“Ma sei matto?” dico ad Alex che è in piedi davanti a me a sorridermi, mentre io ho appena spacchettato il suo regalo di Natale.
Rimango imbambolata guardando il piccolo anello nero incastrato in una scatolina dello stesso colore.
Lo prendo tremante, quasi come se avessi paura di poterlo rompere da un momento all’altro e poi guardo il ragazzo dritto negli occhi, mordendomi il labbro inferiore.
“Alex è… è bellissimo.”
Gli circondo il collo con le braccia e inspiro tutto il suo profumo mentre le sue mani si appoggiano sulla mia schiena per stringermi a sua volta.
“Devi guardarlo meglio, però” mi sussurra staccandosi leggermente ed io lo guardo confusa, rigirando l’anello tra le dita.
“Cosa devo guardare?”
“È un anello a fascia perché ho voluto farci incidere una cosa” schiarisce la voce ed io avvicino ancora di più il piccolo oggetto ai miei occhi.
Appena noto il dettaglio, porto una mano sulla bocca e mi siedo a bordo letto. Non ci posso credere.
“So quanto ti piacciano gli anelli, però so anche quanto ti piacciano i dettagli, le piccole cose e indeciso sul da farsi, ho pensato che collegare le due cose insieme sarebbe stata un’idea carina” mormora sedendosi nel frattempo al mio fianco.
“Sogni al cielo mi fa battere il cuore e questo non lo cambierà mai nessuno, perché è stato letteralmente il tuo biglietto da visita, però questa” dico, passando con il polpastrello sull’incisione. “Questa, Alex, non lo so sembra essere stata incisa sulla mia pelle, quasi come se tu me l’avessi cucita addosso.”
Alzo di nuovo lo sguardo nella sua direzione e lui, con un piccolo gesto, mi accarezza dolcemente la guancia che stava andando a fuoco.
“Sono contento che ti piaccia, non sono molto bravo in queste cose” confessa, spostando poi la mano sulla coscia.
“Perché anche la stella?” chiedo curiosa.
“Non lo so” fa spallucce. “È un simbolo che in realtà mi trovo ad utilizzare spesso quando penso a me artisticamente e quindi alle mie canzoni. Mi è venuto spontaneo associarlo alla canzone e… a te, sì.”
Lo abbraccio di nuovo, ma questa volta finiamo per cadere all’indietro distesi sul letto, accompagnati da una piccola risata che riempie la stanza silenziosa.
L’unica cosa percettibile sono le risate dei ragazzi in sottofondo che festeggiano al di là della porta.
Poggio la testa sul suo petto, un gesto che tendo a fare spesso con lui da quando sono qui, ma questa volta posso giurare di sentire il suo battito leggermente più accelerato del solito.
Ammirare tutto. È questo quello che il moro ha fatto incidere sul gioiello, seguito da una piccola stellina. Mi si stringe il petto solo al pensiero e non riesco a smettere di sorridere neanche per un secondo. Il bene che gli voglio oltrepassa qualsiasi confine, è inspiegabile e mi piace, mi piace pensare che per una volta so di avere veramente una persona che ricambia il mio affetto, con sincerità.
“Grazie, Alex.”
“Non devi ringraziarmi, l’ho fatto con piacere.”
“No, grazie di essere qui, con me, adesso.”Poi, con uno scatto, mi alzo dal suo corpo e posso giurare di avergli visto fare una faccia contrariata.
“Dove vai?” chiede, vedendomi raggiungere la porta.
“A prendere il tuo regalo, rimani qui” rispondo, prima di catapultarmi nella mia camera.
Scavo nella busta che avevo nascosto qualche giorno prima sotto il letto e prendo il pacchetto destinato ad Alex. Sorrido entusiasta al pensiero e mi fiondo in corridoio, ma vado a sbattere contro Elena.
“Scusa, andavo di fretta” mi scuso, sorridendole.
“Tranquilla, ti cercavo, stiamo per aprire i regali.”
“Oh, ehm, io ed Alex ci stiamo scambiando i regali in stanza… potete aspettarci un secondo, per favore?” chiedo disperata e lei sorride di rimando.
“Certo, piccioncini, ma fate presto!”
“Piccioncini niente, siamo amici” la rimprovero, ma lei non sembra darmi ascolto.
“Certo” la sento, prima di ritornare dal moro che è rimasto nella stessa posizione di quando l’avevo lasciato.“Che succede?” chiede, vedendomi ridere ancora per l’incontro con la mia amica.
“Nulla, tra poco dobbiamo andare dagli altri per lo scambio dei regali” dico, sistemandomi di nuovo accanto a lui. Mi soffermo a guardarlo e mi lascio scappare un’altra piccola risata.
“Cosa?”
“Sembri un bambino” dico.
“Sono solo curioso di sapere cosa mi hai regalato.”
“Tieni” gli porgo il piccolo pacchetto blu tra le mani, prima di poggiare entrambe le mani sotto il mento, in attesa.
Lui scarta quasi frettolosamente la carta lucida, ci infila la mano all’interno e ne estrae un piccolo braccialetto in pelle, sul quale è attaccata una piccola placchetta in argento.
“Ma è una canzone” dice, riferendosi al codice di spotify che ci ho fatto incidere su.
“Sì” rispondo sorridendo. “Ma devi scannerizzarla per sapere quale canzone è” continuo, prendendo il suo telefono dal letto, porgendoglielo.
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Ammirare tutto - Alex Wyse
RomanceÈ stato forse quando ha raccolto da terra i mille pezzi di me che ho capito davvero cosa fosse l'amore: l'esatto contrario di quello che avevo assimilato durante tutta la mia vita, durante gli ultimi tre anni, facendomi del male. Capirsi, accettarsi...