9. Restiamo così sempre.

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Una volta rientrati in casetta vedo Elena farmi un cenno con la mano, così decido di seguirla nella nostra stanza.

"È successo qualcosa?" le chiedo allarmata, mentre mi siedo di fronte a lei sul suo letto, a gambe incrociate.
"Qui sono io quella che deve chiederti se è successo qualcosa" dice, puntandomi un dito contro.
Corrugo la fronte con faccia interrogativa, non capisco a cosa si riferisce.
"Alex" dice solamente.
"No, anche tu no" sbuffo, gettando la testa all'indietro.
"Dai, vuoi farmi credere davvero che tra di voi non ci sia proprio nulla? Lo abbiamo notato tutti, Lì."
"Tutti chi?"
"Tutti... tutti. Lo vediamo come vi guardate, come ti guarda ogni volta che tu stai facendo qualcosa, come vi comportate quando state insieme ogni volta" comincia, ma la blocco un secondo.
"Come? Come mi guarda? Cioè, mi guarda?" chiedo curiosa ma anche sorpresa da questa sua affermazione, onestamente non ci avevo mai fatto caso. Si, okay, è vero che ci guardiamo in un modo strano ogni volta che siamo insieme, ma che lui mi guardasse mentre io sono intenta a fare altro, no.
"Credi che si limiti solo a questo?" alza un sopracciglio.
"Che intendi?"
"Parla di te, continuamente. Con Luca, con Luigi, con Albe, sai quante volte li ho beccati a sussurrare senza farsi sentire dagli altri?" ride, probabilmente ricordandosi la scena in questione.
"E cosa dice?" chiedo, curiosa.
"Questo non lo so, ho provato a parlare con Luca, ma non me lo dice" fa spallucce.

Alex parla di me agli altri, ma perché? Cos'è che vuole, esattamente?
L'ha detto anche lui, in puntata: siamo solo amici, tra di noi non c'è niente e non è vero che la mia entrata nella scuola è stata per lui come un raggio di sole. Lui ha sempre riso con gli altri, ha sempre scherzato così con tutti, non sono portatrice di alcuna felicità.

"A che pensi?" mi risveglia Elena dai pensieri.
"Al fatto che stanno tutti ingigantendo troppo questa questione, Ele, sul serio. Io ed Alex siamo amici, ottimi amici, nulla più. E onestamente mi dispiace che venga fatta tutta questa sceneggiata su di noi, probabilmente solo per fare audience" butto fuori, legandomi i capelli in una coda bassa non troppo ordinata.
"Sei sicura?"
"Sì, davvero."
"Quindi è tutto finto? Gli sguardi che vi scambiate, sono sguardi in amicizia" mi punzecchia ed io sbuffo.
"Sì. Cioè, no. Cioè, nel senso... senti, basta" concludo, facendola ridere.
"Ho ragione io" ammette, soddisfatta.
"Non hai affatto ragione" controbatto.
"Sì che ho ragione."
"No, basta, smettila tu-" provo a dire, ma vengo interrotta da Luca che fa capolino nella nostra camera.

"Che succede qui?" domanda curioso, andando a lasciare un piccolo bacio sulla testa della mia amica.
Se la gente deve avere qualche dubbio, non è certo su di me che deve indagare.
In questa casetta ci sono alcune coppie che davvero non la raccontano giusta e non siamo io ed Alex.
"Parliamo di Alex e L-"
"Alex e Luigi, si, parliamo di loro" intervengo, lanciando un'occhiataccia alla cantante di fronte a me.
"Alex e Luigi?" chiede confuso ed io annuisco, cercando di essere il più convincente possibile.
"Okay, ora vado che, si insomma, vado" dico, lasciando i due ragazzi da soli, probabilmente più confusi che mai.

I giorni in casetta passano abbastanza velocemente.
Ultimamente mi sto allenando molto più del solito, sto studiando un sacco, soprattutto con la maestra, ma sono felice.
Sono felice di starle dimostrando quanto valgo realmente all'interno della scuola, quanto ho studiato fuori e quanta voglia ho ancora di studiare e migliorare sempre di più.
Sarebbe un sogno gigantesco se un giorno potessi diventare una professionista di questa scuola, lavorare qui, come ballerina, è praticamente ciò che ho sempre sognato.
La danza è come una medicina per me e so per certo che ne avrò bisogno per tutta la vita.

La domenica è il giorno di riposo per noi allievi della scuola.
Non abbiamo lezioni, ci dedichiamo principalmente al pranzo, alla cena ed al riposo, prima di iniziare una nuova settimana di allenamenti intensi.
Guardo l'orario, ormai è diventata una routine quotidiana per poter sentire il mio ragazzo, ma oggi l'ansia si impossessa di nuovo di me.
La puntata è appena terminata, lo posso constatare dal fatto che alcuni di loro hanno appena spento la tv dove la stavano guardando.
Comincio a pensare ad ogni possibile scenario, ogni possibile reazione ed ogni possibile risposta.
Non è possibile fare questo, sempre. Non posso vivere sapendo che dall'altra parte c'è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualunque momento.
Forse avrei dovuto davvero allontanarmi da Alex, per evitare che le telecamere possano riprendere cose facilmente fraintendibili.
Comincio a pensare che forse dovrei limitarmi con lui solo al buongiorno e alla buonanotte, senza contatti fisici o ravvicinati. Avrei dovuto cambiare anche i turni sulla tabella delle pulizie, chiedendo magari il favore a qualcuno.
In questo modo, la produzione non avrebbe più avuto materiale su di noi da mandare in onda.

Ammirare tutto - Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora