Finalmente, dopo circa tre ore finisco di disfare le valige e di sistemare tutti i vestiti nel grande armadio nero.
Sono le 17:20 e io non si più che fare.
Esco? Ma si, dai..che cosa mi potrebbe succedere infondo?"Pa, io esco! Vado a prendermi un caffè al bar,se ne trovo uno. Ci vediamo fra due orette.!"
Urlo a mio padre chiudendo la porta di casa. Non aspetto nemmeno che mi risponde, perché so' benissimo che vorrebbe venire con me, ma preferisco stare da sola.Londra è bellissima. È sempre stato un mio sogno quello di venire a vivere quí, ma quando ci pensavo, avevo circa quattordici anni, avevo tante amiche e sognavamo tutte insieme di venire qui a Londra appena avremmo compiuto tutte diciotto anni. Sfortunatamente gli anni sono passati, i rapporti con quelle mie amiche si sono interrotti. Loro hanno proseguito per la loro strada e io per la mia, per quanto possa essere sbagliata.
Cammino da un ora ormai, e ancora non ho trovato una specie di bar, quindi decido di chiedere a qualcuno che incontro per strada. Sfortunatamente incontro solo un gruppo di ragazzi. Sembrano tutti molto carini. Non mi vergogno di loro, e non li temo, quindi vado dritta davanti a loro.
"Ciao, scusatemi ma mi sono appena trasferita quí, e stavo cercando un bar o qualcosa che ci assomigli per prendere un caffè. Sapete dirmi dove posso trovarne uno?" Chiedo il più gentilmente possibile.
Mi guardano tutti un po' scioccati ma alla fine uno di loro mi risponde.
"Ciao! C'è un bar quí vicino, ma non so darti le indicazioni. Se vuoi ti accompagnamo noi!" Risponde il ragazzo biondo.
Sembra molto gentile, ed è anche molto carino. Ha gli occhi azzurri ed è poco più alto di me. È davvero un bel ragazzo."Josh non devi essere gentile con tutti. Sopratutto con una del genere!" Dice il ragazzo con i capelli azzurri vicino al biondo.
Non mi sembra molto simpatico. E poi, che voleva dire con "una del genere"?
"Fa nulla! Grazie lo stesso! Al tuo amichetto non gli va' quindi lascia perdere!" Dico sorridendo al biondo e fulminando con lo sguardo il ragazzo dai capelli azzurri.
"Lascialo perdere, è uno stronzo! Fa così con tutte le ragazze carine! Io sono Josh Breth. Il ragazzo stronzo si chiama Federik Kay, e quello accanto a lui è Luke Potter." Dice il biondo sorridendomi.
"Piacere, io sono Lia Giambelli." Dico porgendogli la mano che lui immediatamente stringe.
"Allora, ti va se ti accompagnamo?"
"Va bene, Josh. Se per i tuoi amici non ci sono problemi..."
"Per me non c'è nessun problema! È un piacere aiutare una ragazza in difficoltà!" Esclama Luke alzandosi dalla panchina in cui era seduto.
"Federik? Vieni?" Aggiunge poco dopo.
"NO. Grazie. Preferisco andare a casa a preparmi per stasera. Ciao!"
Mentre risponde noto in lui uno sguardo provocatorio, ma lascio perdere. Non voglio litigare già dal primo giorno che vivo a Londra."Allora andiamo a prenderci un buon caffè!" Esclama Josh.
Sembra molto simpatico e anche Luke.Mentre camminiamo per andare al bar, parliamo del più e del meno. Mi chiedono se vado a scuola, quanti anni ho..cose così.
"Eccoci! Siamo arrivati" Dice Luke indicando il bar.
Cerco di sorridergli e nel frattempo entriamo. Ci sediamo nell'unico tavolo libero, e ordiniamo tre caffè."Allora Lia, raccontaci qualcosa di te!" Dice Josh.
A quella domanda mi irrigidisco e Luke sembra accorgersene.
"Se non vuoi, fa nulla!" Dice gentilmente.
"No, è che non sono molto interessante.." Dico cercando di sembrare tranquilla.
"Dicci qualcosa, poi giudicheremo noi! Dice Josh facendomi l'occhiolino.Non amo parlare di me..del mio passato.
Ma non voglio sembrare troppo antipatica.."Bhe, sono una stronza di prima categoria. Sono acida e fredda con tutti, tranne con chi mi sta' simpatico, quindi ritenetevi fortunati. Vivo sola con mio padre, perché mia madre ci ha abbandonati per andare con un altro uomo. Dove vivevo prima, non avevo molto amici, per via del mio brutto carattere. Odio l'amore. E non mi voglio sposare." Dico tutto ad un fiato.
"Sei uguale a Federik!" Esclama Luke serio.
"Sì, è vero. Siete uguali. O almeno in alcuni punti!" Aggiunge Josh.
"Io, uguale a quello?" Chiedo ridendo.
"Sai, Federik è più simpatico di quanto sembra, solo che non vuole farlo vedere. È fatto così." Dice Luke.
"Se lo dite voi..." Dico bevendo un sorso di caffè che nel frattempo era arrivato.
"Stasera c'è una festa a casa di un ragazzo che conosciamo..ti va di venire?" Mi chiede Josh.
"Io..io non amo molto le feste in cui non conoscono nessuno." In realtà amo le feste anche se non conosco nessuno, solo che non sapevo che rispondere."Dai! Ti divertirai. E poi non è vero che non conosci nessuno, conosci me, Luke e Federik!" Dice cercando di fare gli occhi dolci e il labbruccio. In realtà ottiene solo una smorfia molto buffa che mi fa ridere.
"Va bene. Dai. Ma non so manco dov'è!" Rispondo.
"Non ci sono problemi! Dammi il tuo indirizzo,ti veniamo a prendere noi!"Cercando di fidarmi il più possibile e sperando che non siano dei maniaci gli scrivo l'indirizzo di casa mia in un tovagliolino di carta che lui prende e mette in tasca sorridendo.
Erano entrambi molto carini e simpatici. E io stranamente non ero stronza con loro."Oddio,ma che ora è?" Urlo allarmata.
"Sono 20:00. Perché? " Dice Luke.
"Avevo detto a mio padre che sarei rimasta fuori solo due orette! Appena arrivo a casa mi uccide!" Dico alzandomi.I due si mettono a ridere.
"Se vuoi ti accompagnamo in macchina, farai prima!" Mi propone Josh.
"Davvero? Grazie! Ve ne sarei molto grata!"
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In 5 minuti sono a casa, grazie alla guida spericolata di Luke.
"Grazie ancora!" Dico sorridendo.
"Prego cara. Ci vediamo sta sera, eh! Non ti dimenticare! Passiamo da te alle 22:30." Dice Josh.
"Va bene! Ciao! A stasera!" Dico uscendo dalla macchina.Saluto un'ultima volta prima di aprire la porta.
Cavolo ora mio padre mi uccide.
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Niente dura per sempre.
RomanceLia Giambelli: 18 anni, stronza,acida, e arrabbiata con il mondo intero. Federik Kay: 20 anni, antipatico, freddo, e odia l'amore.