di sedermi sul vuoto.

Annaspo, aggrappandomi al bordo della sedia per non scivolare, e mi rimetto velocemente in ordine.

Percepisco solo in maniera vaga lo sguardo di Shiva studiarmi, attento e un po' irritato.

I miei occhi sono impegnati altrove.

Non riesco a smettere di guardare Churchill.

Cynthia sorride nel vederlo arrivare, e poi corruga appena le sopracciglia, sfiorando il suo viso con una carezza preoccupata.

Sta guardando il brutto graffio rosso che gli segna la guancia, i segni delle mie unghie sulla pelle del suo ragazzo.

Il suo ragazzo che io ho baciato.

Il suo ragazzo che mi ha baciato a sua volta.

Churchill le sorride, per rassicurarla, blocca la sua mano in posizione. Ne sfiora il palmo con le labbra, dolcemente, un gesto che fa arrossire Cynthia per l'emozione e me per la rabbia.

Quel che è successo tra noi mi sembra inconcepibile, fuori da ogni dimensione fisica.

Sin dal primo istante in cui ho commesso l'errore di riaprire gli occhi, sono stato colto dalla paura di aver sognato tutto.

Applico una leggera suzione alle labbra, ingabbiandole tra i denti per poterle sfiorare con la lingua.

Prima il labbro superiore, poi quello inferiore.

C'è ancora un vago sentore del suo sapore nella mia bocca, e sento un picco di dolore nell'incontrare il punto che ricordo di avergli sentito mordere.

Continuo a tormentare quell'esatto punto, con la lingua, senza fermarmi neanche quando un delicato retrogusto di sangue mi invade la bocca.

È la prova che non ho sognato, che è successo davvero, e io ho bisogno aggrapparmici con tutte le mie forze.

Non lo ho sognato.

Qualcuno mi tira un colpo leggero col piede, appena sufficiente a richiamare la mia attenzione.

"Tesoro" sussurra Jane, al mio orecchio. "Distogli lo sguardo, di tanto in tanto. Sembri un maniaco"

"Mi dispiace" borbotto, scuotendomi. Mi forzo a riportare lo sguardo su di lei. "Mi ero incantato"

Jane mi sorride, un'espressione a metà tra l'incoraggiante e il divertito.

Sento Shiva schiarirsi la voce, al mio fianco, e lo vedo rivolgere a Phineas un'occhiata eloquente.

"Ragazze, perché non andate a fumare una sigaretta anche voi? Il dolce arriverà a breve"

La voce di Phineas è calma, ma piuttosto severa.

Jane scatta in piedi, trascinandosi dietro anche Cyn.

"È un'ottima idea" approva, con una sorta di cupa rassegnazione. La ho invitata alla serata più strana della sua vita, probabilmente. "Maureen, vieni con noi?"

Mentre le altre si allontanano, Jane esita per qualche secondo, chinandosi su di me con la scusa di ravviarmi una ciocca di capelli.

"Buona fortuna, amore" augura, divertita, prima di correre via. "Dopo mi farai un dettagliato resoconto"

Rimaniamo solo noi quattro.

Noi quattro e un silenzio di tomba.

Phineas sembra sinceramente furioso, e Shiva è più serio di quanto lo abbia mai visto.

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora