Il professor Davies sta facendo un veloce ripasso delle declinazioni latine, e la lavagna è piena della sua grafia tremolante.
Il suo soprannome, la Tartaruga, lo descrive bene: ha il viso pieno di rughe, ed è così esile che sembra debba spezzarsi in due al primo movimento brusco.
Eppure i suoi occhi celesti sono vividi, pieni di intelligenza, e la sua voce è ancora alta e cristallina.
Lo ascolto per un po', ma conosco già bene gli argomenti di cui parla, e anche Shiva non sembra particolarmente preso dalla lezione.
Per le successive due ore, quindi, non faccio altro che porgli domande.
Chiunque altro mi avrebbe sbattuto la testa sul banco, ma Shiva è indicibilmente paziente con me.
Neanche il fatto che una buona percentuale dei miei interrogativi riguardi Churchill, più che i corsi o i professori, lo fa sbottare.
"Lo capisco" mi dice, mentre disegna distrattamente margherite sul proprio quaderno, "Per tutti noi è stato così. Conosci questo ragazzo e per il resto della tua vita sei diviso tra la voglia di diventare il suo migliore amico e quella di piantargli un coltello nella gola"
La descrizione mi sembra più che esatta.
Da Shiva imparo che Churchill odia i supermercati, e questa è la ragione per cui sono sempre lui e Phineas a fare la spesa per tutti.
"Ha qualcosa a che vedere con tutti quegli scaffali, i prodotti in serie e l'aspettare in fila. Ognuno ha le sue stranezze"
Bevo tutte le informazioni che sa darmi, come una spugna.
Churchill ha perso sua madre (come me, penso, ma non ho il coraggio di dirlo a Shiva), e vive con sua zia.
Di suo padre non parla mai.
Ogni volta che gli si chiede di lui, inventa un mestiere diverso per prendere in giro l'interlocutore.
Il signor Lennon è dunque, tra le altre cose: esploratore, spia russa, conduttore del meteo e drag queen.
"La verità è che neanche a Churchill interessa cosa faccia davvero suo padre. Lo ha abbandonato che era molto piccolo. Ogni tanto gli manda una cartolina da qualche posto esotico, ma tant'è"
Quando gli chiedo del loro piccolo gruppo, Shiva si illumina.
Ha conosciuto Churchill per caso, perché lui gli ha chiesto una sigaretta fuori dalla stazione, e una volta scoperto di avere la stessa destinazione hanno deciso di dividere un taxi.
"Poi sono entrato in camera e ho trovato Phineas. Per me era il primo anno. Mi sono aggrappato a loro due come un naufrago"
Riesco a immaginare la sensazione.
Shiva mi sorride divertito, intuendo il filo dei miei pensieri.
"Non preoccuparti. Phineas mi ha detto che persino Churchill sembrava spaesato, quando è arrivato qui"
Non riesco a immaginare Churchill spaesato, ma sono così affascinato che lascio che continui.
Phineas aveva visto questo ragazzo, cupo e a braccia conserte, che sedeva nel bel mezzo della sala comune.
Da solo.
Studiava quello che aveva attorno con uno sguardo talmente penetrante che i suoi coetanei lo evitavano, spaventati.
Così si era seduto di fronte a lui.
"Gli ha chiesto se sapeva giocare a scacchi, e hanno iniziato una partita. Poi Phineas, con aria casuale, gli ha detto che non conosceva il suo nome. Churchill si è presentato, e gli ha detto che presto in quella sala il suo nome lo avrebbero conosciuto tutti".
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𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennon
FanficQuando Paul arriva all'Università di Cambridge, il suo obiettivo è quello di far scorrere tutto liscio fino alla laurea. Il suo insopportabile compagno di stanza, Churchill, è ben deciso a rendergli le cose più difficili. E più divertenti.