17. Felice anno nuovo.

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“Carola” chiamo la ballerina intenta ad appendere qualche palloncino dorato qua e là che ci è stato dato dalla redazione per la festa di stasera.
“Eccomi, dimmi tutto” dice lei, cominciando a gonfiare un altro palloncino con molta fatica.
“Scusa ma perché non ti fai aiutare?” le chiedo vedendola in difficoltà, ma non le do il tempo di rispondere perché sto già chiamando qualcuno in suo soccorso. “Lu, puoi venire un attimo?” grido dalla cucina.
“Ma la smetti di metterlo sempre in mezzo?” dice lei, ma io la ignoro, continuando a preparare le pizze per la cena. “Comunque, cosa ti serve?” continua, riferendosi al fatto che l’avessi chiamata qualche minuto fa.
“No nulla, volevo sapere se avessi già deciso cosa indossare stasera” dico alzando le spalle.
“In realtà ancora non lo so, ma ci penserà la Carola del futuro a questo” risponde facendomi ridere.
“La Carola del futuro non sarà tanto contenta con la Carola del passato però” scherzo, facendo ridere anche lei.
“Probabile.”
“Chi mi ha chiamato?” si intromette poi Luigi, facendo capolino anche lui nella stanza.
“Io” rispondo, coprendo la ciotola con l’impasto della pizza per farla lievitare. “Puoi dare una mano a Carola a gonfiare i palloncini? È da sola” lo guardo, indicando la ballerina con la testa.
“E perché io?” dice alzando un sopracciglio.
“Perché sei la prima persona che mi è venuta in mente” rispondo.
Lui fa per controbattere, ma io lo ammonisco subito. “Lo fai o no?”
“Vado, vado” dice alzando le braccia in segno di resa per poi iniziare a gonfiare i palloncini con la mia amica.
“Serve una mano?” chiede qualcuno alle mie spalle ed io mi volto notando la figura di Sissi in piedi vicino al frigorifero.
“Secondo te basta per tutti noi?”
“Ma sì, poi dobbiamo anche preparare tutti gli antipasti ancora, la redazione ci ha portato un sacco di cose quindi credo che basti” risponde.
“D’accordo, allora per il momento abbiamo finito” dico, lavandomi le mani.
“Dopo chiamami, prepariamo insieme” dice, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia sgattaiolando poi via dalla cucina.

“Ragazzi, ho una mega sorpresa per voi” dice Luca, arrivando in cucina dove ci siamo praticamente quasi tutti.
“Che succede?” risponde Dario curioso.
“Alex, vieni a darmi una mano” dice, uscendo poi fuori in giardino con il moro sotto lo sguardo confuso di tutti.
Dopo pochi secondi, li vediamo rientrare con uno scatolone tra le braccia che, a quanto pare, è anche abbastanza pesante.
“Poggialo qui” dice Alex, calandosi leggermente insieme a Luca.
“Ma che roba è?” chiede Nicol, appoggiata alla colonna bianca vicino al divano.
“Pensavo fosse uno scherzo quando Maria me l’ha detto e invece…” comincia, aprendo lo scatolo e tirando fuori qualcosa. “Stasera si beve” sorride, voltandosi verso di noi mostrandoci la bottiglia di prosecco che ha tra le mani.
“Ma che dici?” dico, avvicinandomi alla scatola insieme ad Albe e Serena.
“Oddio alcool, finalmente” commenta Luigi, facendo ridere qualcuno.
“Che c’è, sei in astinenza?” rispondo, alzando un sopracciglio.
“Diciamo che non sono abituato a non bere almeno ogni weekend.”
“Comunque ovviamente ci ha detto di non esagerare e di bere con moderazione e responsabilità e che Mattia, Aisha, Dario e Francesco non possono bere uaglù, mi raccomando” dice guardandoci tutti.
“Ma neanche dopo a telecamere spente?” chiede Christian che è seduto vicino a Mattia sul divano.
“No, mi dispiace ma vi toccherà brindare col succo di frutta” si intromette Rea facendoci ridere tutti.

Guardo l’orologio e noto che segna le 19 in punto, così comincio ad andare in camera per cercare qualcosa di carino da indossare per stasera.
“Che metti?” chiedo ad Elena intenta a frugare nell’armadio.
“Questo, credo… ti piace?” mi chiede, mostrandomi un vestitino nero semplice.
“Provalo, fammi vedere come ti sta” rispondo, cominciando poi a cercare qualcosa di decente.
Scavo tra i pochi vestiti che mi sono portata qui, ma non trovo nulla che mi entusiasmi troppo.
Possibile che non abbia portato niente di decente? Non è da me.
“Allora?” dice Elena che appena uscita dal bagno. Il vestitino nero le fascia perfettamente il corpo mettendo in risalto le sue forme.
“Mi piace tantissimo” dico sinceramente.
“Queste o queste?” chiede poi, mostrandomi due paia di stivali differenti.
Faccio per pensarci su, ma poi le indico quelli che tiene sollevati nella mano sinistra.
“Non so che cosa mettere” sbuffo, sedendomi a bordo letto mentre osservo la ragazza infilarsi le scarpe.
“A te ci penso io” dice improvvisamente Serena che è appena entrata nella stanza sorridendo, con un vestito viola che le sta divinamente.
“Sei bellissima” le dico, ricevendo conferma da Elena.
“Grazie, tra poco lo sarai anche tu, vieni” dice trascinandomi fuori dalla stanza, facendo segno ad Elena di seguirci.
“Che hai in mente?” chiedo, entrando nella camera rossa dove ci sono anche Sissi e Carola che si stanno truccando.
“Tu fidati” dice solamente, mentre rovista tra qualche vestito nel suo armadio prima di porgermene uno.
Lo apro e lo guardo: guardo lei, guardo Carola, guardo Elena, poi Sissi e poi ancora il vestito.
“Sei pazza” rispondo, mettendo il vestitino sul suo letto. “Non copre nulla!”
“Ma se non l’hai neanche provato” si difende la riccia, prendendo di nuovo il vestito tra le mani porgendolo nella mia direzione.
“Ma se è minuscolo!” controbatto, indicando il pezzo di stoffa scuro.
“Ma perché non lo provi invece di lamentarti?” si intromette Carola uscendo dal bagno per poi spingermici dentro per farmi cambiare. “E non uscire senza quel vestito addosso!”

Ammirare tutto - Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora