22. Perché continui a dare occasione alle persone sbagliate?

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Le lezioni del sabato mattina sono sempre quelle che preferisco, forse perché l’idea che il giorno dopo possiamo tutti riposarci dopo un’intensa settimana mi da quella carica in più che manca durante gli altri giorni.
In questo momento siamo tutti riuniti in palestra per il riscaldamento generale del corpo, io sono insieme a Luigi e Christian, mentre Carola è alla sbarra a chiacchierare con la nuova ballerina che deve ancora scegliere il suo insegnante per questo percorso.
“Che ne pensi della nuova arrivata?” mi domanda Christian, intento ad iniziare una serie di flessioni. Dopo che la Celentano in puntata gli ha praticamente detto di non avere il fisico adatto per fare il ballerino, lui l’ha presa molto sul personale, iniziando quasi una sfida contro sé stesso.
“Chi, Alice?” domando, legando i capelli in una coda alta per evitare che mi diano fastidio durante l’allenamento.
“Sì.”
“Non lo so, a primo impatto non mi sembra tanto male, credo che possa migliorare un sacco qui” rispondo sinceramente.
“Pensi che sceglierà Veronica?”
“Magari ci sorprende ed alla fine sceglie proprio Todaro” ridacchio leggermente, contagiando i due di fianco a me.
“E tu invece hai chiarito con Alex?” si intromette Luigi.
“E tu invece riesci a parlare di qualcosa che non riguardi lui o ne sei troppo ossessionato?” dico, facendo ridere entrambi, alzandomi poi per andare a recuperare il borsone e raggiungere la Celentano.

“Mi sei piaciuta veramente tanto in puntata, Lidya” comincia la maestra, facendo avanti e indietro per la sala. “Ti ho trovata davvero sensuale, elegante e mai volgare. Soprattutto, pulita nei movimenti.”
“Grazie, maestra.”
“Non so se Mattia si rimetterà e se riuscirai a fare quel passo a due, nel frattempo voglio comunque assegnarti una coreografia che risalti ancora di più queste tue qualità che hai avuto modo di mettere in mostra” dice, facendomi vedere la coreografia allo schermo che imparerò con Giulia.
È sui tacchi e, per quanto io ormai ci abbia quasi fatto l’abitudine, mi mette sempre un po’ di timore starci su. Pensare che se perdessi l’equilibrio o sbagliassi un passo io possa cadere mi terrorizza e non poco.
“È molto bella” commento, rivolgendomi a lei. “Spero di riuscire a non deluderla neanche questa volta.”
“Mi raccomando, studia!” dice, accennando un piccolo sorriso prima di uscire dalla sala facendo entrare la ballerina professionista che mi guiderà questa volta.

Esausta, dopo due ore di lezione intense, mi dirigo in casetta per potermi finalmente riposare e qui vengo accolta dalla maggior parte dei ragazzi che sono tornati prima di me.
Faccio un saluto generale senza soffermarmi su nessuno in particolare, anche se ammetto che in realtà vorrei sapere cosa stia facendo Alex in questo momento, ma scaccio via questi pensieri appena metto piede in stanza, notando Carola ed Elena intente a parlare sul letto di quest’ultima.
“Riunione?” chiedo, buttandomi di peso sul letto e chiudendo gli occhi.
“Ho parlato con Rudy, oggi.”
Mi giro di scatto verso di loro e mi metto seduta per poter continuare ad ascoltare Elena.
“Ha fatto cantare a me e Paily un pezzo a nostra scelta, a cappella. Onestamente credo di aver dato il meglio di me e di essere stata più brava di lei, ma ho come l’impressione che a lui non basti questo” commenta la sua lezione di oggi, leggermente frustrata da tutta questa situazione.
“Credi che scelga lei?” azzardo, sperando di non infierire troppo con questa domanda.
“Lo trovo totalmente ingiusto” si intromette Carola.
“Solo non credo che lei abbia qualcosa in più a me, qualcosa che lui non vede in me” continua Elena, guardandoci.
“Sai quanto tu mi piaccia vocalmente e non lo dico solo perché sei mia amica e compagna di stanza e trovo che anche lei sia abbastanza brava, lo ammetto, ma non vedo in che modo possa sostituirsi a te.”
“Ho come l’impressione che quest’anno i professori abbiano un accanimento maggiore su di noi, ballerini e cantanti” dice Carola.
“Già.”
Sembriamo tutti troppo stressati, come se fosse tutta una corsa a chi si accaparra l’allievo migliore o come se ogni professore dovesse dimostrare di essere il più bravo della scuola e vedere tutta questa pressione, adesso, addosso alla mia compagna di stanza mi dispiace troppo, soprattutto perché è una ragazza davvero talentuosa che non meriterebbe affatto di uscire da qui. Ognuno ha bisogno di ritrovarsi, di trovare la sua strada e farlo in questo modo non trovo sia quello più adatto.
Mi perdo nuovamente nei miei pensieri, come se fosse diventata una routine quotidiana, ma ad un certo punto, guardando un punto impreciso dinanzi a me, un pensiero che mi porto dentro da troppo tempo si fa spazio nella mia testa.

Ammirare tutto - Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora