13. Per chi sa ascoltare.

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"Non sono molto bravo ad esprimere quello che provo, figuriamoci a scrivere cosa penso su una persona davanti a così tanta gente" comincia Alex, ma la voce di Dario lo interrompe facendo scoppiare tutti a ridere.
"Comunque siamo solo 13."
"Intendo la gente che ci guarda da casa" commenta, facendo una smorfia. "Comunque... ci tenevo a presentare Lidya. Forse non è una persona facile da comprendere, almeno non a primo impatto, e forse non l'ho compresa a pieno neanch'io, però posso dire che è speciale ed è riuscita a portare davvero un raggio di sole in questa casa" dice poi, alzando lo sguardo nella mia direzione come a farmi intendere che, in fondo, non era poi così falso quanto detto da Maria in puntata. Sorrido a quel ricordo e sorrido alle sue parole. "Questa è Lidya ed oggi ballerà 'Cartier', buona visione" conclude, facendo partire poi la base, una volta che raggiungo il centro della sala.

Cartier è la canzone che ho ballato quando sono entrata nella scuola, quella che mi ha permesso di entrare in questo luogo meraviglioso e ballarla adesso, dopo settimane di allenamento, mi fa capire quanti passi avanti io abbia già fatto, nonostante sia passato davvero poco tempo.

Appena finisco di ballare, noto subito sullo schermo una domanda per me, così comincio a leggerla.
"Ciao Lidya, sono Giulia. Sei bravissima e bellissima, vorrei tantissimo conoscerti e soprattutto volevo dirti che qui fuori ti vogliamo bene, anche se tu non lo sai. In ambito musicale, chi è il tuo artista preferito e qual è il genere che ascolti più spesso?"
Sorrido per le belle parole della ragazza.
"Ciao anche a te e grazie per quello che mi hai scritto, sei troppo gentile. Ad ogni modo, non c'è un genere che ascolto più spesso, ascolto un po' di tutto: rock, pop, indie, la mia playlist di spotify infatti è un buco nero. Il mio artista preferito, invece, è ovviamente Luigi Strangis" dico girandomi verso il cantante che è appena scoppiato a ridere. Gli mando un bacio volante e lui ricambia, facendomi l'occhiolino.

Continuano pian piano tutte le altre esibizioni ed io rimango sempre un po' incantata quando balla Carola, quella ragazza è di un'eleganza assurda e neanche si rende conto di quanto è brava.
Ancora una volta, è il turno di Alex ed il suo compagno di stanza, Albe, presenta il suo nuovo inedito.
Sono elettrizzata, non vedo l'ora di ascoltarlo. Ogni suo inedito mi fa battere il cuore e ad oggi 'Sogni al cielo' rimane il mio preferito in assoluto, forse perché è stato il primo che mi ha fatto emozionare.
Il moro si posiziona davanti al pianoforte e comincia a premere quei tasti bianchi e neri, dando via ad una melodia magnifica.

Vorrei che bastassero i ricordi
per sentire una mano,
sarebbe facile farci un'abitudine.

A quelle parole, mi si stringe il cuore e la mia mente viaggia riportando a galla tutti i ricordi che ho con la mia mamma ed il mio papà, quand'ero ancora una bambina, quando ancora ero felice e non lo sapevo.

E questa strada senza macchine
prima o poi si riempirà
diventa fragile dimenticare
quello che vorrei.

Continuo a guardare Alex imbambolata anche se lui non può vedermi. Non riesco a scrutare il suo viso ma me lo immagino così: un mix di concentrazione e malinconia, come se stesse parlando ad un angelo.
Continuo a concentrarmi sulle sue parole 'diventa fragile dimenticare quello che vorrei' e penso a quanto sembra fatta apposta per me, come se descrivesse la mia vita in questo momento, i miei sentimenti, le mie paure, le mie emozioni contrastanti.

Vorrei ricordarmi tutto quanto
come una carezza sopra il volto
...
E questa strada piena di maschere
prima o poi si nasconderà
diventa sempre più fragile
quello che vorrei.

Ammirare tutto - Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora