9. The Fight Club

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"Quel fottuto ragazzino mi odia"

Cyn alza gli occhi al cielo, probabilmente valutando l'ipotesi di piantarmi la matita nel collo.

Io, lei e Shiva siamo chiusi in biblioteca da qualche ora, presi dal saggio su Cicerone che dovremmo consegnare tra qualche giorno, e neanche per un secondo ho smesso di lamentarmi.

"Sono certa che stai esagerando"

"Shiva?"

"Lo odia" conferma distrattamente l'interpellato, a mio beneficio.

Mi volto verso Cynthia con aria trionfante.

Lei sbuffa, esasperata, e stacca infine gli occhi dal libro.

"Sei più grande di lui. Lascialo solo in pace"

Mi sembra di essere tornato a qualche anno fa, quando mia madre trovava Mike a piangere per qualche mio scherzo e mi rimproverava a ritmo di "Sei suo fratello maggiore, Paul, dovresti prenderti cura di lui".

"Di un anno, Cyn. Non è mica un bambino in fasce" sbotto dunque, irritato.

"Fa lo stesso" ripete il fantasma della Mary futura, incrociando le braccia al petto, "Con tutto quello che ha passato, dovresti sforzarti di essere più gentile con lui"

"È che non sopporta di non piacere a qualcuno" mi giustifica Shiva, comprensivo.

Gli rivolgo un'occhiataccia.

"Da che parte stai?"

"Da quella che ti farà star zitto prima" commenta lui, sorridendo al di sopra delle margherite che sta disegnando.

"Mi ha sbattuto la porta in faccia" scandisco, per far percepire la gravità di ciò che dico, "La porta della mia fottuta camera. In faccia. A me"

Stuart Sutcliffe è in pochi giorni diventato il mio incubo, e il centro focale di ogni mia singola lamentela.

Non c'è luogo dove io possa andare senza trovarmi davanti il suo bel viso ferito e il suo palese odio nei miei confronti.

Ogni sera, in sala comune, devo subire la tortura della sua presenza in mezzo a noi, dei suoi discorsi sull'arte e la bellezza.

Stuart ha un'ottima dialettica, è pieno di passione per ciò che studia, e se fosse un'altra persona adorerei starlo ad ascoltare.

Ma lui mi odia.

Non si preoccupa troppo di nasconderlo, e mi sembra assurdo che nessun altro, oltre a me, trovi la cosa riprovevole.

Non che me lo abbia detto esplicitamente, ma i suoi atteggiamenti sono abbastanza chiari: mi interrompe ogni volta in cui tento di prendere la parola, non si rivolge mai a me direttamente e, soprattutto, fa il possibile per evitare una qualsiasi interazione tra me e Churchill.

Se all'inizio trovavo questo atteggiamento quasi divertente, e ne ero a mio modo intenerito, le cose sono cambiate.

Gli altri continuano a trovarlo divertente, io ho iniziato a pensare di voler bruciare l'intera National Gallery solo per fare un dispetto a Stuart Sutcliffe.

"In fondo, quando tu sei arrivato, gli altri ti hanno accolto. Non puoi provare a fare la stessa cosa con lui?" mi rimprovera ancora Cyn, scompigliandomi teneramente i capelli.

"Io non ero un'insopportabile e ossessiva testa di cazzo che flirtava con uno dei loro amici, però" le faccio notare, sottraendomi al suo tocco con aria stizzita, "Non è vero, Shiva?"

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora